PoesieA. Bietti, 1907 - 160 sayfa |
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Sayfa 13
... celeste cosa Agguaglia figurando ? Lunge sia , lunge alma profana . Oh quante Lacrime al nobil sasso Italia serba ! Come cadrà ! come dal tempo rosa Fia vostra gloria o quando ? Voi di che il nostro mal si disacerba , Sempre vivete , o ...
... celeste cosa Agguaglia figurando ? Lunge sia , lunge alma profana . Oh quante Lacrime al nobil sasso Italia serba ! Come cadrà ! come dal tempo rosa Fia vostra gloria o quando ? Voi di che il nostro mal si disacerba , Sempre vivete , o ...
Sayfa 26
... celeste dono , Ch'abbella agli occhi tuoi quest'ermo lido , Te nella polve della vita e il suono Tragge il destin ; l'obbrobriosa etade Che il duro cielo a noi prescrisse impara , Sorella mia , che in gravi E luttuosi tempi L'infelice ...
... celeste dono , Ch'abbella agli occhi tuoi quest'ermo lido , Te nella polve della vita e il suono Tragge il destin ; l'obbrobriosa etade Che il duro cielo a noi prescrisse impara , Sorella mia , che in gravi E luttuosi tempi L'infelice ...
Sayfa 51
... puro . Vive quel foco ancor , vive l'affetto , Spira nel pensier mio la bella immago , Da cui , se non celeste , altro diletto Giammai non ebbi , e sol di lei m'appago . XI . II Passero Solitario . D'in su la vetta 51.
... puro . Vive quel foco ancor , vive l'affetto , Spira nel pensier mio la bella immago , Da cui , se non celeste , altro diletto Giammai non ebbi , e sol di lei m'appago . XI . II Passero Solitario . D'in su la vetta 51.
Sayfa 67
... celeste , e quella bocca , Già tanto desiata , e per molt'anni Argomento di sogno e di sospiro , Dolcemente appressando al volto afflitto E scolorato dal mortale affanno , Più baci e più , tutta benigna e in vista 67.
... celeste , e quella bocca , Già tanto desiata , e per molt'anni Argomento di sogno e di sospiro , Dolcemente appressando al volto afflitto E scolorato dal mortale affanno , Più baci e più , tutta benigna e in vista 67.
Sayfa 82
... voi non brilla : Non chiude una favilla Quel blanco petto in sè . Anzi d'altrui le tenere Cure suol porre in gioco , E d'un celeste foco Disprezzo è la mercè . Pur sento in me rivivere Gl'inganni aperti e noti ; 82 -
... voi non brilla : Non chiude una favilla Quel blanco petto in sè . Anzi d'altrui le tenere Cure suol porre in gioco , E d'un celeste foco Disprezzo è la mercè . Pur sento in me rivivere Gl'inganni aperti e noti ; 82 -
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Sayfa 54 - L'INFINITO. Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità...
Sayfa 91 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi.
Sayfa 52 - Sì ch'a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; Gli altri augelli contenti, a gara insieme Per lo libero ciel fan mille giri, Pur festeggiando il lor tempo migliore: Tu pensoso in disparte il tutto miri; Non compagni, non voli, Non ti cai d'allegria, schivi gli spassi; Canti, e cosi trapassi Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Sayfa 5 - O PATRIA mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond' eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 92 - Sorge in sul primo albore Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi?
Sayfa 135 - Qui mira e qui ti specchia, secol superbo e sciocco, che il calle insino allora dal risorto pensier segnato innanti abbandonasti, e volti addietro i passi, del ritornar ti vanti, e procedere il chiami.
Sayfa 99 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba ; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al di di festa, il petto e il crine.
Sayfa 81 - Chi dalla grave, immemore Quiete or mi ridesta? Che virtù nova è questa, Questa che sento in me : Moti soavi, immagini. Palpiti, error beato, Per sempre a voi negato Questo mio cor non è? Siete pur voi quell'unica Luce de
Sayfa 97 - Passata è la tempesta: Odo augelli far festa, e la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume appare.
Sayfa 92 - Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi.