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RIME

PER

LA PARGOLETTA

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Sarà autentica la presente ballata? La pubblicò il Carducci (Cantilene e ballate, strambotti e madrigali nei secoli XIII e XIV, Pisa, Nistri, 1878), ritraendola da un manoscritto del quattrocento della Naz. palat. di Firenze (naz. pal. 89), dove si trova in fondo al Canzoniere del Petrarca. Ma mi piace far noto che anch'io la rinvenni in un manoscritto del secolo xv, nel laurenz. segniano 15, dove si riporta anonima. L'autenticità di questa ballata non è stata molto discussa, appunto perchè fu trascurata e rimase poco conosciuta; ma qualche anno fa uno studioso, A. Zenatti, la rimise in luce con un suo articolo sulla Rivista d' Italia (Rime di Dante per la Pargoletta, 15 gennaio 1899, pag. 123), accogliendola tra le rime di Dante. La disse «una di quelle canzonette primaverili, che sono parenti strette delle pastorali».

Io la ritengo genuina: mi bastò uno sguardo al contenuto per persuadermene. Le immagini e le espressioni, oltre all' essere dantesche, concordano a pennello con le altre rime che si riferiscono alla Pargoletta. Chi è infatti la donna qui cantata? Una giovane, (la pargoletta di Dante; il poeta stesso la chiama con questo nome) dai capelli biondi, dagli occhi fatati che incantano chi la mira; una giovane bellissima, che va cogliendo fiori sopra un prato verde e intessendo ghirlande, di cui si orna le tempie. Chi ha presenti le rime del gruppo per la Pargoletta, non tarderà a riconoscerla. Bisogna correre col pensiero alla bella pietra crudele, che va danzando sui campi e impietra chi

5.

Quando io vidi colei,

Che fior giva cogliendo,

la mira; bisogna ritornare con la mente alle bionde trecce, « ch' Amor per consumare increspa e dora »; al fiore solitario che infonde il fuoco nelle vene con le leggiadre forme divine. Chi, per esempio, non vede riprodotta in questi versi la scena che Dante ci descrive nella sestina «Al poco giorno...»?

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Quand'ella ha in testa una ghirlanda d'erba,
Trae della mente nostra ogni altra donna,
Perchè si mischia il crespo giallo e 'l verde.
« Al poco giorno...», 13-15.

Una somiglianza tira l'altra, basta leggere con attenzione la ballata. E il modo stesso come la fanciulla ci si presenta e s' impadronisce del cuore di Dante, non risponde alla descrizione che vien fatta della Pargoletta nell' epistola a Moroello? Non è quella stessa donna, che gli apparve improvvisamente, come folgore discesa dal cielo? Io vorrei dilungarmi a fare dei confronti, ma lo spazio non me lo permette. Se non che per meglio mostrare quanto le immagini corrispondano al modo di concepire dell' Alighieri, e quante somiglianze presenti questa ballata con altri passi delle opere di Dante, senza intrattenermi di più sulla perfetta identità della Pargoletta qui descritta, con quella che risulta dalle rime che si riferiscono a lei indubbiamente, verrò facendo qui sotto delle nude citazioni, che potrò poi chiarire nel corso del commento.

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