Il canzoniere col comento di Panfilo SerafiniBarbèra, 1883 |
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... ch'è da notare , sembra che in questa canzone siano gittati i primi semi della Divina Commedia , e che essa non sia anteriore al 1289 allorchè moriva Ugolino di una orrenda morte di fame , e cadeva la gentil coppia di Arimini , dei ...
... ch'è da notare , sembra che in questa canzone siano gittati i primi semi della Divina Commedia , e che essa non sia anteriore al 1289 allorchè moriva Ugolino di una orrenda morte di fame , e cadeva la gentil coppia di Arimini , dei ...
Sayfa 10
... ch'è fra padre e figli , concluderemo che Guido Cavalcanti fu primo degli amici dell ' Alighieri , perchè gli tenne luogo di padre ; e per lo simile il fratello di Beatrice fu amico a Dante im- mediatamente dopo il primo dal perchè ...
... ch'è fra padre e figli , concluderemo che Guido Cavalcanti fu primo degli amici dell ' Alighieri , perchè gli tenne luogo di padre ; e per lo simile il fratello di Beatrice fu amico a Dante im- mediatamente dopo il primo dal perchè ...
Sayfa 15
... ch'è pôrto loro in mano . Con lor vi restringete senza risa , E se gli altri de ' dubbii non son certi , Ricorrete alla fine a messer Giano . Ma pare che questo sonetto non sia dello Alighieri ; e per- ciò noi lo rifiutiamo col ...
... ch'è pôrto loro in mano . Con lor vi restringete senza risa , E se gli altri de ' dubbii non son certi , Ricorrete alla fine a messer Giano . Ma pare che questo sonetto non sia dello Alighieri ; e per- ciò noi lo rifiutiamo col ...
Sayfa 22
... ch'è regola e freno della nostra golosità e della nostra so- perchievole astinenza nelle cose che conservano la nostra vita . La terza si è Liberalità , la quale è moderatrice del nostro dare e del nostro ricevere le cose temporali . La ...
... ch'è regola e freno della nostra golosità e della nostra so- perchievole astinenza nelle cose che conservano la nostra vita . La terza si è Liberalità , la quale è moderatrice del nostro dare e del nostro ricevere le cose temporali . La ...
Sayfa 34
... Ch'è di torbidi nuvoli involuto : E con tempesta impetuosa ed agra Sopra Campo Picen fia combattuto ; Ond'ei repente spezzerà la nebbia , Sì ch'ogni Bianco ne sarà feruto : E detto l'ho , perchè doler ten debbia . 3o Moglie di questo ...
... Ch'è di torbidi nuvoli involuto : E con tempesta impetuosa ed agra Sopra Campo Picen fia combattuto ; Ond'ei repente spezzerà la nebbia , Sì ch'ogni Bianco ne sarà feruto : E detto l'ho , perchè doler ten debbia . 3o Moglie di questo ...
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abbiamo Alagia Alcuni Alighieri allegorico altrui Amore Arno avea Ballata Beatrice Beatrice Portinari bellezza beltà Brunetto Latini cangia Canzone ch'è ch'ella ch'io Chè cielo Cino da Pistoia Codici colli Comento conforto convien Convito costei crede cuore d'amore d'ogni Dante Dante Alighieri detto dice dire disviata Divina Commedia doglia dolce dolore fera Fiorenza Folco Portinari fugge Gentil Donna Pietosa Gentucca degli Antelminelli Giuliani Inferno intelletto l'Alighieri l'alpigianina l'anima legge leggiadria lezione loda Lunigiana luogo Madonna marchese mente mira Moroello Malaspina morte nobiltà Nuova occhi onore pargoletta parla parole pensiero perciocchè Perocchè piacere piangere pietà pietra Pistoia poesie poesie liriche Poeta pongono Portinari possa pure Purgatorio ragione rime Scarpetta degli Ordelaffi scritta senso sentire signor SONETTO sospiri spirito spirto stella studi filosofici Tratt trova Troya uomo Val di Magra vede veggio verde verso Villafranca virgola virtù virtute Volgare Eloquenza vuol zione
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Sayfa 155 - Dico quel che è nel core, Appena di parlar di lor s'aita. Ciascuna par dolente e sbigottita, Come persona discacciata e stanca, Cui tutta gente manca, E cui vertute e nobiltà non vale. Tempo fu già, nel quale, Secondo il lor parlar, furon dilette ; Or sono a tutti in ira ed in non cale. Queste così solette Venute son, come a casa d' amico ; Che sanno ben che dentro è quel ch
Sayfa 105 - Tanto gentile e tanto onesta pare* La donna mia, quand' ella altrui saluta, Ch' ogni lingua divien tremando muta, E gli occhi non ardiscon di guardare.
Sayfa 11 - D'intorno mi guardò, come talento Avesse di veder s'altri era meco; Ma poi che il suspicar fu tutto spento, Piangendo disse: Se per questo cieco Carcere vai per altezza d'ingegno, Mio figlio ov'è, e perché non è teco?
Sayfa 118 - Forse di cosa che non v1 è presente, Venite voi di sì lontana gente, Come alla vista voi ne dimostrate? Che non piangete, quando voi passate Per lo suo mezzo la città dolente, Come quelle persone, che neente Par che intendesser la sua gravitate. Se voi restate per volere udire, Certo lo core ne* sospir mi dice, Che lagrimando n
Sayfa 91 - E qual soffrisse di starla a vedere Diverria nobil cosa, o si morria: E quando trova alcun che degno sia Di veder lei, quei prova sua virtute; Che gli avvien ciò che gli dona salute, E si l'umilia, che ogni offesa oblia.
Sayfa 90 - Che d' aver lei, al suo Signor la chiede E ciascun santo ne grida mercede. Sola Pietà nostra parte difende ; Chè parla Iddio, che di madonna intende : " Diletti miei, or sofferite in pace, Che vostra speme sia quanto mi piace Là, ov' è alcun che perder lei s' attende, E che dirà nell' Inferno a' malnati : Io vidi la speranza de
Sayfa 41 - Sì che ne sa, chi non vi fu ancora. Ed io vi giuro, s'io di sopra vada, Che vostra gente onrata non si sfregia, Del pregio della borsa e della spada. Uso e natura sì la privilegia, Che perché il capo reo lo mondo torca, Sola va dritta, e il mal cammin dispregia.
Sayfa 181 - Non trovo scudo ch' ella non mi spezzi, Né luogo che dal suo viso m'asconda; Ma come fior di fronda , Cosi della mia mente tien la cima. Cotanto del mio mal par che si prezzi, Quanto legno di mar, che non leva onda: Lo peso che m' affonda È tal, che non potrebbe adeguar rima.
Sayfa 182 - io vi soccorro»; E fare'l volentier, siccome quelli Che ne' biondi capelli, Ch'Amor per consumarmi increspa e dora, Metterei mano e piacere' le allora. S'io avessi le belle trecce prese, Che fatte son per me scudiscio e ferza, Pigliandole anzi terza, Con esse passerei vespero e...
Sayfa 101 - Levava gli occhi miei bagnati in pianti, E vedea, che parean pioggia di manna, Gli Angeli che tornavan suso in cielo; Ed una nuvoletta avean davanti, Dopo la qual gridavan tutti: Osanna; E s'altro avesser detto, a voi dire'lo. Allor diceva Amor: più non ti celo; Vieni a veder nostra donna che giace. L...