Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato: raccolte, annotate, ed edite da Eugenio Albèri, a spese di una società

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Società editrice fiorentina, 1859
 

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Sayfa 427 - Maestà volesse fare, e pareva che l'Imperatore prevedesse che la negligenza degli inimici dovesse lasciargli in quel luogo tante barche delle loro che gli bastassero a fare il ponte? Non fu errore, e grande, quello che, poi che Sua Maestà ebbe cavalcato con tutti gli altri che combatterono il giorno della giornata, rotto l'inimico e preso il duca, volse più presto ritornare tre leghe indietro nel luogo dove era il resto dell...
Sayfa 237 - Ha una ottima complessione, e natura forte e gagliarda; e ne lo pou far credere li tanti disordini, fatiche e travagli che ha sopportati, e tuttavia, con quell' andar suo errando sempre per suoi paesi , sopporta. In vero, che penso che pochi uomini al mondo avessero durato a tanti contrarii, come lui. E ora la natura gli ha dato una sentina per la quale ogni anno purga quel di maligno che va ogni giorno cogliendo; di modo che potria essere (quando però non si accresca molta più maleria) che questa...
Sayfa 209 - Francia, e sopra il mio debile e picciolo giudizio ) se ben pare forse alla serenità vostra ed alle vostre eccellentissime signorie che non resti speranza alcuna al bisogno della cristianitade, che questi dui principi si accordino insieme con pace universale (la quale se...
Sayfa 219 - ... novità degne di considerazione grandissima. Al che si aggiunge che, mutandosi anche in qualche parte ordinariamente questo eccellentissimo senato, non sarà fatica superflua a me, alcune particolarità che mi avanzano di quel regno narrare, ea vostra signoria eccellentissima udirle non trovandosi cosa al mondo che tanto confermi nelle buone deliberazioni degli stati, quelli cheli governano, nè cheli possa mutare quando vedano di meglio, che d...
Sayfa 204 - ... riformarne uno di loro ad esempio dell'altro per volere che si accordassero ambidui. Perché, dove il re cristianissimo vuole mal volentieri fatica de pensieri grandi o di facende, e che spesse fiate va alle caccie ed alli suoi piaceri ; lo imperatore non pensa ad altro mai che a negozj , ea farsi maggiore. Dove il re cristianissimo è semplice, aperto e liberalissimo, e facile assai a rimettersi al giudizio e parere delli suoi consiglieri ; l...
Sayfa 251 - ... pourroient raisonnablement porter et que ce serait pour parvenir à lever plus grande somme que si on levoit par décimes. » Cette opinion ne plut pas. « On avoit considéré qu'il y auroit du murmure, 1. Relations des ambassadeurs vénitiens (TOMMASEO I, 297. Marino Cavalli, 15'i6).
Sayfa 128 - ... a qualcuna di queste sette per la licenza del vivere più libero e secondo l'inclinazione dell'appetito proprio, e liberta maggiore che ciaM lu-duna gli concede, naturalmente desiderata da ognuno.
Sayfa 280 - Questo caso dolse al re estremamente , perché amava più quel figliolo per la conformità di natura e di costumi, che alcuno altro che abbia avuto; e perché vidde che le fatiche5 che aveva fatte già trent...
Sayfa 341 - ... tra i suoi che nessuno sia più sano consiglio « che il suo. » (Ibid., série I, vol. I, p. 64.) 3 Voyez Relazione di Bernardo Navagero, ritornato ambasciatore da Carlo V nel luglio 1546. Ibid., série I, vol. I, p. 34. * « E chiamato da Cesare suo primo consigliero.
Sayfa 240 - Di modo che è ferma opinione di tutti, che per la persona sua, per la sua casa e figliuoli, spenda e doni ogni anno un milione e mezzo di scudi , che non è possibile sminuirgli un danaro. E non si maraviglino vostre signorie di questa somma, perchè quando le vedessero quella corte ( che per l...

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