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frode o dol venga offerta dal debitore, non può essere ricusata dal creditore.

>> Che mal si ricorre alla giurisprudenza adottata nel principio del presente secolo: giacchè in quei casi il sacro uditorio disse inefficaci le offerte e i pagamenti o perchè erano avvenuti, pubblicata già la legge che demonetava le cedole e gli assegnati, o perchè il debitore, non senza frode, sapendo imminente la legge, avea offerto o pagato il suo debito, o perchè finalmente si era offerta o pagata carta totalmente avvilita che in commercio non era più ricevuta. Giurisprudenza non applicabile al caso d'un pagamento fatto in iscadenza ed in forza di un patto eseguito in buoni, negli altri commerci e negli altri pagamenti in que' giorni correnti, in giorni cioè nei quali, se la carta monetata avesse perduto ogni valore, la società sarebbe rimasta esposta a gravissimo danno.

realis

Rescrisse Affirmative in omnibus.

Ruota del di 25 gennajo 1850 Romana oblationis R. P. D. De-Silvestris = dif. per Pizzuti sig. avv. Rossi (Pietro), proc. sig. dott. Proja = per Marsili e Salmi sig. avv. Marchetti (Giuseppe), proc. sig. dott. Piccinini. -Audiatur.

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· somme assegnate alle balie dai particolari o dagli ospizi per il nutrimento degli esposti sono alimentarie e non soggette a sequestro.

(Decis. sull'art. 581 del codice di procedura francese, 1223 num. 3 del regol. pontif.)

La CORTE

N. c. N.

Visto l'art. 581 del codice di proc. civile » Considerando che a termini di tale articolo le somme e pensioni per alimenti non sono sequestrabili.

>> Considerando che le somme assegnate dagli ospizj alle balie incaricate a prendere cura dei fanciulli esposti devono essere considerate come destinate piuttosto alla assistenza dovuta ai fanciulli che alle nutriei: che esse somme sono date in vista di sovvenire al nutrimento dei fanciulli e non per procurare un salario a chi li allatta.

>> Che tali somme hanno adunque un carattere essenzialmente alimentario, e che per questo titolo sono insequestrabili nelle mani delle nutrici, senza la intermediazione delle quali i fanciulli non ne approfitterebbero Che per ciò il giudicato contro cui si ricorre, nel dichiarare il sequestro buono e valido, ha espressamente violato l'articolo suddetto CASSA nell'interesse della legge.

Corte di Cassazione sedente a Parigi = ud. dal di 28 gennajo 1850 cam. civ. sig. Portalis 1° presid. = =

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garanzia posta dal soscrittore sopra un biglietto all'ordine, libera i gir anti successivi dalla solidarietà. Delabodiniére c. Senonére

La CORTE » Considerando che chi crea un biglietto all' ordine ha diritto di mettervi tutte quelle condizioni che gli piace, purchè non siano contrarie alla legge.

» Che la casa Gouin e compagnia nel creare il biglietto di cui si tratta vi ha posta la condizione che fosse trasmissibile senza garanzia.

>> Che quindi essa ha indicato ai futuri portatori che intendeva essere sola garante di tale biglietto in qualunque mano venisse a trovarsi.

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» Che quelli i quali lo hanno accettato si sono sottoposti a tale condizione, della quale la sola ispezione del titolo ha data loro conoscenza REVOCA ec. = discarica Delabodiniere della condanna pronunciata contro di lui. Corte di appello sedente a Parigi ud. dei 7 luglio 1849 1. cam. = 1. cam. sig. Graudet presid.

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3. CAUSIDICO

ISCRIZIONE IPOTECARIA

-

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RESPONSABILITA' 1. Il mandato a ricuperare giudizialmente un credito comprende necessariamente quello di fare tutti gli atti conservatori.

2. Il causidico che accettò un simile mandato che ebbe i titoli e lasciò perimere una iscrizione ipotecaria per non averla rinnovata, è responsabile del danno derivato al proprio cliente, e deve pagare del proprio la somma corrispondente al credito perento.

Maxime c. De Turenne

Cosi aveva deciso la corte di Montpellier ai 7 di agosto 1845 col seguente giudicato.

>> Atteso in fatto che nel 1838 il sig. Maxime causidico ebbe da Bru mandatario generale della signora DeTurenne i titoli di un credito ipotecario contro Faladel, e s'incarico di far gli atti necessari per operarne il ricupero - che in novembre fu specialmente incaricato di diriggere gli atti contro il sig. De Voguè acquirente di uno degli immobili di Faladel ipotecato per il credito della signora de Turenne Che a di 10 novembre 1841 il sig. Maxime fece a questo effetto notificare al sig. Vogue in nome della signora de Turenne una citazione a pagare o lasciar mettere il fondo all'asta secondo l'art. 2169 del codice civile - che frai documenti notificati si trova l'atto di obbligazione ipotecaria avente la data del 17 gennajo 1832, e l'iscrizione ipotecaria presa nell'indomani, cioè a dì 18 gennajo.

>> Considerando che il mandato a far gli atti necessarj per la ricupera di un credito comprende necessariamenie quello di fare gli atti conservatorj così del credito che dei privilegi e delle ipoteche che ne sono accessorj.

» Che non si può ammettere che il mandatario generale della signora de Turenne nel rimettere al sig. Maxime i titoli creditorj, e l'iscrizione ipotecaria di cui si tratta abbia riservato a se stesso il pensiero di rinnovare la iscrizione, e che quindi il sig. Maxime non abbia dovuto preoccuparsene.

>> Che nel significare la iscrizione ipotecaria del 10 novembre 1841 coll' intimo di pagare o abbandonare il fondo, il sig. Maxime dovea necessariamente portare la sua attenzione sul rinnovamento della iscrizione che si credeva necessario.

» Che la di lui attenzione dovea nuovamente essere richiamata vesso il medesimo oggetto quando ha ricevuto la risposta del sig. de Voguè alla interpellazione del 10 novembre che questa contiene l'enunciativa della iscrizione, e specialmente di quella della signora de Turenne, iscrizione che era prossima a spirare se non veniva rinnoche in tal circostanza il sig. Maxime dovea rinnovare egli stesso la iscrizione, mentre egli avea i titoli

vata

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e la iscrizione primitiva, o rendere i titoli al sig. Bru acciò questi la rinnovasse.

>> Considerando che con agire in tal modo il sig. Maxime commise, una mancanza ed una negligenza, delle cui conseguenze deve rispondere nella sua qualità di mandatario salariato.

>> Che per l'effetto di tal negligenza la signora de Turenne ha perduto il suo credito di fr. 2500 ma che non è sufficientemente giustificato che essa abbia ricevuto altri danni CONDANNA etc.

Ricorso alla corte di cassazione RIGETTA etc.

Corte di cassazione sedente a Parigi = ud. del di 24 gennaro 1849 = cam. dei ricorsi = sig. Lasagni presid.

4. TRUFFA

ZIONI

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1. Il negoziante insolvibile che si presenta ad un altro negoziante da cui non é conosciuto, asserisce di trovarsi in una prospera situazione di affari, indica dei terzi come capaci di dare informazioni favorevoli sulla sua solvibilità, e perviene così a farsi affidare mercanzie, commette una truffa.

2. I terzi che in simili casi, nello scopo di esser pagati colle mercanzie affidate, danno informazioni mendaci, si rendono complici.

Delhaye, Watrelot, de Cock c. il Min. publ.

ja CORTE

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La Sul mezzo che i fatti dichiarati non costituiscono il delitto di scroccheria previsto dall'art. 405 del codice penale » Considerando che risulta dall'insieme dei fatti che Delhaye negoziante dichiarato in istato di fallimento fino dal di 8 marzo 1846, era nel mese di agosto precedente fuori del caso di sostenere i suoi impegni.

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