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PRESSO BAUDRY, LIBRERIA EUROPEA,

9, RUE DU COQ, PRÈS LE LOUVRE,

1836.

LA

DIVINA COMMEDIA.

PURGATORIO.

CANTO PRIMO.

Diletto e meraviglia nel riveder il cielo. Catone d'Utica, in cui guardia son posti i sette regni del Purgatorio, lascia andare i due Poeti.

PER correr miglior acqua alza le vele
Omai la navicella del mio ingegno,
Che lascia dietro a se mar sì crudele:
E canterò di quel secondo regno
Ove l' umano spirito si purga
E di salire al ciel diventa degno.

Ma qui la morta poesia risurga,
O sante Muse, poi che vostro sono,
E qui Calliopea alquanto surga

1 Ma qui la morta ec. Non mancano le Muse di accordargli le rime conformi al soggetto. Tutto era orror nell' Inferno, e

Seguitando 'l mio canto con quel suono

Di cui le Piche misere sentiro'

Lo colpo tal che disperar perdono.
Dolce color d' oriental zaffiro,
Che s' accoglieva nel sereno aspetto
Dell' aer puro infino al primo giro,

Agli occhi miei ricominciò diletto,
Tosto ch' io usci' fuor dell' aura morta
Che m' avea contristati gli occhi e 'l petto.
Lo bel pianeta ch' ad amar conforta
Faceva tutto rider l' oriente,
Velando i pesci ch' erano in sua scorta.
Io mi volsi a man destra e posi mente
All' altro polo, e vidi quattro stelle
Non viste mai fuor ch' alla prima gente 2.

furono i suoi versi forti e terribili: tutto nel Purgatorio debbe spirare conforto, ed il suo stile già prende una nuova forma, ed a sparger comincia la più soave fragranza. Il primo terzetto singolarmente, il 5, il 7, il 34 e il 39 di questo Canto; il 24, 25, 27, 42 e 43 del 11; il 27 e 28 del 1, e non pochi altri, son tali che non la cedono in grazia, in purezza, in dolcezza ai più bei passi di Petrarca.

1 Piche, le nove sorelle figliuole di Pierio, che contendendo con le Muse nel canto furon vinte e cangiate in gazze. Vedi Ovid. Metam. lib. v.

2 Io mi volsi a man destra. ec. Dante qui dice ch'ei vide quattro stelle vicine al polo antartico; e quattro stelle appunto furono poi vedute da Americo Vespucci, dai Portoghesi e dagli altri che passarono l'equatore. Voltaire (Essai sur les mœurs, ch. 141) conviene che questa predizione è assai più chiara

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