IL FUOCO E LA LUCE NELLA DIVINA COMMEDIA SAGGIO DI STUDI FIRENZE COI TIPI DI M. CELLINI E C. alla Galileiana 1888 PREFAZIONE Il fuoco e la luce, da taluni giudicati mero ornamento nella teodia di Dante, e dai commentatori considerati troppo frazionatamente e senza coordinazione, costituiscono per sè soli una parte essenziale del Poema; parte che mi sono proposto di esaminare sotto i molteplici aspetti, per risalire poi alla sintesi. Questa mi persuase, e spero convincerà anche il lettore, che, ove si sottraessero alla Divina Commedia la luce e il calore, essa ne morrebbe, per così dire, come l'albero cui fossero tolti tali elementi che l'aria gli trasmette. L'organismo della poesia dell'Alighieri, nelle tre cantiche, vive per essi; e, non escluso l'inferno di questo ne accerta la analisi rigorosa e progressiva della parola e della frase lo studio di esso organismo ci farà sceverare nettamente l'idea, dalla manifestazione poetica, il concetto vagheggiato dal genio, dalle immagini che l'hanno rappresentato e quasi reso sensibile. Ma, più che scrutare il mistero dell'arte che ha descritta la luce della Terra e del Cielo, conviene meditare la virtù etica ed estetica che l'ha ispirata e fatta manifesta. Un raggio solo di lei sarebbe un incendio e Dante, salito di : |