Gli angeli eletti, e l'anime beate Gli occhi, di ch' io parlai sì caldamente,
I di miei più leggier, che nessun cervo, I'ho pien di sospir quest' aer tutto, I'mi soglio accusare; ed or mi scuso, I'vo piangendo i miei passati tempi, Io pensava assai destro esser su l'ale, Ite, rime dolenti, al duro sasso, L
L'alma mia fiamma oltra le belle bella, L'alto e novo miracol, ch'a'di nostri L'ardente nodo, ov'io fui, d'ora in ora L'aura, e l'odore, e 'l refrigerio, e l'ombra L'aura mia sacra al mio stanco riposo L'ultimo, lasso, de' miei giorni allegri, La vita fugge, e non s'arresta un' ora; Lasciato hai, Morte, senza Sole il mondo Levommi il mio pensier in parte, ov'era
Mai non fu' in parte, ove si chiar vedessi Mente mia, che presaga de' tuoi danni, Mentre che 'l cor dagli amorosi vermi Morte ha spento quel Sol, ch'abbagliar suolmi;
Nè mai pietosa madre al caro figlio, Nè per sereno ciel ir vaghe stelle; Nell'età sua più bella e più fiorita, Non può far Morte il dolce viso, amaro;
O giorno, o ora, o ultimo momento, O tempo, o ciel volubil, che, fuggendo, Occhi miei, oscurato è 'l nostro Sole; Ogni giorno mi par più di mill'anni, Oimè il bel viso; oimè il soave sguardo; Or hai fatto l'estremo di tua possa, Ov'è la fronte, che con picciol cenno Passato è 'l tempo omai, lasso, che tanto Poi che la vista angelica serena,
Q Quand' io mi volgo indietro a mirar gli anni, Quand' io veggio dal ciel scender l'aurora Quanta invidia io ti porto, avara terra, Quante fiate al mio dolce ricetto,
Quel, che d'odore e di color vincea Quel rosignuol, che si soave piagne
Quel Sol, che mi mostrava il cammin destro Quel vago, dolce, caro onesto sguardo Quella, per cui con Sorga ho cangiat' Arno, Questo nostro caduco e fragil bene,
Rotta è l'alta Colonna, e 'l verde Lauro, Ripensando a quel, ch'oggi il Cielo onora,
S'Amor novo consiglio non n'apporta, S'io avessi pensato, che si care S'onesto amor può meritar mercede, Se lamentar augelli, o verdi fronde Se quell' aura soave de' sospiri, Sennuccio mio, benchè doglioso, e solo Sento l'aura mia antica; e i dolci colli Si breve è il tempo, e 'l pensier sì veloce, Soleano i miei pensier soavemente Soleasi nel mio cor star bella e viva, Spinse amor e dolor, ove ir non debbe Spirto felice, che si dolcemente
Tempo era omai da trovar pace, o tregua, Tennemi Amor anni ventuno ardendo
Tornami a mente, anzi v'è dentro quella, Tranquillo porto avea mostrato Amore Tutta la mia fiorita e verde etade Vago augelletto, che cantando vai, Valle, che de' lamenti miei se' piena; Vidi fra mille donne una già tale, Volo con l'ali de' pensieri al Cielo
Zefiro torna, e 'l bel tempo rimena,
Amor, se vuo', ch' i torni al giogo antico, Che debb'io far? che mi consigli, Amore? Quando il soave mio fido conforto, Quell' antiquo mio dolce empio signore Solea dalla fontana di mia vita
Standomi un giorno, solo, alla fenestra, Tacer non posso; e temo non adopre Vergine bella, che di Sol vestita,
Mia benigna fortuna, e 'l viver lieto;
Quando ad un giogo, ed in un tempo quivi
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