Opere in Versi e in Prosa, 8. cilt

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Sayfa 11 - Poesia novella è una canna di bronzo atta e gagliarda, confitta in un polmon pieno di vento, che, mantacando, articoli parole « e rutti versi. Se aver don potesse di favella un mulino, una gualchiera, chi vincerebbe in poesia le ruote vòlte dall'acqua che per doccia corre? Tanto solo il romor s'ama e il rimbombo.
Sayfa 13 - Vedi il mio Coro . Alzò Macrino gli occhi , E vide le divine alme Sorelle Preste a fuggirsi , e ad apprestar Parnaso In gelate nevose Alpi Tedesche , E a vestir d'armonia rigida lingua. Coscienza lo morse, il mento al petto Conficcò , tacque , e confessò , che il vero La prima volta gli avea detto Apollo.
Sayfa 11 - Di Teocrito suoni, or alla tromba Gonfi le guance, o dalle mura spicchi Di Pindaro la cetra, o il molle suono D'Anacreonte, fra le tazze, imiti.
Sayfa 12 - L'arco teso tenersi, e talor fiacca. Or basta ch' empia all' uditor gli orecchi, Sul cominciar, sonoritade e pompa: Poi t' allenta, se vuoi, poeta, e dormi. Tal nella prima ammattonata chiostra Movesi il cocchio, e con picchiar di ruote E ferrate ugne, qual di tuon, fa scoppio; Esce poscia sul fango...
Sayfa 12 - Or basta , ch' empia all' uditor gli orecchi Sul cominciar sonoritade , e pompa , Poi t'allenta se vuoi, Poeta, e dormi. Tal nella prima ammattonata chiostra Movesi il cocchio, e con picchiar di ruote, E ferrate ugne qual di tuon fa scoppio : Esce poscia sul fango, o sull'arena, E fa viaggio taciturno , e cheto.
Sayfa 12 - E fa viaggio taciturno e cheto. Fu già lungo fastidio e dura legge Studiar costumi. Favellava in versi, Quale in selva, Amarilli; e sulla scena, Qual nel porto Sigèo, parlava Achille.
Sayfa 11 - È no vita te 6) quel che ancor non s'intese. Alto, poeti! Questa libera età non vuoi pastoie: tutto concede. Oggi cucir si puote lo scarlatto al velluto, augelli e serpi. Polli e volpi accoppiar, pecore e lupi. 70 Bastan festoni da annodargli: lega per la coda o pe
Sayfa 13 - Che fai? gli disse: e perché più bestemmi? Vedi il mio coro. — Alzò Macrino gli occhi, E vide le divine alme sorelle Preste a fuggirsi, e ad apprestar Parnaso In gelate nevose alpi tedesche, E a vestir d'armonia rigida lingua. Coscienza lo morse: il mento al petto Conficcò, tacque, e confessò...
Sayfa 10 - Qual d' edifizio diroccato sbuca Fuor di sfasciumi e calcinacci il gufo, Alfine uscii. Poche parole, e agli usi Male acconce del mondo, in sulla lingua Mi suonarono in prima. Omero e Dante Dalla chiusa de' denti uscirmi spesso Lasciai con laude.
Sayfa 10 - Agl' infiniti aspetti Posto in mezzo, temei, come la prima Volta uscita dal nido rondinetta L'ampio orror dell'olimpo intorno teme. Ma chi creder potea che farmi inganno Dovesse Apollo ? Ricercai boscaglie , Pensoso imitator , segrete stanze , Incoronate di verdi erbe fonti; Me medesmo obliai.

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