La gola e 'l sonno e l'oziose piume. Pag., 463
La guancia, che fu già piangendo stanca,. 478
L'alma mia fiamma oltra le belle bella, 280
L'alto e novo miracol ch' a' di nostri
L'alto Signor dinanzi a cui non vale
L'arbor gentil che forte amai molt'anni,
L'ardente nodo ov'io fui d'ora in ora,
Lasciato hai, Morte, senza sole il mondo.
La sera desiar, odiar l'aurora
L'aspettata virtù, che 'n voi fioriva
L'aspetto sacro della terra vostra.
O bella man che mi distringi 'l core. O cameretta, che già fosti un porto Occhi miei, oscurato è 'l nostro sole; Occhi, piangete; accompagnate il core, O d'ardente virtute ornata e calda O dolci sguardi o parolette accorte,. O giorno, o ora, o ultimo momento. Ogni giorno mi par più di mill'anni, Oimè il bel viso, oimè il soave sguardo, .
O invidia nemica di virtute
O misera ed orribil visione!
Onde tolse Amor l'oro e di qual vena.
O passi sparsi, o pensier vaghi e pronti,
Or che 'l ciel e la terra e 'l vento tace,
Or hai fatto l'estremo di tua possa,.
Orso, al vostro destrier si può ben porre.
Orso, e' non furon mai fiumi, nè stagni,.
O tempo, o ciel volubil, che fuggendo Ove ch'i' posi gli occhi lassi o giri Ov'è la fronte che con picciol cenno
Poi che 'l cammin m'è chiuso di mer-
Pag. 138 cede, Poi che mia spome è lunga a venir troppo, 98 Poi che voi ed io più volte abbiam provato. 104 Ponmi ove 'l Sol occide i fiori e l'erba, . . 151
Qual donna attende a gloriosa fama....245 Qual mio destin, qual forza o qual inganno 214 Qual paura ho quando mi torna a mente.. 236 Qual ventura ini fu quando dall'uno.... Quand' io mi volgo indietro a mirar gli anni. 287 Quand'io movo i sospiri a chiamar voi, . . Quand' io son tutto volto in quella parte. Quand'io veggio dal ciel scender l'Aurora. Quand'io vodo parlar sì dolcemente,. Quando Amor i begli occhi a terra inchina. 167 Quando dal proprio sito si rimove. Quando fra l'altre donne ad ora ad ora.. Quando giugne per gli occhi al cor profon-
Quando giunse a Simon l'alto concetto.. Quando pianeta che distingue l'ore, Quando 'l Sol bagna in mar l'aurato carro, 215 Quando 'l voler che con duo sproni ardenti. 152 Quando mi vene innanzi il tempo e 'l loco. 173 Quanta invidia io ti porto, avara terra, Quante fïate al mio dolce ricetto,. Quanto più disïose l'ali spando
Quanto più m'avvicino al giorno estremo, 38 Quel che d'odore e di color vincea. Quel ch'infinita provvidenza ed arte Quel ch'in Tessaglia ebbe le man sì pronte. 50 Quella fenestra ove l'un Sol si vede.... 105 Quella per cui con Sorga ho cangiat'Arno. 295
Questa umil fera, un cor di tigre o d'orsa, 156
Questo nostro caduco e fragil bene,.
Qui, dove mezzo son, Sennuccio mio,
Se 'l dolce sguardo di costei m'ancide,
Se l'onorata fronde, che prescrive.
Se 'l sasso ond'è più chiusa questa valle,. 119
Se mai foco per foco non si spense,
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