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SOMMARIA CONFUTAZIONE

DEGLI ERRORI CONTENUTI

NELLA PSICOLOGIA COME SCIENZA POSITIVA

DI ROBERTO ARDIGÒ

(Continuazione: v. A. VI, v. II, fasc. III, pag. 359-387.)

Lasciamo da banda la grandezza e prendiamo in esame la forma del cranio, giacchè è anche domma dei materialisti e positivisti tutti quanti che la forma, la regolarità e simmetria della volta ossea del cervello tenga rispondenza coll'intelletto, che le prominenze craniane siano accompagnate da molto ingegno e rivelino la scienza particolare, le particolari attitudini e capacità intellettuali, cui uno può consacrarsi. Ma che? Anche qui è in angustie la dottrina ardigoiana. Un cranio mal conformato fu sede sovente d'intelligenza non comune. Tommaso Campanella, lo sanno tutti, si sottoscriveva col nome di squilla settimontana per la struttura singolare e strana della sua testa divisa in sette regioni ineguali. (1) I colpi, le percosse sformano il cranio, come notava il Magendie. (2) Perciò dovrebbero sempre o diminuire o rattenere lo sviluppo dell'intelligenza. Invece i fatti attestano il contrario, salvo poche eccezioni. (3) « On a recueilli, dètta Carlo Vogt, plusieurs

(1) Vedi le Opere di Tommaso Campanella scelte, ordinate ed annotate da Alessandro d'Ancona. Torino, 1854, vol. I, p. CLV. (2) Op. cit. p. 158.

(3) Leggile, se'l vuoi, presso Teodoro Ribot, Les maladies de la volonté. Paris, 1883, p. 89.

observations relatives à des hommes qui, à la suite de profonds blessures latérales de la tête entrainant la perte d'une certaine quantité de substance cérébrale, ont conservé leurs facultés intactes.» (1) « Le percosse alla testa, scrive il Maugeri, accrescono talvolta le facoltà intellettuali, » (2) e « G. B. Vico, napoletano, di sette anni cascando si ruppe il cranio, durò tre anni prima di guarire, e predicevasi resterebbe scemo. Applicatosi intensamente agli studi, riuscì filosofo sublime, » (3) e « gli scrittori ripetono a gara che il padre Mabillon nella sua giovinezza si mostrò uomo di assai poca levata; ma in mezzo alla sua mediocrità egli ricevette una grave ferita alla testa e dopo quell'epoca spiegò talenti superiori. Haller parla d'un idiota il quale avendo ricevuto una forte ferita alla testa, diede prova di buon senso finchè durò la piaga, ma ricadde nella sua primitiva imbecillità dopo che la sua ferita fu risanata. Noi conosciamo, dice Gall, una giovane che a nove anni ricevette un colpo sul lato destro della testa. D'allora in poi ella si lagna d'un dolore al lato sinistro della testa, corrispondente al lato offeso. A poco a poco il suo braccio destro si è indebolito e quasi paralizzato; la sua mascella inferiore trema continuamente, ed ella viene frequentemente assalita da convulsioni. Ma dall'altro lato le sue facoltà intellettuali hanno acquistato un grado poco comune di vigore, e benchè ella non sia per anco uscita dall'anno undecimo, i tratti del suo volto e la sua condotta singolarmente tranquilla le danno l'apparenza d'una donna già fatta. » (4) Per ciò che riguarda le sporgenze craniche mi viene osservato che desse non sono parallele allo sviluppo della mente. Manzoni, ingegno sovrano, ebbe << testa non grande nè distinta per caratteristiche prominenze. > (5) L'Alimonda narra che trovandosi in viaggio con un fautore del materialismo imprese a parlare con questo intorno alla frenologia. Dopo molto accaloramento una signora che aveva udito tutto e traeva con seco un bellissimo fanciullo « si volse al fran

(1) Op. cit. p. 126.

(2) Op. cit. vol. cit. p. 50.

(3) C. Cantù, op. cit. p. 233.

(4) Melchior Gioia, op. cit. vol. cit. p. 247-249.

(5) C. Cantù, Alessandro Manzoni, Reminiscenze. Milano, 1882, vol. II, p. 160.

cese e disse: Vi sento medico, vi sento abile scuopritore del pensiere e del giudizio interno dell'animo: mi fareste la gentilezza? Eccovi qua il mio fanciullo, esaminatelo: che ve ne pare? Il francese pigliò il fanciullo tra le ginocchia, lo vezzeggiò per la guancia; e poi fattogli chinare la fronte, tastatolo sotto ai capegli e qui e là per il capo, lo porse alla madre ed esclamò: Questo fanciullo ha già studiato per bene ed imparato assai: tiene rilevatissimo l'organo del criterio e della memoria. Promette un giureconsulto od uomo di Stato. La madre raccolse il suo figliuolo, e col fazzoletto si rasciugò alcune lacrime. Perchè piangeva? Era un soperchio di gioia o di dolore? Era dolore. Perchè levando la faccia mestissima e piovosa, si addirizzò all'uomo scienziato, e protestò con émpito Io, che delle vostre frenologie non m'intendo, do nondimeno ragione ai preti e non ai medici. Questo fanciullo mi nacque scipito; nè per insegnargli che io stessa facessi, nè per mandarlo alla scuola, mi giunse mai a raccapezzar l'alfabeto. Ora io lo reco in Milano all' ospedale dei pazzi. » (1) Nella testa di Laplace trovarono indizio di stupidità! (2) e « una volta a Gian Gaspero Lavater, l'infallibile fisionomista, era presentato un ritratto che lo indovinasse: il Lavater squadrò il ritratto, lo guardò fisso, e gridò: Ecco, io vedo il famoso Herder. S'ingarbugliava il fisionomista infallibile: quello era il ritratto di un facinoroso ignorante inviatogli per celia da Giorgio Zimmermann. » (3) Platone dice di Socrate, che « esternamente appariva, a chi s'abbatteva in lui, rozzo, satirico, e contumelioso e che nell'interno poi era pieno di serietà, e di cose tali, che piegavano i cuori e movean le lagrime agli ascoltanti. » (4) Oltreciò, stando alla grave Memoria del Lélut, (5) lo sviluppo della fronte è più grande e più esteso presso gl' imbecilli che presso gli uomini d' un' ordinaria intelligenza. Tanto meno può dirsi poi che le prominenze rivelino la specie di scienza, studio o inclinazione cui taluno si consacri od abbandoni. « Il dottor Gall, ne fa sapere il Maugeri,

(1) Il sovrannaturale nell'uomo, vol. 1, p. 106, 107.
(2) Vedi Sanseverino, op. cit. vol. III, pars prima, p. 244.
(3) Alimonda, I problemi del secolo XIX, vol. II. p. 455.
(4) Presso Plutarco, Le vite degli uomini illustri. Socrate.

(5) Memoire de M. Lelut sur le développement du crâne dans ses rapports avec celui de l'intelligence.

tenea sviluppatissimo l'organo della causalità o della metafisica, eppure egli non era un Kant che amava le altezze transcendentali della scienza; egli era tutto inclinato alla sola esperienza empirica. Noi ricorderemo, prosegue il dotto filosofo, che stando ai biografi, Romagnosi colla sua testa omerica non fu uno scopritore come Galileo, Herschell, Laplace, ma un semplice ordinatore di materie. Noi ricorderemo che il famoso Lacernaire privo assolutamente degli organi del furto e della distruzione, tenea una grande protuberanza in quella parte della teosofia e della religione; eppure egli fu un grande assassino, ladro ed ateo. » (1) Così, il signor Lélut esaminando il cranio di Fieschi, celebre omicida, non ci rinvenne segno affatto di distruzione. È chiaro dunque che neanche dalla conformazione, dalle sporgenze e protuberanze craniche può prendersi misura dall'attività ed energia intellettuale, nè indovinare la specie d'inclinazione e di studio proprio di ciascuno, (2) e si ha licenza di conchiudere con Augusto Laugel che: « la phrénologie se borne à de grossières approximations, quand elle mesure l'intensité des passions, les ardeurs de l'inctincts et de la volonté, l'essor de la pensée, aux rondeurs vagues et aux gonflements de l'enveloppe crânieņne. » (3) Luigi Figuier la riprende pei frenologi nella maniera che segue: « Altri negano la frenologia perchè sovente è smentita dalla pratica. Ma dove è mai la certezza in medicina? Per l'apoplessia va fatto un salasso? Il salasso uccide molti apopletici, togliendo loro le forze per reagire contro il male. La tisi polmonale è forse incurabile? Ognuno di noi potrebbe citare dei tisici radicalmente guariti. Nella febbre tifoidea bisogna purgare o salassare? Si può curare questa malattia coi bagni freddi? Agli ammalati della pietra si deve fare

(1) Op. cit. vol. cit. p. 49, 50.

(2) «Allorchè si va dicendo, alle differenti facoltà ed inclinazioni dell'animo corrispondono le rispettive prominenze nel cervello e nel cranio, la psicologia torrà in prestito dalle osservazioni del fisiologo gl'innumerevoli esempi di matematici, di filosofi, di fisici, di artisti e ancor di ladri e di malfattori senza le loro corrispondenti protuberanze. »Portanova, nel Periodico La scienza la fede. Napoli, 28 gennaio 1875, serie III, vol. XXIX, della collezione vol. XCVI, fasc. 672, p. 394.

(3) Op. cit. p. 39.

il taglio o praticare la litotrissia? Le ferite vanno curate colla riunione immediata, o lasciate esposte all'aria? Si deve applicare alle fratture la fasciatura inamovibile? L'incertezza regna sopra casi di medicina pratica che ad ogni momento si presentano. Le matematiche pure hanno sole il privilegio della certezza. Anche la meccanica razionale, che è un ramo delle matematiche pure, non potrebbe essere ammessa come articolo di fede, perchè un conduttore di ponti e strade trova soluzioni pratiche differenti e spesso migliori di quelle che risultano dalle formole dei trattati di meccanica razionale. Non bisogna quindi chiedere la certezza se non al principio solo di una scienza. Quanto ai suoi sviluppi, alle sue applicazioni c'è sempre incertezza. » (1) Ma io domando all'illustre francese: perchè in cotanta incertezza si viene ad affermare dommaticamente un rapporto assoluto, diretto, senza eccezione, tra l'anima e il corpo? Perchè la titubanza delle inquisizioni cerebrali non rende cauti intorno alla relazione tra l'organismo e l'intelletto? Laonde neppure il cranio, la sua forma e le sue protuberanze favoriscono la corrispondenza puntualissima ed esattissima dell'Ardigò.

Asserisci col Camper che il grado intellettivo è in ragione della maggiore o minore apertura dell'angolo facciale, che si ottiene tirando una linea dalla massima sporgenza della fronte al punto centrale del margine alveolare superiore, al quale converga un'altra linea provegnente dal foro uditivo esterno? Molti, in fra'quali sembra lo stesso card. Wiseman, (2) hanno accettato questo criterio; ma gli è falso e contrario all' esperienza. Con questa norma il fanciullo (a. f. 90) (3) sarebbe superiore all' adulto (a. f. 85), (4) il decrepito Europeo (a. f. = 75)

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(1) Op. cit. p. 414.

(2) Op. cit. vol. cit. p. 159, 160.

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(3) Secondo la tabella costruita dal Cuvier, Leçons d'anatomie comparée, t. II, p. 8, 9.

(4) Lo confessa anche Carlo Vogt. « Chez le nouveau-né, dic'egli, la tête et le crâne sont disproportionellement grands, le front est bombé, on pourrait dire que le cerveau est plus développé que toute autre partie du corps; les mâchoirs le sont en particulier très-peu, les dents manquant entièrement. Pendant les premières années de la A. VI. V. II. 33

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