Verdeggia e senza par, poi che l' adorno Ove 'l gran lauro fu picciola verga, Crescendo mentr'io parlo, agli occhi tolle La dolce vista del beato loco Ove 'l mio cor con la sua donna alberga. Paragonasi ad una nave in tempesta, e che incomincia a disperare del porto. Passa la nave mia colma d'obblio Per aspro mare a mezza notte il verno Infra Scilla e Cariddi; ed al governo Siede 'l signor, anzi'l nemico mio. A ciascun remo un pensier pronto e rio, Che la tempesta e 'lfin parch'abbia a scherno: La vela rompe un vento umido eterno Di sospir, di speranze e di desio. Pioggia di lacrimar, nebbia di sdegni Bagna e rallenta le già stanche sarte, Che son d'error con ignoranza attorto. Celansi i duo miei dolci usati segni ; Morta fra l'onde è la ragion e l'arte: Tal ch'incomincio a disperar del porto. Contempla estatico Laura in visione, e predice, dolente, la morte di lei. Una candida cerva sopra l' erba << Nessun mi tocchi, al bel collo d'intorno Scritto avea di diamanti e di topazi; << Libera farmi al mio Cesare parve. » Ed era 'l Sol già vôlto al mezzo giorno; Gli occhi miei stanchi di mirar, non sazi; Quand' io caddi nell'acqua, ed ella sparve. Ripone tutta la sua felicità solo nel contemplare le bellezze di Laura. 1 Siccome eterna vita è veder Dio, Nè più si brama, nè bramar più lice, me, Così E se non fosse il suo fuggir sì ratto, Invita Amore a vedere il bell'andamento e gli atti dolci e soavi di Laura. Stiamo, Amor, a veder la gloria nostra, Cose sopra natura, altere e nove: Vedi ben quanta in lei dolcezza piove; Vedi quant' arte dora e 'mperla e 'nnostra L'abito eletto e mai non visto altrove; Che dolcemente i piedi e gli occhi move Per questa di bei colli ombrosa chiostra. L'erbetta verde e i fior di color mille, Sparsi sotto quell'elce antiqua e negra, Pregan pur che 'l bel piè li prema o tocchi. E 'l ciel di vaghe e lucide faville S'accende intorno, e 'n vista si rallegra D'esser fatto seren da sì begli occhi. SONETTO CXLI. - 160. Nulla può immaginarsi di più perfetto Pasco la mente d'un sì nobil cibo, Chè quella voce infin al Ciel gradita, Allor insieme in men, d'un palmo appare Visibilmente, quanto in questa vita Arte, ingegno e natura e 'l ciel può fare. Avvicinandosi al paese di Laura, sente la forza del suo amore verso di lei. L'aura gentil che rasserena i poggi Destando i fior per questo ombroso bosco, Al soave suo spirto riconosco, Per cui conven che 'n pena e 'n fama poggi. Nel qual provo dolcezze tante e tali, |