E' chiaro lume che sparir fa 'l Sole Folgorava d'intorno: e 'l fune avvolto Era alla man ch'avorio e neve avanza. Così caddi alla rete,'e qui m' han colto Gli atti vaghi e l' angeliche parole E 'l piacer e 'l desire e la speranza. SONETTO CXXX. -149. Arde di amore per Laura, ma non è mai geloso, perchè la virtù di lei è somina. Amor, che 'ncende 'l cor d'ardente zelo, Di gelata paura il tien costretto, E qual sia più, fa dubbio all'intelletto, La speranza o 'l timor, la fiamma o 'l gielo. Trem'al più caldo, ard' al più freddo cielo, Sempre pien di desire e di sospetto; Pur come donna in un vestire schietto Celi un uom vivo, o sott' un picciol velo. Di queste pene è mia propria la prima, Arder dì e notte; e quanto è 'l dolce male, Nè 'n pensier cape, non che 'n versi o 'n rima: L'altra non già; chè'l mio bel foco è tale, Ch'ogni uom pareggia; e del suo lume in cima Chi volar pensa, indarno spiega l'ale. SONETTO CXXXI. - 150. Se i dolci sguardi di lei lo tormentano a morte, che sarebbe so glieli negasso? Se 'l dolce sguardo di costei m'ancide, E le soavi parolette accorte, Es' Amor sopra me la fa sì forte Sol quando parla, ovver quando sorride: Però s'i'tremo e vo col cor gelato SONETTO CXXXII. 151. Si addolora, e teme che l'infermità in cui Laura si trova, le tolga la vita. Amor, Natura e la bell' alma umíle, Ov'ogni alta virtute alberga e regna, Contra me son giurati. Amor s'ingegna Così lo spirto d'or in or vien meno quelle belle care membra oneste, Che specchio eran di vera leggiadria. E s'a morte pietà non stringe il freno, Lasso, ben veggio in che stato son queste Vane speranze ond' io viver solía. SONETTO CXXXIII. -- 152. Attribuisce a Laura le bellezze tutte Questa Fenice, dell' aurata piuma Purpurea vesta, d'un ceruleo lembo SONETTO CXXXIV. - 153. I più famosi poeti non avrebber cantato Se Virgilio ed Omero avessin visto Quel Sole il qual vegg'io con gli occhi miei, quel che resse anni cinquantasei SONETTO CXXXV. - 154. Tome che le sue rime non sieno atto a celebrare degnamente le virtù di Laura. Giunto Alessandro alla famosa tomba Ma questa pura e candida colomba, SONETTO CXXXVI. 155. Prega il Sole a non privarlo della vista del beato paese di Laura. Almo Sol, quella fronde ch'io sol' amo, Tu prima amasti: or sola al bel soggiorno |