mor piangeva, ed io con lui talvolta, Fiamma dal ciel su le tue trecce piova, Fontana di dolore, albergo d'ira, Gloriosa Colonna, in cui s' appoggia Il successor di Carlo, che la chioma Io canterei d'amor sì novamente, L'aspettata virtù, che 'n voi fioriva L'avara Babilonia ha colmo 'l sacco La bella donna, che cotanto amavi, La gola, e 'l sonno, e l'oziose piume La guancia, che fu già piangendo stanca, Mai non vedranno le mie luci asciutte, Orso, al vostro destier si può ben Piangete, donne, e con voi pianga Amore; Più di me lieta non si vede a terra Quanto più disiose l'ali spando Quelle pietose rime, in ch'io m'accorsi S'Amore, o Morte non dà qualche stroppio S'io fossi stato fermo alla spelunca Se l'onorata fronde, che prescrive Vincitore Alessandro l'ira vinse, Vinse Annibal, e non seppe usar poi
Italia mia, benchè 'l parlar sia indarno, O aspettata in Ciel, beata e bella Spirto gentil, che quelle membra reggi, Una donna, più bella assai che 'l Sole
Indice delle Lezioni rifiutate
Dissertazione sopra Madonna Laura
Quadro Cronologico di tutte le Edizioni del Can
Catalogo Cronologico-Critico delle Edizioni e dei Comentatori principali del Canzoniere
IN MORTE DI MADONNA LAURA
I cader d'una pianta, che si svelse, Alma felice, che sovente torni
Amor, che meco al buon tempo ti stavi Anima bella, da quel nodo sciolta, C
Che fai? che pensi? che pur dietro guardi Come val mondo! or mi diletta e piace Conobbi, quanto il ciel gli occhi m'aperse,
Da'più begli occhi, e dal più chiaro viso, Datemi pace, o duri miei pensieri: Deh porgi mano all' affannato ingegno, Deh qual pietà, qual angel fu sì presto Del cibo, onde 'l signor mio sempre Dicemi spesso il mio fidato speglio, Discolorato hai, Morte, il più bel volto, Dolce mio caro e prezioso pegno, Dolci durezze, e placide repulse, Donna, che lieta col principio nostro Due nemiche insieme erano aggiunte, gran
udire il messo, or in ora 'l nido, in che la mia Fenice
Fu forse un tempo dolce cosa Amore,
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