PoesieA. Bietti, 1907 - 160 sayfa |
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Sayfa 24
... vano , altro che il duolo . O Torquato , o Torquato , a noi l'eccelsa . Tua mente allora , il pianto A te , non altro , preparava il cielo . O misero Torquato ! il dolce canto Non valse a consolarti o a sciorre il gelo Onde l'alma t ...
... vano , altro che il duolo . O Torquato , o Torquato , a noi l'eccelsa . Tua mente allora , il pianto A te , non altro , preparava il cielo . O misero Torquato ! il dolce canto Non valse a consolarti o a sciorre il gelo Onde l'alma t ...
Sayfa 25
... vano campo all'ire inferme Dei mondo . Ei primo e sol dentro all'arena Scese , e nullo il seguì , che l'ozio e il bruto Silenzio or preme ai nostri innanzi a tutto . Disdegnando e fremendo , immacolata Trasse la vita intera , E morte lo ...
... vano campo all'ire inferme Dei mondo . Ei primo e sol dentro all'arena Scese , e nullo il seguì , che l'ozio e il bruto Silenzio or preme ai nostri innanzi a tutto . Disdegnando e fremendo , immacolata Trasse la vita intera , E morte lo ...
Sayfa 31
... Vano dirai quel che disserra e scote Della virtù nativa Le riposte faville ? e che del fioco Spirto vital negli egri petti avviva Il caduco fervor ? Le meste rote Da poi che Febo istiga , altro che gioco Son l'opre de ' mortali ? Ed è ...
... Vano dirai quel che disserra e scote Della virtù nativa Le riposte faville ? e che del fioco Spirto vital negli egri petti avviva Il caduco fervor ? Le meste rote Da poi che Febo istiga , altro che gioco Son l'opre de ' mortali ? Ed è ...
Sayfa 36
... vano ! abbietta parte Siam delle cose ; e non le tinte glebe Non gli ululati spechi Turbò nostra sciagura , Nè scolorò le stelle umana cura . Non io d'Olimpo o di Cocito i sordi Regi , o la terra indegna , E non la notte moribondo ...
... vano ! abbietta parte Siam delle cose ; e non le tinte glebe Non gli ululati spechi Turbò nostra sciagura , Nè scolorò le stelle umana cura . Non io d'Olimpo o di Cocito i sordi Regi , o la terra indegna , E non la notte moribondo ...
Sayfa 39
... sconsolata prole Quel che sommerse in Eridano il sole . Nè dell'umano affanno , Rigide balze , i luttuosi accenti Voi negletti ferir mentre le vostre Paurose latebre Eco solinga , Non vano error de ' venti , Ma di ninfa 39.
... sconsolata prole Quel che sommerse in Eridano il sole . Nè dell'umano affanno , Rigide balze , i luttuosi accenti Voi negletti ferir mentre le vostre Paurose latebre Eco solinga , Non vano error de ' venti , Ma di ninfa 39.
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Sayfa 54 - L'INFINITO. Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità...
Sayfa 91 - L'antico amor. Se a feste anco talvolta, Se a radunanze io movo, infra me stesso Dico: o Nerina, a radunanze, a feste Tu non ti acconci più, tu più non movi.
Sayfa 52 - Sì ch'a mirarla intenerisce il core. Odi greggi belar, muggire armenti; Gli altri augelli contenti, a gara insieme Per lo libero ciel fan mille giri, Pur festeggiando il lor tempo migliore: Tu pensoso in disparte il tutto miri; Non compagni, non voli, Non ti cai d'allegria, schivi gli spassi; Canti, e cosi trapassi Dell'anno e di tua vita il più bel fiore.
Sayfa 5 - O PATRIA mia, vedo le mura e gli archi E le colonne ei simulacri e l'erme Torri degli avi nostri, Ma la gloria non vedo, Non vedo il lauro e il ferro ond' eran carchi I nostri padri antichi.
Sayfa 92 - Sorge in sul primo albore Move la greggia oltre pel campo, e vede Greggi, fontane ed erbe; Poi stanco si riposa in su la sera: Altro mai non ispera. Dimmi, o luna: a che vale Al pastor la sua vita, La vostra vita a voi?
Sayfa 135 - Qui mira e qui ti specchia, secol superbo e sciocco, che il calle insino allora dal risorto pensier segnato innanti abbandonasti, e volti addietro i passi, del ritornar ti vanti, e procedere il chiami.
Sayfa 99 - La donzelletta vien dalla campagna, In sul calar del sole, Col suo fascio dell'erba ; e reca in mano Un mazzolin di rose e di viole, Onde, siccome suole, Ornare ella si appresta Dimani, al di di festa, il petto e il crine.
Sayfa 81 - Chi dalla grave, immemore Quiete or mi ridesta? Che virtù nova è questa, Questa che sento in me : Moti soavi, immagini. Palpiti, error beato, Per sempre a voi negato Questo mio cor non è? Siete pur voi quell'unica Luce de
Sayfa 97 - Passata è la tempesta: Odo augelli far festa, e la gallina, Tornata in su la via, Che ripete il suo verso. Ecco il sereno Rompe là da ponente, alla montagna; Sgombrasi la campagna, E chiaro nella valle il fiume appare.
Sayfa 92 - Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi.