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PRESSO GAETANO ROMAGNOLI

Libraio-Editore della R. Commissione pe' testi di Lingua

1883

Proprietà Letteraria

Bologna. Tipi Fava e Garagnani.

CONSUETUDINI SICILIANE

IN LINGUA VOLGARE

Differenti erano le condizioni delle città siciliane da quelle dei comuni italiani, poichè in Sicilia erano tutte soggette alle istituzioni e leggi della sicula monarchia le terre e città demaniali o baronali.

Negli statuti italiani si trovano le norme pei civili e criminali giudizi, e per l'ordinamento e governo della Città e per la polizia urbana e rurale. Le città siciliane invece erano regolate dalle Costituzioni normanne e sveve del regno di Sicilia e poi dai Capitoli del Regno e con generali norme proposte nei parlamenti e sancite dai re. Si compilarono le consuetudini che offrivano le regole pratiche di civile diritto per gli atti più frequenti della vita civile; e riformate e riordinate dopo la guerra del Vespro Siciliano furono sottoposte all'approvazione regia. Tali consuetudini sono scritte in latino; e soltanto una compilazione facevasi in lingua volgare, in Castiglione.

Varie furono le vicende di questa piccola città vicina al monte Etna, e che fu soggetta a diversi signori nel corso di vari secoli, ed avea uno stemma con rocca sostenuta da leoni, ed era già detta Castrum Leonis, e poi con lieve mutazione si chiamò Castilionum, Castiglione.

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