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to, fu impiccato per la gola (1). Daute accenna questo fatto (2):

lo giù son messo tanto, perch' io fui
Ladro alla sagrestia de' belli arredi;
E falsamente già fu apposto altrui.

Cecco Angiolieri nobile Sanese scrisse rime per la maggior parte burlesche. Dal Boccaccio (3) abbiamo, lui essere stato bello e costumato uomo. Egli ci racconta, come Cecco di Fortarrigo gli rubasse i danari, e per sopraggiunta lo facesse, come ladro, mnal capitare.

Passera da Lucca detto della Gherminella visse in corte di Castruccio Castracani.

Guido Cavalcanti cavalier Fiorentino fu uno de' principali di parte Bianca, e nimico sì fiero di M. Corso Donati caporale di parte Nera, che una fiata gli sprono addosso il cavallo, un dardo che teneva in mano lanciandogli contro (4). Perche si dove ritirar di Firenze. Tornatone poco vi dimorò che ne fu esiliato con tutta la sua parte. Venuto a'confini a Serezzana, per intemperie d'aria v'ammalò, e a poco andare rivenuto in patria morì intorno al 1300. Fu de'niglio ri filosofi e poeti dell' età sua. Da Renvenuto da Imola fu chiamato alter oculus Florentiæ tempore Dantis (5).

Dante Alighieri Fiorentino nacque nel 1265. Fatti gli studii s'impiegò in varii ufficii militari e civili per la patria. Nel 1289, fu a campo contro Pisani sotto il castello di Caprona, nel 1300. fu in città uno de' Priori. Cacciata la parte Bianca di Firenze egli pure fuoruscito si ricoverò a Verona presso Bartolommeo della Scala, dal quale eb.

(1) Benv. Imol. Inf. 24. v. 124.

(2) Infern. 24.

(3) Nov. 94.

(4) Dino Compagni tom. 9. Scrip. Ital. c. 418.
(5) Inf. 10. 21. fre

ebbe onori e provigione. Mori da ultimo in Ravenna l'ann. 1321. e fu sepolto al luogo de' frati Minori con iscrizione fattagli da Giovanni di Virgilio Bolognese. Allo stile di lui si dà il carattere di evidente e robusto.

B. Giacopone da Todi della nobile famiglia de' Benedetti fu prima dottor di leggi: mortagli poi sotto le rovine d'un palco la moglie (1) dispenso a' poveri le facoltà e si fece frate Minore. Per una libera franchezza di sgridare i costumi cattivi del tempo são senza perdonarla a persona del mondo, Bonifacio VIII. fecel carcerare in Palestrina e giunse fino a scomunicarlo. Ciò non ostante vivendo ebbe fama di santità, e morto conseguì il titolo di Beato. Compose in latino l'inno della Pietà, che incomincia Stabat mater dolorosa, in volgare moltissimi cantici spirituali, de' quali un bellissimo codice pergameno conservasi nella libreria di S. Maria delle Grazie di Bergamo

1320.

Cino da Pistoia, secondo il Tolomei (2) della amiglia de' Riminucci, secondo altri di quella de Sinibaldi, fu maestro nelle leggi di Bartolo da Sassoferrato, nella poesia volgare di Franc. Petrarca: due scolari che superarono il maestro. Pieraccio Tebaldi Fiorentino.

Guido o altramente Bindo Bonichi Sanesi mort nel 1335.

Alberto della Piagentina (contrada picciol trat to fuori di Firenze) fu grammatico celebre. Nel 1332. per non so quali accuse fu carcerate in Venezia. Quivi, il lungo ozio della sua prigionia trattenendo cogli studi, volgarizzò assai pulitamente la consolazione di Boezio.

Fran

(1) Vita del B. posta innanzi all' ediz, di Venez procurata del Tresaiti.

(2) Nel Cesano pag. 93.

1340.

Francesco Petrarca nacque in Arezzo nel 1304. Studio lettere in Carpentrasso, leggi in Mompelieri, dove ascoltò il celebre giureconsulto Bartolommeo Ossa Bergamasco. Passò la vita parte in Francia, parte in Italia favorito da tutti i principi di quel tempo. Nel 1341. fu coronato poeta in Campidoglio da Orso dell' Anguillara. Mori nel 1374. in Arquà villa del distretto di Padova. Egli è il principe della poesia Lirica Italiana. Tut tii caratteri del grave e leggiadro comporre, che in altri sono divisi, in lui trovansi maravigliosamente congiunti.

Fazio degli Uberti Fiorentino fu nipote di quel. famoso Farinata che sconsigliò i Gibellini dal disegno di rovinare Firenze (1). Non si sa di certo s'egli fosse cacciato dalla patria in qualche tumulto civile, o se cacciatine l'anno 1267. i suoi maggiori egli nascesse fuoruscito. La prima opinione è fondata sull' autorità di Filippo Villani (2): La seconda sull'autorità di Alessandro Zilioli (3). Come sia si de' correggere il Crescimbeni (4), il quale dice che l'uscita degli Uberti fu nel 1343. certo essendo che Fazio era fuoruscito da molt'anni innanzi. Questo ricavasi dalla frottola ch'egli di sua mano consegnò in Venezia a M. Alesso Rinucci ambasciatore de' Fiorentini. Questa esiste MS. nella libreria Laurenziana (5) con questo titolo: Frottola di Fazio degli Uberti rubello del comune di Firenze... data di sua mano a Ms. Alesso Rinucci ambasciadore a Ms. Mastino. Ora questa ambasceria fi nel 1338. quando i Viniziani accordatisi con Mastino del

(1) Gio. Villani 1.6. c. 82.
(2) Vite p. 70.

(3) Storia MSS. de' poeti Ital.
(4) Tom. p. 160.

(5) Banco 42. n. 28.

della Scala invitarono i Fiorentini a sottoserivere l'accordo della pace. Perchè n'andarono a Vinegia Francesco di Ms. Pazzino de' Pazzi e Ms. Alesso Rinucci (1). Intanto Fazio, per alleggerire la noia del suo esilio datosi a viaggiare, quasi tutta l'Europa girò, componendo in questo il Dittamondo suo principale poema. Passò di vita in Verona dopo il 1356.

Ortensia di Guglielmo da Fabbriano è cosi scelta ne'sentimenti, e chiude con tal vigore, che messo da parte il Petrarca tutti gli altri ( di quel tempo) si rimangano inferiori a questa donna (2). Giustina Levi Perotti da Sassoferrato.

Marchione Marchioni ebbe amicizia con M. Bindo Baldomini Fiorentino.

Sennuccio del Bene Fiorentino fu segretario di Stefano Colonna ed intimo amico del Petrarca. 1360.

Buonacorso Montemagno da Pistoia fu uno de' più felici imitatori del Petrarca.

Antonio Pucci Fiorentino poeta burlesco morl intorno al 1373.

1410.

Giusto de' Conti signore di Valmontone senatore Romano fu amico di Sigismondo Malatesta signor di Rimini. Quivì egli mori dopo il 1440. Lasciò rime assai nobili e di dolcezza ripiene pubblicate col titolo di Bellamano.

Lionardo Giustiniani Patrizio Veneto fu fratello di S. Lorenzo primo Patriarca di Venezia.

1430.

Il Burchiello fut di Patria Fiorentino, di professione barbiere. Il suo nome era Domenico di Gio

(2) G. Vill. lib. 11. c. 89.
(1) Crescimb. t. 3. p. 160.

van

vanni, ma fu soprannominato Burchiello, perche componeva alla burchia cioè a capricci. Ebbe amicizia coi letterati Fiorentini del tempo suo, i quali si ragunavano nella sua bottega in Calimala à godere delle sue piacevolezze. Mori in Reina nel 1448. Ebbe due caratteri di comporre burlesco, uno filato e chiaro, l'altro a salti ed in gergo.

Matteo Franco canonico della chiesa metropolitana di Firenze sna patria, fu molto amico d' Angelo Poliziano e di Luigi Pulci, contro del quale, non per nimicizia, ma per sollazzo (1) di Lorenzo de' Medici mecenate d'entrambi scrisse pa recchi sonetti satirici, i quali, dice il Poliziano, munc Italia tota celebrantur (2). Fu, siccome scrivendo, così conversando uomo faceto e pronto a ferire con motti, alcuni de' quali sono dal Domenichi (3) riportati. Visse oltre il 1478.

Lucrezia Tornabuoni Fiorentina fu moglie di Piero de' Medici padre della patria, e madre di Lorenzo de' Medici padre delle lettere, degna di tanto e marito e figlio. Compose in rima con tanta felicità che si lasciò indietro la più parte de" poeti del suo tempo (4). Morì nel 1482.

Luigi Pulci Fiorentino fu il primo compositor de' Roinanzi in poesia. Il suo Morgante maggiore aperse la strada al Boiardo prima, e poi all' Ariosto. La sua cosa più bella sono le stanze alla contadinesca intitolate la Beca, Fiori intorno al 1450

1450.

Feo Belcari Fiorentino fu uomo onorato e di lettere e di vera pietà cristiana (5). Ebbe in

(1) Bianchini Sat. Ital. p. 2. pag. 34.
(2) Epist. ad Petrum Medicem lib. ult.
(3) Motti e Facezic. lib. 2.

(4) Crescimbeni, Vol. 2. p. 2. }. 5. n. 4r.
(5) Franc. Cionacci, Stor. B. Umiliana.

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