Sayfadaki görseller
PDF
ePub

Dopo ciò gli fa fissare quella bocca, che ha fatto il pasto del cuore, sulla Stella Fiammeggiante, ov'è impressa la lettera G in un triangolo d'oro*; e gli fa sapere che "Le G est l'initiale du mot God, qui veux dire l'Eternel.”

Scrive nel suo Manuale Muratorio il reverendo sacerdote Gionata Ashe, che lo scopo finale della scuola segreta è di fare dell'uomo la vera immagine del suo Eterno Fattore: "Masonry, we know, is calculated to ameliorate man in the world, to make him imitate the Divine Architect's attributes, and so to superinduce the Maker's IMAGE in the human MINDt." E Dante, entro cui parlavano que' tre spiriti ne' quali riconoscemmo le tre facoltà della mente, scrive che la donna della sua mente, ch'ei dichiara un NOVE, è per similitudine figura

della Triade benedetta.

La visione ch'ei descrive, poichè que' tre spiriti parlarono dentro di lui, è questa. Agli occhi del suo uomo interno, vigilante in lui che sonnachiava, apparve Amore, che teneva il Cuor di lui in una mano, dicendogli Vide Cor tuum, e la donna di lui in braccio, velata e dormente ‡. Amore dà a mangiare il cuor di Dante alla donna di Dante, ed ella il mangia "dubitosa mente§." Svegliata appena la donna, il poeta si

*"La face renversée dans l'Etoile Flamboyante, la bouche sur la lettre G, gravée sur une planche d'or en triangle, qui est l'emblème définitif des trois angles mystiques réunis en un." (Ivi, p. 54.)

+ Rev. J. Ashe, D.D., M.M. The Masonic Manual. London, 1825. Le parole citate son nella dedica al Duca di Sussex.

Velato da metafore, e dormente per finzione era il poeta medesimo, e perciò la sua Anima; ma il suo cuor vigilava: Ego dormio, Cor meum autem vigilat.

66

§ Questa finzione adombra il mistero della Cena: udimmo infatti, nel citato grado, che "l'oblation symbolique du Cœur du respectable Maître, reduit en figure mystique" è rappresentata dalla " pâte mystique, presentée à la bouche du récipiendaire," che la mangia. Dante simbolizzò la stessa cosa nella Vita Nuova col Convito nuziale, spiegato poi da lui in gergo con l'opera intitolata il Convito, il quale figura "le mariage de l'Intendement et de la Volonté." E già udimmo che "dans le sens spirituel HOMME signifie l'intelligence du vrai, FEMME signifie l'affection du bien;" e che il proselito rinato a vita nuova a une VOLONTÉ NOUVELLE et un INTENDEMENT NOUVEAU, parce que son intérieur a passé de la société des esprits infernaux dans la société des anges du ciel."

[ocr errors]

sveglia; e contate le ore, trova essere la quarta ora della notte*, cioè “la prima ora delle nove ultime della notte:" il che ci fa intendere che la notte, nel tempo di questa visione, era di dodici ore, epoca del mistico pellegrinaggio descritto nella Commedia. Vedremo in seguito che la iniziazione ai misteri si suppone accadere appunto nell'equinozio di prima

vera.

Al termine della rammentata visione è detto che Amore, dopo aver pasciuto del cuore (o voler) di Dante la donna (o intelligenza) di Dante, con quella in braccio prese piangendo la via del cielo t; e di là poi discese la mistica donna per incontrare l'amante suo, com'è descritto nel poema; onde ella, venuta appena in terra di nove anni, dice alle donne che aveano intelletto d'Amore:

Io mi son pargoletta bella e nova,

E son venuta per mostrarmi a vui
Delle bellezze e loco dond' io fui.
Io fui del cielo, e tornerovvi ancora‡

Per dar della mia luce altrui diletto;
E chi mi vede e non se ne innamora
D'Amor non averà mai intelletto §.
Ciascuna stella || negli occhi mi piove
Della sua luce e della sua virtute:

* Ciò vale ad indicare il quarto grado. La visione cominciò col terzo grado: "Erano quasi ch'atterzate l'ore del tempo ch'ogni stella è nel lucente cielo;" finita la visione, è la quarta ora. Così viene adombrato il passaggio del terzo grado al quarto, detti di maestro, e maestro perfetto.

+ Dante poteva dire come Swedenborg: "Dieu m'a fait la grace d'être corporellement sur la terre, et spirituellement dans les cieux."

"Nemo ascendit in cœlum nisi qui descendit de cœlo, filius hominis, qui est in cœlo." Jo. iii. 13.

§ Non erano tali quelle donne barbute a cui sclamava con la prima canzone della Vita Nuova:

Donne, che avete intelletto d'Amore,

Io vo' con voi della mia donna dire.

|| Ciascuna stella delle sette, divise in quattro e tre, che tutte concorsero a formare la donna luce, com' espresse nel sonetto già allegato, pagina 326.

[merged small][ocr errors][merged small]

Se vuoi sapere chi ei vide dentro agli occhi di lei, te lo indicherà egli stesso nel Purgatorio, quando le sette stelle, fatte sette donne, lo menano a guardare fissamente dentro agli smeraldi di lei §.

Il dire che dal libro della Memoria era cancellato il tempo trascorso non è diverso dal dire che la Memoria era spenta, poichè questa facoltà nella rimembranza del passato ha vita; ond'egli come Memoria era morto, ma vivo come Intelletto e Volontà, che, nel rinunziare alla vita vecchia dell'odio, si sposarono nella vita nuova d'amore. Santissimo precetto evangelico si è questo, opposto a quella da Roma allora praticato, la quale in gergo era appellata IL MONDO, nel qual senso ivasi ripetendo Roma caput MUNDI, e il suo reggitore veniva nomato Princeps hujus MUNDI. Quindi la scuola segreta applicava ai suoi proseliti, da Roma odiati, quelle parole del Vangelista Giovanni: "Nolite mirari, fratres, si odit vos MUNDUS: nos

"L'homme régénéré a une VOLONTÉ nouvelle et un ENTENDEMENT nouveau, parce que son intérieur a passé de la société des esprits infernaux dans la société des anges du ciel. Le vrai homme commence à vivre à sa mort." (Swedenborg.)

+ Come uomo Memoria l'avea già perduta, non però come uomo Intelletto e Volontà. Rileggi la nota che precede.

Ballata del Canzoniere di Dante.

§ Purg. xxxi., quivi: "Posto t'avem dinanzi agli smeraldi," con dieci versi seguenti.

Nome dato dal Salvator nostro all'Anticristo.

scimus quoniam translati sumus de morte ad vitam, quoniam diligimus fratres: qui non diligit manet in morte*" E da ciò nacque tutto quel regno de'morti col loro tricipite principe, che Dante dipinse nella prima cantica: orrenda pittura, per la quale Roma papale diventa Abisso, in cui "Pap'è Satant."

Così il poeta, convertendo la sua celeste Musa in divina Giustizia, seppe quasi anticipare le pene a coloro che pervertita aveano il codice d'amore in legge d'odio, e avean fatto del nostro pietoso Redentore la più sanguinaria delle deità pagane; poichè non solo sacrificavano a Cristo innumerevoli cristiani, ma aggiungendo alla barbarie lo scherno, ed allo scherno l'ipocrisia, diceano immolarli pel bene spirituale degl'immolati, e per gloria di quella stessa religione ch'essi tradivano e conculcavano! Per tal modo la più profonda di tutte le malizie, che denigrarono la nostra specie, alla più abbominevole ingiustizia avea saputo dare sembianza della giustizia più edificante, facendo precedere que'nefandi olocausti da forme giudiziarie di un tribunale efferato che veniva chiamato santo! Così l'assassinio rimase santificato, e gli assassini furono spesso posti su gli altari.

Sciolto l'intrigato nodo della Vita Nuova, è sciolto quello della Divina Commedia. L'accorto Fiorentino vide che difficilissimo riusciva al lettore il farsi strada fra tante figure, a bella posta da lui rabbuiate; e per rischiararle alquanto, a intelligenza dell'opuscolo e del poema, scrisse il Convito, com' egli stesso c'informa. Se a questo potente sussidio viene aggiunto l'altro del Volgare Eloquio, e tutto il canzoniere platonico, che hanno lo stesso oggetto, la luce risulterà maggiore. Porrò altrove in mano al lettore il vero stame segreto che dee guidarlo nell' intricato laberinto della Vita Nuova; ed io stesso

Ep. I. c. 3. vv. 13, 14.

Il Papa è coronato del triregno, cioè di tre corone, relative ai tre regni terrestrium, cœlestium et infernorum. Qual maraviglia che i suoi nemici abbian da ciò tratto ingiuriose allusioni, s'egli stesso s'è coronato re dell' Inferno? Ecco a che mena una illimitata ambizione, che non sì contenta del Cielo e della Terra.

La Santa Inquisizione diè probabilmente l'idea della Santa Alleanza.

lo accompagnerò per tutte le sue giravolte; per ora mi limiterò a indicargli uno solo de'molti meandri che in sè nasconde.

Non potendo il poeta esporre metodicamente, e con seguita teoria, la scienza occulta, su cui fondò tutta la macchina del suo gran lavoro, si appigliò al ripiego di esporla a squarci, a riseco, a spizzico, a spiluzzico, e, come suol dirsi, a pezzi e bocconi; ed eseguì ciò per mezzo di varie finzioni ingegnose, spesso bizzarre e talvolta incredibili, delle quali mi giova indicare qui la traccia principale.

I varj agenti mentali, che introduce nelle successive scene che immaginò, paiono l'uno dall' altro diversi, ma nella sostanza son sempre i medesimi. Dall' averli considerati or sotto una faccia or sotto un'altra, surse in lui l'idea di farne tante persone differenti, mentre non sono in realità che tante sostituzioni di figure, dal complesso delle quali è spiegata l'arcana teoria. Nel doverne recare qualche esempio, mi è forza richiamare alcuna cosa già detta.

A far sentire che quella Beatrice era la sua MENTE, ne fè la donna della sua MENTE. Essendo questa divisa in tre facoltà, ei considerò in esse la similitudine del fattore, del redentore, del santificatore; quindi dipinse le sue tre facoltà mentali come le tre persone divine; e ci avvertì svelatamente che in quella donna erano per similitudine le tre divine persone, e in lui tre spiriti interni che parlavano; e già in que'tre spiriti ravvisammo le tre facoltà, corrispondenti alle tre persone.

Nel volerci indicare essere in lui cessata l'anticristiana vita dell'odio, e cominciata la cristiana vita d'amore, scrisse che in lui era estinta la Memoria, con che indicò che l' Intelletto e la Volontà divennero due amanti, ambo di nove anni, perchè la donna della sua mente era un nove.

Prima di seguire a vedere altre sue finzioni, è pregio dell' opera il rammentaré una teoria metafisica che dai teologi ortodossi è spesso recata in mezzo.

Comincia ad esservi Memoria da che vi è sensazione, non altro essendo la prima che quasi un prolungamento della seconda. Non vogliono dividersi perciò l'una dall'altra, come quelle che son tutt'insieme produttrice e serbatrice delle idee.

« ÖncekiDevam »