Regga ancor questa stanca navicella Nè diventi altra, ma pur qual solia Che me stesso perdei, Mal fa chi tanta fè sì tosto oblia. Io nol dissi giammai, nè dir poria Per oro o per cittadi o per castella. Vinca 'l ver dunque e si rimanga in sella, E vinta a terra caggia la bugia. Tu sai in me il tutto, Amor: s'ella ne spia, Dinne quel che dir dêi. I'beato direi Tre volte e quattro e sei Chi, devendo languir, si morì pria. Per Rachel ho servito e non per Lia: Nè con altra saprei Viver; e sosterrei, Quando 'l Ciel ne rappella, Girmen con ella in sul carro d'Elia. Non può vivere senza vederla, e non vorrebbe morire per poter amarla. Ben mi credea passar mio tempo omai Chè 'n questa età mi fai divenir ladro Senza 'l qual non vivrei in tanti affanni. Preso lo stil ch' or prender mi bisogna; Furmi in sul cominciar tanto cortesi, Che 'n guisa d'uom cui non proprie ricchezze, Vissimi; che nè lor nè altri offesi. Divento ingiurioso ed importuno; Vien ad atto talor che 'n miglior stato Se le man di pietà invidia m'ha chiuse, Ove si fa men guardia a quel ch'i' bramo; Ove men teme, ivi più tosto è colto, Così dal suo bel volto L'involo or uno ed or un altro sguardo: E di ciò insieme mi nutrico ed ardo. Di mia morte mi pasco e vivo in fiamme: Stranio cibo e mirabil Salamandra! Ma miracol non è; da tal si vole. Mi giacqui un tempo; or all'estremo famme E Fortuna ed Amor pur come sôle: Così rose e viole Ha primavera, e 'l verno ha neve e ghiaccio. Quinci e quindi alimenti al viver curto, Si ricca donna deve esser contenta Chi nol sa di ch'io vivo e vissi sempre Queto i frali e famelici miei spirti. Disconviensi a signor l'esser sì parco. Tu hai li strali e l'arco; Fa'di tua man, non pur bramando, i' mora: Ch'un bel morir tutta la vita onora. Chiusa fiamma è più ardente; e se pur cresce, In alcun modo più non può celarsi; Amor, i' 'l so, che 'l provo alle tue mani. Vedesti ben quando sì tacito arsi: O mia forte ventura a che m'adduce! Al cuor mi nacque la tenace speme Quella che con tua forza al fin mi mena! E del peccato altrui cheggio perdono; L'ultimo colpo chi mi diede il primo: Un modo di pietate occider tosto, A far altro di me che quel che soglia; Chè ben mor chi morendo esce di doglia. Canzon mia, fermo in campo |