PoesieA. Bietti, 1907 - 160 sayfa |
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Sayfa 7
... spento , Non per li patrii lidi e per la pia Consorte e i figli cari , Ma da nemici altrui Per altra gente , e non può dir morendo : Alma terra natia , La vita che mi desti ecco ti rendo . Oh venturose e care e benedette L'antiche età ...
... spento , Non per li patrii lidi e per la pia Consorte e i figli cari , Ma da nemici altrui Per altra gente , e non può dir morendo : Alma terra natia , La vita che mi desti ecco ti rendo . Oh venturose e care e benedette L'antiche età ...
Sayfa 56
... spento , io doloroso , in veglia . Premea le piume ; ed alla tarda notte Un canto che s'udia per li sentieri Lontanando morire a poco a poco , Già similmente mi stringeva il core . XIV . Alla Luna . O graziosa Luna , io 56.
... spento , io doloroso , in veglia . Premea le piume ; ed alla tarda notte Un canto che s'udia per li sentieri Lontanando morire a poco a poco , Già similmente mi stringeva il core . XIV . Alla Luna . O graziosa Luna , io 56.
Sayfa 77
... non intesi , Non mi dorrò , che già del tutto il vago Desio di gloria antico in me fia spento : Vana Diva non pur , ma di fortuna E del fato e d'amor , Diva più cieca . XX . Il Risorgimento . Credei ch'al tutto fossero In - 77 -
... non intesi , Non mi dorrò , che già del tutto il vago Desio di gloria antico in me fia spento : Vana Diva non pur , ma di fortuna E del fato e d'amor , Diva più cieca . XX . Il Risorgimento . Credei ch'al tutto fossero In - 77 -
Sayfa 79
... spento , E di più far lamento Valor non mi resto . Giacqui ; insensato , attonito Non dimandai conforto : Quasi perduto e morto , Il cor s'abbandonò . Qual fui ? quanto dissimile Da quel che tanto ardore , Che si beato errore Nutrii ...
... spento , E di più far lamento Valor non mi resto . Giacqui ; insensato , attonito Non dimandai conforto : Quasi perduto e morto , Il cor s'abbandonò . Qual fui ? quanto dissimile Da quel che tanto ardore , Che si beato errore Nutrii ...
Sayfa 80
... spento era il desio Nello spossato sen . Qual dell'età decrepita , L'avanzo ignudo e vile , Io conducea l'aprile Degli anni miei così : Così quegl ' ineffabili Giorni , o mio cor , traevi , Che si fugaci e brevi Il cielo a noi sortì ...
... spento era il desio Nello spossato sen . Qual dell'età decrepita , L'avanzo ignudo e vile , Io conducea l'aprile Degli anni miei così : Così quegl ' ineffabili Giorni , o mio cor , traevi , Che si fugaci e brevi Il cielo a noi sortì ...
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Sayfa 54 - L'INFINITO. Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità...
Sayfa 91 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi.
Sayfa 52 - Sì ch'a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; Gli altri augelli contenti, a gara insieme Per lo libero ciel fan mille giri, Pur festeggiando il lor tempo migliore: Tu pensoso in disparte il tutto miri; Non compagni, non voli, Non ti cai d'allegria, schivi gli spassi; Canti, e cosi trapassi Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Sayfa 5 - O PATRIA mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond' eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 92 - Sorge in sul primo albore Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi?
Sayfa 135 - Qui mira e qui ti specchia, secol superbo e sciocco, che il calle insino allora dal risorto pensier segnato innanti abbandonasti, e volti addietro i passi, del ritornar ti vanti, e procedere il chiami.
Sayfa 99 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba ; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al di di festa, il petto e il crine.
Sayfa 81 - Chi dalla grave, immemore Quiete or mi ridesta? Che virtù nova è questa, Questa che sento in me : Moti soavi, immagini. Palpiti, error beato, Per sempre a voi negato Questo mio cor non è? Siete pur voi quell'unica Luce de
Sayfa 97 - Passata è la tempesta: Odo augelli far festa, e la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume appare.
Sayfa 92 - Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi.