PoesieA. Bietti, 1907 - 160 sayfa |
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Sayfa 19
... mano alla virtude Rugginosa dell'Itala natura . Veggiam che tanto e tale È il clamor de ' sepolti , che gli eroi Dimenticati il suol quasi dischiude , A ricercar s ' ha questa età si tarda Anco ti giovi , o patria , esser codarda . Di ...
... mano alla virtude Rugginosa dell'Itala natura . Veggiam che tanto e tale È il clamor de ' sepolti , che gli eroi Dimenticati il suol quasi dischiude , A ricercar s ' ha questa età si tarda Anco ti giovi , o patria , esser codarda . Di ...
Sayfa 27
... dunque si spegne Per vostra mano ? attenuata e franta . Da voi nostra natura ? e le assonnante Menti , e le voglie indegne , E di nervi e di polpe Scemo il valor natio , son vostre colpe ? Ad atti egregi è sprone Amor , chi ben l'estima 27.
... dunque si spegne Per vostra mano ? attenuata e franta . Da voi nostra natura ? e le assonnante Menti , e le voglie indegne , E di nervi e di polpe Scemo il valor natio , son vostre colpe ? Ad atti egregi è sprone Amor , chi ben l'estima 27.
Sayfa 41
... Possa de ' morbi e di sciagure offerse , Grido antico ragiona , altre più dire Colpe de ' figli e irrequieto ingegno , E demenza maggior l'offeso Olimpo N'armaro incontro , e la negletta mano Dell'altrice natura ; 41 -
... Possa de ' morbi e di sciagure offerse , Grido antico ragiona , altre più dire Colpe de ' figli e irrequieto ingegno , E demenza maggior l'offeso Olimpo N'armaro incontro , e la negletta mano Dell'altrice natura ; 41 -
Sayfa 42
Giacomo Leopardi. N'armaro incontro , e la negletta mano Dell'altrice natura ; onde la viva Fiamma n'increbbe , e detestato il parto Fu del grembo materno , e violento Emerse il disperato Erebo in terra . Tu primo il giorno e le purpuree ...
Giacomo Leopardi. N'armaro incontro , e la negletta mano Dell'altrice natura ; onde la viva Fiamma n'increbbe , e detestato il parto Fu del grembo materno , e violento Emerse il disperato Erebo in terra . Tu primo il giorno e le purpuree ...
Sayfa 43
... mano al curvo aratro , e vili Fur gli agresti sudori ; ozio le soglie Scellerate occupò ; ne ' corpi inerti Domo il vigor natio ! languide , ignave Giacquer le menti ; e servitù le imbelli Umane vite , ultimo danno , accolse . E tu dell ...
... mano al curvo aratro , e vili Fur gli agresti sudori ; ozio le soglie Scellerate occupò ; ne ' corpi inerti Domo il vigor natio ! languide , ignave Giacquer le menti ; e servitù le imbelli Umane vite , ultimo danno , accolse . E tu dell ...
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Sayfa 54 - L'INFINITO. Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità...
Sayfa 91 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi.
Sayfa 52 - Sì ch'a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; Gli altri augelli contenti, a gara insieme Per lo libero ciel fan mille giri, Pur festeggiando il lor tempo migliore: Tu pensoso in disparte il tutto miri; Non compagni, non voli, Non ti cai d'allegria, schivi gli spassi; Canti, e cosi trapassi Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Sayfa 5 - O PATRIA mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond' eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 92 - Sorge in sul primo albore Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi?
Sayfa 135 - Qui mira e qui ti specchia, secol superbo e sciocco, che il calle insino allora dal risorto pensier segnato innanti abbandonasti, e volti addietro i passi, del ritornar ti vanti, e procedere il chiami.
Sayfa 99 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba ; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al di di festa, il petto e il crine.
Sayfa 81 - Chi dalla grave, immemore Quiete or mi ridesta? Che virtù nova è questa, Questa che sento in me : Moti soavi, immagini. Palpiti, error beato, Per sempre a voi negato Questo mio cor non è? Siete pur voi quell'unica Luce de
Sayfa 97 - Passata è la tempesta: Odo augelli far festa, e la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume appare.
Sayfa 92 - Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi.