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espongono i vantaggi della stabilità delle Commissioni; ma si decide dapprima che sieno temporanee. Ragioni di tal decisione. In seguito la Congregazione è indotta da vari riflessi a preferire il sistema delle Commissioni permanenti. 4.°) Queste saranno quattro, e composte, ciascuna, di ventiquattro membri. La elezione di essi, che la Congregazione direttrice pensò da principio affidare interamente ai Padri del Concilio, vien poi rimessa per una terza parte al Sommo Pontefice. Il quale tuttavia vuole che tutti i membri delle Commissioni siano eletti dai Padri. Ciascuna Commissione sarà preseduta da un Cardinale, nominato dallo stesso Sommo Pontefice. I presidenti chiameranno uno o più teologi pontificii o vescovili in servizio delle rispettive Commissioni, scegliendo tra questi il segretario. e) Specchio dell'andamento delle discussioni conciliari secondo le deliberazioni suddette. f) Si prende a esaminarlo. Ragioni di tale esame. Si descrive, a tale scopo, il metodo tenuto dal Concilio Tridentino. Confronto di questo metodo con quello stabilito per il Concilio Vaticano. Motivi di alcune diversità. g) Si anticipa la narrazione della riuscita del sistema adottato dalla Congregazione direttrice. L'esperienza mostrò l'opportunità d'introdurvi alcuni miglioramenti. Se sia da giudicarsi imprevidente la Congregazione direttrice. 1.o) In che cosa i miglioramenti non possano imitare i sistemi delle moderne assemblee politiche. Che cosa i miglioramenti introdotti hanno a comune con quelli. In qualche punto sono ad essi, per avventura, superiori. Qual metodo si adotti definitivamente per le discussioni del Concilio Vaticano. 2.) Si propone il quesito: come mai sia si imaginato un nuovo sistema, e non piuttosto prescelto uno dei tre usati a' di nostri nei Parlamenti. Per rispondere, si tolgono a esame ad uno ad uno questi sistemi con la scorta degli scrittori di cose parlamentari e dell'esperienza. Si conclude che, parte per intrinseco difetto, parte per l'indole speciale dei Concili, i metodi accennati non sono opportunamente applicabili a queste grandi adunanze ecclesiastiche. Il perchè, nel Concilio Vaticano sono state create altre norme (rispetto a cui non si nega la possibilità di ulteriori perfezionamenti), le quali potrebbero anzi utilmente adottarsi anco dalle assemblee politiche per la discussione profonda e compiuta delle leggi. 4. SISTEMA DI VOTAZIONE. Il voto non può esser dato in iscritto. Se, almeno, gli assenti per causa di malattia possano mandare in iscritto il loro parere. Metodo da osservarsi nelle pubbliche Sessioni per il suffragio definitivo dei Padri. 5. CONFERMA E PROMULGAZIONE DEI DECRETI. Modo col quale il Sommo Pontefice

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darà il suo suffragio nelle pubbliche Sessioni. Valore del suffragio pontificio. Formula da premettere ai Decreti del Concilio. 6. PRESENZA DEI PADRI, E GIUSTIFICAZIONE DELL'ASSENZE. Pene per i non legittimamente assenti. Nomina di una Giunta, composta di cinque membri del Concilio, per conoscere le cause di assenza e riferirne alla Congregazione generale. La Giunta sarà eletta dai Padri per ischede segrete, e i componenti di lei porteranno il nome di Giudici delle scuse. 7. DISPOSIZIONE DEI SEGGI, E PRECEDENZE. Necessità di dettare opportune regole su tale argomento. Si stabilisce, come norma generale di precedenza, l'anzianità nel rispettivo ordine gerarchico. Applicazioni di questo principio. Questione sui Primati. Il Regolamento organico del Concilio conterrà la enumerazione dei gradi gerarchici. L'occupazione di un seggio non dovuto non dà nè toglie alcun diritto. 8. QUESTIONI TRA I CONGREGATI. Si istituiscono cinque Giudici delle querele e delle controversie, da eleggersi come quelli delle scuse. Loro ufficio. — 9. TENORE DI VITA DEI PADRI. Sulle tracce dei passati Concili, sarà pubblicato un Decreto De modo vivendi in Concilio. 10. OFFICIALI DEL CONCILIO. Si stabilisce quali e quanti debbano essere gli Officiali maggiori del Concilio. Si fa menzione degli Officiali minori. A chi spetti il diritto di nominare gli Officiali. Il Santo Padre elegge il segretario del Concilio, che è chiamato a Roma per prender parte ai lavori della Congregazione direttrice. Interviene la prima volta alle adunanze la sera del dì 11 luglio 1869. Gli si affida l'incarico di proporre alla Commissione centrale le particolari istruzioni per ciascuno degli Officiali. Le quali vengono poi approvate. Giuramento degli Officiali. Istanza dei cavalieri di Malta per prender parte alla guardia del Concilio. Risoluzione del Santo Padre. Egli, sulla proposta della Congregazione direttrice, nomina gli Officiali maggiori. 11. ESENZIONI E PRIVILEGI ALLE PERSONE DEL CONCILIO. Si stabilisce che ai lontani, per causa del Concilio, dalle rispettive residenze saranno mantenuti i frutti beneficiari e le distribuzioni quotidiane, eccetto quelle dette inter præsentes. Quanto ad altri privilegi, nulla si determina in particolare. 12. PREGHIERE PUBBLICHE DURANTE IL CONCILIO. Si stabilisce che il Giubbileo e le supplicazioni allo Spirito Santo, ordinate in preparazione al Concilio, continuino per tutta la sua durata. Preghiere speciali da farsi in Roma. - 13. SEGRETO CONCILIARE. Vantaggi del segreto per il tranquillo andamento delle discussioni. Le Congregazioni generali saranno segrete; le Sessioni saranno pubbliche quanto alla parte liturgica soltanto. Il

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Santo Padre stabilisce chi potrà assistere a tutte intere le Ses-
sioni, quantunque non faccia parte del Concilio. Gli Officiali
giureranno l'osservanza del segreto: ai Padri sarà solo imposta
dal Sommo Pontefice.

ARTICOLO VII. ALTRE DELIBERAZIONI

MENTO DEL CONCILIO.

CONCERNENTI IL BUON ANDA

Pag. 258

1. Si parla in questo Articolo di varie deliberazioni della Congregazione direttrice non comprese nel Regolamento organico del Concilio. 2. Dei teologi conciliari. 3. Stenografi del Concilio. 4. Interpreti. 5. Professione di fede da farsi dai Padri. 6. Dell'interrogazione ai Padri se piaccia incominciare e dichiarare aperto il Concilio. Titolo che gli spetta. Breve enunciazione del suo scopo. 7. Si provvede al caso di vacanza della Sede apostolica durante il Concilio. 8. Parere della Congregazione direttrice sulla scelta dell'aula per le Congregazioni generali. 9. Esame degli schemi compilati dalle Commissioni preparatorie per esser proposti ai Padri. — 10. Cose risguardanti il cerimoniale del Concilio. 11. Sguardo generale ai lavori della Congregazione direttrice. Sua segretezza e riserva. Intime e dirette sue comunicazioni col Sommo Pontefice Pio IX.

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» 269

САРО ІIІ.

Studi della Commissione teologico-dommatica

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1. Scelta delle materie da studiarsi. Partizione del lavoro. Metodo di discussione. 2. Si rimette ad altro tempo il dar conto dei dibattimenti avvenuti in seno delle Commissioni preparatorie. In questo Capo e nei seguenti si enumerano soltanto le materie studiate. 3. Eccezione a questa regola rispetto a due schemi d'argomento dommatico, dei quali si dà un'idea sommaria. Motivo di tale eccezione. Argomento di un terzo schema preparato dalla Commissione teologico-dommatica. -4. Osservazioni sulla durata degli studi delle Consulte preparatorie.

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1. Scelta delle materie da studiarsi. Partizione del lavoro. Studi speciali sulle risposte dei Vescovi alla lettera dell' aprile 1865 ed ai

quesiti del 6 giugno 1867.2. Metodo di discussione.

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servazioni sull' indole delle materie disciplinari. — 4. Notizie
intorno agli schemi dei Decreti preparati dalla Commissione.

CAPO IV. Studi della Commissione per gli Ordini regolari. Pag. 290

1. Guerra del mondo presente ai sacri sodalizi. — 2. Inutilità de

gli sforzi per toglier via la pratica dei consigli evangelici.

3. Necessità di restaurare l'osservanza della disciplina regolare. Basi di riforma gettate da Pio IX. - 4. Studi della Commissione incaricata di preparare gli schemi relativi agli Ordini religiosi. 5. Metodo seguito in detta preparazione. 6. Elenco degli schemi.

CAPO V.

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Studi della Commissione per le Chiese orientali e le Missioni.

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» 297

1. Misteriosa condizione dell' Oriente in fatto di religione. - 2. La sollecitudine di Pio IX per le Chiese orientali è coronata dalla celebrazione di un Concilio ecumenico, dove l'Oriente è largamente rappresentato. 3. Argomenti tolti ad esame per la compilazione degli schemi da proporre al Concilio. - 4. Schemi preparati.

CAPO VI. Studi della Commissione politico-ecclesiastica.

di leggi.

» 301

1. Riuscita degli studi di questa Commissione. Quando avverrà che
le materie politico-ecclesiastiche potranno dar luogo a un corpo
2. Principii esposti dal presidente della Commis-
sione intorno a tali materie. Giustezza di questi principii.
3. Metodo osservato negli studi della Commissione.

CAPO VII. Studi della Commissione cerimoniale.

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» 306

1. Opportunità dell' istituzione della Consulta cerimoniale. Argo-
menti da essa tolti ad esame. 2. Metodo de' suoi studi.
3. Disposizione dei seggi nell' aula conciliare. 4. Rito da
osservarsi nell' apertura del Concilio e nelle Sessioni. Indumenti
dei Vescovi. 5. Compilazione dell' elenco dei Padri.

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Conclusione dei primi due Libri.

DOCUMENTI.

LIBRO PRIMO.

Pag. 317

Doc. I. (5 marzo 1865). Monsignor Pietro Giannelli, prosegreta

» II.

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rio della Congregazione del Concilio, annunzia al cardinal
Caterini che il 9 marzo del 1865 i membri della Congre-
gazione particolare, istituita per discutere le prime que-
stioni risguardanti la celebrazione di un Concilio ecume-
nico, terranno la prima adunanza. Simile invito è fatto ai
cardinali Patrizi, Reisach, Panebianco e Bizzarri . .

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» 321

(19 marzo 1865). Disegno presentato a' suoi colleghi per preparare le materie del Concilio da uno dei componenti la suddetta Congregazione

» 322

III. (Aprile e maggio 1865). Lettera del Prefetto della Con-
gregazione del Concilio a vari Vescovi latini, in cui ri-
servatamente si domanda, per ordine del Santo Padre,
su quali materie, secondo il loro parere,
sarebbe espe-
diente che un Concilio ecumenico emanasse, a questi
tempi, le sue deliberazioni.

IV.

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» 324

- (17 novembre 1865). Il suddetto Cardinale chiede ai Nunzi qualche nome d'ecclesiastico, esemplare nella condotta ed eminente per iscienza, a cui poter affidare, insieme ai teologi e canonisti romani, l'esame delle materie da proporsi al Concilio. » 326 V. (5 gennaio e 1 febbraio 1866). Lettera del medesimo a vari Vescovi per avere informazioni intorno ad alcuni ecclesiastici della loro diocesi, ai quali vorrebbesi affidato il suddetto incarico

» V.

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(22 febbraio 1866). Lettera del Prefetto di Propagan

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