Lezioni di letteratura italiana ...Cav. Antonio Morano, 1894 |
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Sayfa 150 - Giovin signore, oa te scenda per lungo di magnanimi lombi ordine il sangue purissimo, celeste, o in te del sangue emendino il difetto i compri onori e le adunate in terra o in mar ricchezze dal genitor frugale in pochi lustri, me precettor d'amabil rito ascolta. Come ingannar questi noiosi e lenti giorni di vita, cui sì lungo tedio e fastidio insoffribile accompagna, or io t'insegnerò.
Sayfa 148 - Allora il buon villan sorge dal caro letto cui la fedel sposa, ei minori suoi figlioletti intiepidir la notte; poi sul collo recando i sacri arnesi che prima ritrovar Cerere e Pale, va, col bue lento innanzi, al campo, e scuote lungo il picciol sentier da' curvi rami il rugiadoso umor che, quasi gemma, i nascenti del sol raggi rifrange.
Sayfa 151 - Né paventai seguir con lunga beffa E la superbia prepotente e il lusso Stolto ed ingiusto e il mal costume e l'ozio E la turpe mollezza e la nemica D'ogni atto egregio vanità del core.
Sayfa 103 - Zappi poi, il mio lezioso, il mio galante, il mio inzuccheratissimo Zappi, è il poeta favorito di tutte le nobili damigelle che si fanno spose , che tutte lo leggono un mese prima , e un mese dopo le nozze loro. Il nome del Zappi galleggerà un gran tempo su quel fiume di Lete , e non s' affonderà sintanto che non cessa in Italia il gusto della poesia eunuca. Oh cari que...
Sayfa 153 - Ma io, forse già polvere che senso altro non serba fuor che di te, giacendomi fra le pie zolle e l'erba, attenderò chi dicami: — Vale, — passando, — e ti sia lieve il suoi • Deh!
Sayfa 148 - De le mense reina. Alfine il Sonno Ti sprimacciò le morbide coltrici Di propria mano, ove, te accolto, il fido Servo calò le seriche cortine: E a te soavemente i lumi chiuse II gallo che li suole aprire altrui. Dritto è perciò, che a te gli stanchi sensi Non sciolga da...
Sayfa 149 - 1 non mai da legge, o verga, o fune, domabile cocchier, temi le rote, che già più volte le tue membra in giro awolser seco, e del tuo impuro sangue corser macchiate, e il suoi di lunga striscia, spettacol miserabile!
Sayfa 153 - L'oro non fia che te solleciti, né l'inane decoro de' titoli, né il perfido desio di superare altri in poter: Ma di natura i liberi doni ed affetti, e il grato de la beltà spettacolo te renderan beato, te di vagare indocile per lungo di speranze arduo sentier.
Sayfa 203 - Vedi sotto la zolla che l'implica divincolarsi il bue, che pigro e lento isviluppa le gran membra a fatica.
Sayfa 40 - ... è l'unità della religione d'una divinità provvedente, la qual è l'unità dello spirito, che informa e dà vita a questo mondo di nazioni.