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Non meno bella è la poesia Sul Trasimeno. Essa può stare a confronto delle migliori e più famose serenate di mare, o barcaruole che si conoscano. Vedete anche qui armonia di suono e delicatezza di imagini sin dalle prime strofe! Non pare che i versi scivolino come appunto la leggerissima gondola sopra la tranquillità del lago?

Spento è il sol, ma queta è l'onda,
Spira un'aura innamorata;
Sciogli, sciogli dalla sponda,
Barcarol; la luna è alzata.
Oh le stelle e il bel sereno!
Quanto è vago il Trasimeno!

Questa brezza lenta lenta,
Che per l'acqua oltre ci mette;
Questa luna che inargenta
L'onde azzurre e le isolette,
Mi fan dire: quanto è vago
Questo cielo e questo lago!....

Non tutte le poesie contenute in questo volume, sono di questa forma e di questa andatura.

Ora spigliato, or maestoso, ora del tutto moderno, ora tenendo una giusta misura tra 'l parlar de' moderni e il sermon prisco, sempre senza belletto e senza fronzoli, il sig. Brunelli acconciando il suo dire e i suoi pensieri a' soggetti che ha impreso a trattare, mostra di avere come dicesi, il senso dell'arte. Si leggano le terzine I due amanti, e veggasi quanta gravità, che incedere maestoso, che fraseggiare dantesco! E il Cantico degli Umbri di quanto affetto, di quanto fuoco, di quanto entusiasmo non è traboccante! Ma non è mia intenzione fare un'analisi dei singoli componimenti: bastino questi cenni a far conoscere i pregi del volume del Brunelli.

Alcune di queste poesie ebbero l'onore di essere tradotte in bei versi latini e francesi; taluna fu posta eziandio in musica da quel valoroso maestro ch'è fra Cristoforo Cipollone; e sì le traduzioni, come la musica accrescono il pregio del libro.

Le poesie son precedute dal panegirico che il Brunelli, valente oratore, disse in Assisi nella Chiesa nuova dei PP. Riformati nel secondo giorno del triduo solenne quivi celebratosi in occasione delle grandi feste anniversarie, celebrate in quella città nell'ottobre dell'anno 1882.

In esso si tratta della giovinezza del gran Poverello, cui da Dante a Dupre hanno magnificato tutti i più grandi ingegni. È vero che la vita di questo santo meraviglioso che fu « il più popolare

e il vero risuscitatore della democrazia cristiana; l'autore principale della gloria de'Comuni, il primo poeta d'Italia e il più benemerito delle lettere ed arti italiane» (pag. 4)

Meglio in gloria del ciel si canterebbe

secondo l'espressione dell' Aligieri; ma il sig. Brunelli ci ha pôrto una prova novella, che anche qui in terra se ne può dir molto e bene, se specialmente l'animo di chi ne fa le lodi sia infiammato, come quello del nostro autore, di grande amore ed ammirazione verso il Santo.

Il ch. Oratore, ricordate le parole del Vangelo ove dicesi di Gesù che proficiebat sapientia et aetate et gratia apud Deum et homines, si accinge a provare « come Iddio sino dalla primavera degli anni si venisse educando Francesco per rinnovellar colle virtù di lui la faccia del mondo », e lo propone qual nobile esempio all'ardente gioventù de' giorni nostri, perchè, a somiglianza del giovane popolano di Assisi, cresca pia e magnanima ad incremento della fede avita ed a gloria della sua patria italiana (pag. 10).

Sodezza di argomenti, nesso di raziocinio, facondia, energia di parola, lucidità di espressioni, tutto concorre a fare di questo del signore ab. Brunelli uno de' più bei panegirici che si sieno scritti sul Santo. Mi sia lecito riportarne quel tratto con cui si chiude l'orazione panegirica, e in cui si parla dell'Ordine terziario francescano: « Oh che bell'amare così, o signori, e Fede e Patria ed impugnar le armi per ambedue; tanto veramente l'una è inseparabile dall'altra, e l'amor dell'una comprende l'amor dell' altra, se è vero che la Patria è il prossimo nostro, e la Fede è nostro Iddio, cosicchè qui diligit Deum diligat et fratrem suum. Francesco così l'intese fin dall'alba de' suoi giorni, e per ciò a lui la difesa della sua terra era la difesa della sua Fede, e fece più chiaro questo suo pensiero e suggellò queste massime, quando a' fratelli terziari, come sopra è detto, permise di correre solamente alle armi, quando la difesa della Chiesa di Roma e della propria terra il richiedesse.

« Questo allarme che grida a' suoi figliuoli il santo popolano di Assisi, quando la Fede e la Patria sono in pericolo, mi richiama alla mente una raccomandaziene del nostro supremo Capitano, Leone XIII, colla quale voglio accomiatarmi da voi. Non vi aspettate già, che dopo avervi spronato ad emulare le virtù giovanili di Francesco, pretenda da voi che il seguitiate nel magnanimo rifiuto al mondo, e corriate a vestirvi del saio, onde egli si coperse, seguitandolo in prima fila, come tanti e tanti, nella via della perfezione evangelica. Felici, se Iddio là vi chiamasse. Ma non tutti vuol santi ad un modo la Provvidenza divina. Peraltro si può essere in qualche modo ausiliari e appartenere, lasciatemi dir così, come guardia mobile, e marciare

in terza fila nel grande esercito francescano. E che? Forse viltà di cuore vi grava le ciglia per esser detti fratelli del figliuolo di Pietro Bernardone? Eh là, se pur la beffa mondana vi prendesse a gioco, avanti, o signori, siamo in ottima compagnia.

« A' tempi di s. Francesco si scrissero terziari i più grandi uomini del secolo. Nella mia Perugia nel 1500, come racconta lo storico Ciatti, meglio che una terza parte di cittadini avevano dato il nome a questo Ordine cavalleresco. Rispondete ai codardi insultatori che voi avete fratelli nella milizia francescana i più augusti imperatori, re, regine e guerrieri, come un Luigi IX di Francia, le due sante regine fior di beltà e di giovinezza, Elisabetta d'Ungheria ed Elisabetta di Portogallo, e Braccio Fortebraccio il più ardito capitano di ventura. Rispondete che sono scritti nel ruolo dei fratelli terziari un Dante Alighieri, un Francesco Petrarca, un Torquato Tasso, astri della Poesia; e quindi un Cristoforo Colombo, lo scopritore del nuovo mondo; e quindi un Alessandro Volta e un Galileo Galilei, archimandriti delle scienze sperimentali; poi un Raimondo Lullo, filosofo sottilissimo; e poi un Cimabue, un Giotto, un Michelangelo ed un Raffaello, genii della pittura e della scoltura; ed ultimamente un Duprè, un Don Pedro imperator del Brasile, il più dotto de' regnanti viventi.

<< E quand' anche fossimo soli, o signori, valgaci la sentenza del nostro s. Francesco, il quale per nulla tenendo la disistima del mondo comparata al giudizio del vero Estimatore de' meriti, diceva: l'uomo tanto vale, quanto vale dinanzi a Dio. >>

A. A.

PERIODICI ITALIANI

Vol. XVI,

Acta s. Sedis in compendium opportune redacta et illustrata. Pubblicazione mensile in fascicoli di 64 pag. in 8.o fasc. 11. Contiene una lettera di N. S. Papa Leone XIII, agli emi cardinali De Luca, Pitra, ed Hergenröether, con la quale concede ai cultori delle scienze storiche la facoltà di far uso dei documenti dell'Archivio vaticano. Contiene altresì una lettera del pontefice Innocenzo XI nella quale intima un giubileo universale per ottenere vittoria contro i Turchi : nonchè alcune decisioni della ss. Congregazioni, Concistoriale, del Concilio, de' Vescovi e regolari, dell'Indice e de' ss. Riti.

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Annotatore (L'). — Periodico mensile di 32 pag. in 8°. — Roma, tip. dell' Opinione. Anno IX, n. 9. (30 settembre 1883.) Nomine di socî della Didascalica. Atti ufficiali. - D. Chierici. La letteratura umana e la letteratura veristico-oscena. (Dialogo salmodico.) — P. B. S. Il golfo di Napoli. (Ottave: traduzione da A. De Lamartine) J. Bernardi. Ferrante Aporti e l'insegnamento religioso. (Continuazione.) — B. Branzolfo. Una risposta al comm. P. Bernabò Silorata. · Id. Traduzione poetica di un Ode di Orazio. doano. Lode della virtù e dell' uomo virtuoso. (Ode saffica.) bliografia. Cronaca.

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L. Re

Bi

Archivio di pedagogia e scienze sociali. Periodico bimensile in fascicoli di pag. 100 in 8.° Palermo, via Monteleone, 25. Anno VII, vol. XII, disp. 4.a (Luglio-agosto 1883.) E. Latino. Il lavoro manuale e il problema educativo. F. Valletti. La ginnastica nell'antica Roma. (Continuazione.) — Rivista analitica. — Cronaca e notizie varie.

Bollettino del Contenzioso. Periodico mensile di 75 pag. in 8.o - Firenze, Giacchetti, via della Spada, 13. - Anno VII, serie III, vol. I, n. 9. (Settembre 1883.) - Legislazione. (Massimario dell'Avvocatura erariale generale.) - Giurisprudenza. (Enti, atti ed interessi ecclesiastici. Imposte indirette.)

Pub

Bullettino dell'Instituto di corrispondenza archeologica. blicazione mensile in fascicoli di 16 pag. in 8.° - Roma, tip. Salvucci. N. VIII-IX, di agosto e settembre 1883. Scavi. (W. HelA. Mau. Scavi di Pompei.

big. Scavi di Vulci. A. Brambilla. Scavi di Monza. Tardieu. Découverte de l'établissement thermal gallo-romain de Royat: Puy-de-Dôme, France.) Monumenti. (V. Cicerchia. Iscrizione votiva prenestina. G. Gatti. Iscrizione di Segni.)

-

Civiltà (La) cattolica. Periodico bimensile di 120 pag. in 80 gr. Serie XII, vol. III, quad. 797. (6 ottobre 1883.)- Sanctissimi Domini Nostri Leonis divina provvidentia Papae XIII Epistola encyclica. Il fascio della Democrazia a Bologna e l'unione La lettera di Leone XIII, intorno agli Il modernismo a rispetto della libertà.

dei Cattolici a Napoli. studi storici.

Fauna, flora, avventure. Appunti di un viaggio nell' India e nella Cina. (XCVIII. Da Canton a Macao. XCIX. Tradizioni cristiane. C. L'unione dei cuori.) Rivista della stampa italiana. (I. Manuale della Legislazione Scolastica Italiana ad uso dei Comitati Cattolici e dei Padri di famiglia, compilato e pubblicato a cura del Comitato Generale Permanente deli' opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici in Italia. II. Festa del nome di Maria. Secondo centenario della liberazione di Vienna. Biografie edificanti dei Fratelli Spedalieri della Imm. Concezione, scritte dal p. A. Angelini.) - Bibliografia. Lettera di S. S. Leone P. P. XIII a mons. Celestino Gangl

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bauer, arcivescovo di Vienna.

mane.

--

Cronaca contemporanea. (Cose roCose straniere: Inghilterra, Prussia.) Periodico mensile di pag. 32 in 8.o Anno XXII, n. 8. (Ot

Cose italiane.
Donna (La) e la famiglia.
Genova, Olivari, Piazza nuova, 43.

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D. Caprile. Fidanza. G. B. Giuliani. Il terremoto dell'isola d'Ischia avvenuto il 28 luglio 1883. (Epigrafe.) -- Pensiero. M. Maria. Fior di primavera. Racconto. (Continuazione.) Lago. La cieca nata. (Poesia.) — C. Candi- Pensieri.

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- E. Coletti. Ad una orfanella. (So- - G. Del netto.) — B. A. Scene campestri. (L'andata in collegio.) Carretto. Pensiero. (Poesia.)

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Nnovi libri. L. Orsini. Per fan

N. Utis. Il progresso a proposito di carrozze.
Un pò di tutto.

C. Leoni. L' ateismo.

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Divus Thomas. - Commentarium academiis et lycaeis Scholasticam sectantibus inserviens. Pubblicazione mensile in fascicoli di

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16 pag. in 8.° Piacenza, tip. Divus Thomas. Anno IV, n. 7. (Settembre 1883.) I. Vinati. In opuscolum divi Thomae Aquinatis << De unitate intellectus contra averroistas commentaria. (Contitinuazione.) A. Rotelli. Commentaria in quaestiones I-XXVI tertiae partis Summae Theologicae « De incarnatione » in lectiones di

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