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§ II. Nella mente di chi legge questa Vita Nuova possono surger dubbi da non potersi disciogliere senza alcuno affaticarsi della mente. A togliere la cagione di questi dubbi od a facilmente rimuoverli, qui diremo alcune cose.

E da prima, quando nacque l'Alighieri? In quanto all'anno alcuni antichi, ai quali tennero dietro alcuni scrittori recenti, stettero pel 1260; ma il Boccaccio, e forse il Villani, co' quali se ne va la più parte degli scrittori delle cose dantesche, posero il 1265. A questa opinione vuolsi accostare chi pensa diversi passi e della Divina Commedia e del Convito e di questa Vita Nuova. In quanto al mese, abbiamo il maggio dal Boccaccio, e dallo Arrivabene il giorno 14 di questo mese. Io fo venire dal cielo questa gloria nostra fra i 9 ed i 14 di giugno, e ne reco in mezzo questi argomenti:

1

1o Dante nacque sotto i Gemini che nel 1265 s'avevano insieme col sole dai 14 maggio ai 14 giugno; e per gli occhi ricolse nel cuore l'immagine della Portinari per la prima volta nell' equinozio di primavera del 1274, avendo compiuti nove anni meno circa cinque mesi di sua vita;

2

2o La Beatrice partiva di questo secolo il 9 giugno 1290, allorchè Dante non era ancora fuori della puerizia che va fatta una cosa coll'adolescenza e contasi per venticinque anni; perchè, mentre quest' angelica donna fu vestita del velo mortale, spirò di viva purissima fiamma la puerizia del sommo Poeta. Ciò si trae da questo libretto della Vita Nuova,3 e da questi versi del Purgatorio:

E lo spirito mio, che già cotanto

Tempo era stato, ch'alla sua presenza
Non era di stupor tremando affranto,
Senza dagli occhi aver più conoscenza,
Per occulta virtù, che da lei mosse,
D'antico amor sentì la gran potenza.
Tosto che nella vista mi percosse

L'alta virtù, che già m'avea trafitto
Prima ch'io fuor di puerizia fosse,

Vedi Inferno, XV, 55-60; XVI, 19-24; Paradiso, XII, 112-117. 2 Vedi Vita Nuova, § II e III.

9 Vedi § II, § XXII, § XXI e § XIV (ove abbiamo già il 1290).

Volsimi alla sinistra col respitto,

Col quale il fantolin corre alla mamma,
Quando ha paura o quand'egli è afflitto,
Per dicere a Virgilio: Men che dramma
Di sangue m'è rimasa, che non tremi;
Conosco i segni dell'antica fiamma.'

Dante non fu trafitto soltanto allorchè si accese d'amore, nè di stupor tremò quell' una volta, ma finchè non salì quell' angelo di tutta bellezza da carne a spirito, per forma che fu percosso dalla potente e quasi arcana virtù e tostamente dalla sua puerizia, e finchè fu dentro i termini della puerizia. Che poi questa età si dilunghi a tanto tempo, per quanto corra l'adolescenza, va confortato da più luoghi del Convito, e dal Comento dell' anonimo, famigliare di Dante, che la fece una cosa con la Vita Nuova.3

2

3o Dante ci dà per lo fermo, sia per senso letterale, sia per modo allegorico, ed in più luoghi del Convito e della Divina Commedia, che egli andò per la via retta nella Vita Nuova con la scorta di colei che seco il menava; e, lasciandosi trarre dalle presenti cose, rivolse i suoi passi per via non vera, appena che si fu nascoso cotanto lume." Perciò per Dante ai 9 di giugno 1290, quando moriva Beatrice, non si era uscito della Vita Nuova, nè messo il piede nella gioventù; quindi la nascita di lui non va fermata prima del 9 giugno 1265. Dopo il 13 di quel mese il sole usciva di Gemini, e perciò Dante era già nato.

Si tiene che la Bice fosse nata nell' aprile del 1266, ma, non sapendo per quale documento siasi venuto in questa sentenza, io credo che fosse nata più per tempo, e con probabilità nell'ottobre del 1265; giacchè Dante per età le metteva il piede innanzi di circa quattro mesi. Pigliamo

1 Purgatorio, XXX, 34-48.

2 Tratt. IV, c. 23 e 24; cf. pure il cap. 5 e 7. Male il Fraticelli (Convito, T. IV, cap. 24, e Vita Nuova, § XVII) chiude la puerizia dentro gli otto anni.

3 Comento al Purgatorio, XXX, v. 115.

Cf. Purgatorio, XXX, 115 e seg.; XXXI, 35 e seg. Inferno, I e XV, ec. 5 Vita Nuova, § II. Nacque di Folco Portinari e di Cilia di Gherardo de' Caponsacchi, i quali vivevano presso a Santa Margherita, come gli Alighieri nel vicinato nelle loro case a non molto da San Martino del Vescovo.

questo mese tanto più volentieri in quanto che bisogna trarre fuori il mese di settembre come nono dell'anno, secondo l'usanza della Chiesa, e forse novembre come nono dell' anno, secondo l'usanza di Fiorenza, dove si voglia por mente che l'Alighieri, guidandosi per superstizione nell'andar appostando sottilmente le relazioni, anche lontanissime, della vita di Beatrice col numero del nove, non si sarebbe ristato dall' assegnarci pur cotale particolare. Non fu tutto accorto a dirci che Beatrice, la quale era un nove od un miracolo, morì nella nona ora del nono giorno d'un mese ch'era nono dell'anno, secondo l'usanza di Siria?

§ III. - Poniamo per ipotesi che Dante avesse veduta primamente l'angiola giovanissima della Portinari nell'equinozio di primavera del 1274, quando l'uno era stato fra gli uomini nove anni, méno oltre quattro mesi, e l'altra otto anni ed oltre quattro mesi,2 e che nove anni appresso questa visione rividela ed èbbene un saluto che gli aperse il cuore alla prima poesia d'amore.3 Chi pose, come il Balbo ed altri, questi due fatti nello stesso anno 1274, l'uno al 1° di maggio col Boccaccio, e l'altro all'equinozio d'autunno, doveva:

1o Negare che Dante fosse nato allorchè il sole stava in Gemini;

2o Lasciare indeterminato il tempo dalla nascita di Beatrice;

3o Lasciare anche indeterminato se i nove anni, passati dì per dì appresso la prima visione, segnino il compimento dell' età novenne di Dante ovvero di Beatrice;

4o Far luogo ad un miracolo, perchè Dante in tenerissima età e da sè ed in poche settimane od in pochi mesi apparasse a dir parole per rima da fare un sonetto, assai bello, rispetto ad un tempo in cui non ancora erano

Vita Nuova, § XXX. Ciò pur conferma la nascita di Dante a giugno; perchè, nascendo a maggio, si dovrebbe far nascere Beatrice a settembre, meglio che ad ottobre del 1265.

2 Vedi il § II.

9 Vedi il § III.

state tratte fuori le Nuove Rime; e perchè amante scriva agli altri fedeli d'amore ed ai più famosi Trovatori.1

Anche secondo questa erronea opinione, Dante non vide la prima volta Beatrice nel mese di maggio, come abbiamo dal Boccaccio, ma sì a febbraio del 1274 videla primamente, ed a febbraio del 1283 per la seconda volta; giacchè i due fatti avvengono nell' equinozio di primavera, e quando l'Alighieri deve correre un quattro mesi per compiere i nove ed i diciotto anni di sua vita. Prima che l'Alighieri avesse detto per rima il sonetto:

A ciascun'alma presa, e gentil core,

2

aveva dovuto molto amare, e soltanto per cagione di amore essersi dato allo studio del dire per rima; giacchè era uso di rimare soltanto per amore, nè d'altro che di amore; e, poichè noi mettiamo la seconda visione e questo sonetto nel 1283 dopo nove anni che Dante era stato preso per la Beatrice, può farcisi credibile il detto di Benvenuto da Imola che fa essere l'Alighieri a studio in Bologna nel 1281.3

§ IV. Dopo la prima poesia, per occultare l'amore vero, si volse a mostrare un amor simulato a diverse donne, per le quali fece alcune cosette per rima, quasi tutte lasciate da parte quando raccolse le rime, che abbiamo in questa Vita Nuova. Questi schermi amorosi erano entro l'usanza di quei tempi, e Dante si lasciò andar coll'usanza più a cessare invidia, come abbiamo da lui stesso," che per altra ragione. Perciò mal lasciossi andare all'animo il Fraticelli che ciò fosse per essere la Beatrice menata già moglie da un Simone de' Bardi. E qui aggiungiamo che mal tenne il

Gli risposero diversi, e fra questi Cino da Pistoia, che il Ciampi fa nascere nel 1270, non saprei sopra quale documento o calcolo. Questo sarebbe un miracolo più grande, ma il Ciampi deve avere errato anche mettendo la risposta a Dante nel febbraio del 1283.

2 Cf. § XXV.

Dal 1283 al 1293 non fece che amare, dir d'amore per rima e far prove di valore in battaglia. Intanto aveva il latino e varie arti belle nel 1293, che perciò deve aver apprese probabilmente prima del 1283. Vedine il caso di Guglielmo di Saint-Didier con la dama di Polignac nel Ginguené.

5 Vedi il § IV.

Balbo, avere la Beatrice, come già sposa, negato il saluto a chi l'amava per gentilezza di cuore anzi che a sensibile dilettazione, e fuggitolo nelle cortesi e gentili brigate; perciocchè non è voluto credere che i costumi di quei tempi fossero una cosa con quelli dei nostri per forma che un amore, onde misticamente si facea scala delle ascensioni dell' anima fino al Cielo della divina pace, fosse stato riprensione ai gentili amatori; e noi sappiamo dallo stesso Alighieri che la Beatrice negò il suo saluto per uno di questi amori a schermo, onde molte persone parlavano oltre i termini della cortesia.1 Che anzi abbiamo a dire che la bella Portinari fosse stata più cortese e gentile al platonico amante quando più le si faceva incontro il tempo che doveva crescere di virtute e di bellezza col tornarsi al Reame, dove gli Angeli hanno pace. Ma rivolgiamoci col passo indietro.

Molte rime dette per questi amori simulati andarono perdute o sono occulte nelle biblioteche, siccome è da credere di un serventese fatto per accompagnare il nome di Beatrice con quello delle più leggiadre Fiorentine fino al numero di sessanta. Alcune altre di queste rime per amori simulati si rimangono incerte di soggetto fra le altre del Canzoniere Dantesco. Pare che per una di queste rime sia da contare la canzone che comincia:

E'm'incresce di me si duramente;

come forse per un'altra il sonetto che comincia:

Da quella luce, che il suo corso gira;

e forse per un'altra finalmente la ballata che comincia:

Deh! nuvoletta che in ombra d'Amore.

§ V. Molte persone parlando di questi amori simulati oltre i termini della cortesia, fecero sì che Beatrice si ritraesse dal dare il saluto al suo amico; e così, messe da parte le simulazioni, fu da molti compreso il segreto del

1 Vedi il § XIII.

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