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in uno, non propter hoc est necesse quod imitetur in omnibus. Videmus ignem imitari circulationem cœli, et tamen non imitatur ipsum in non moveri recte, nec in non habere contrarium suæ qualitati: et ideo ratio non procedit. Et sic ad argumenta. Sic igitur determinatur determinatio et tractatus de forma et situ duorum elementorum, ut superius propositum fuit.

§ XXIV. Determinata est hæc philosophia dominante invicto Domino, d. Cane Grandi de Scala pro Imperio sacrosancto romano, per Dantem Alagherium, philosophorum minimum, in inclyta urbe Verona, in sacello Helenæ gloriosæ, coram universo clero veronensi, præter quosdam, qui, nimia caritate ardentes, aliorum rogamina non admittunt, et per humilitatis virtutem Spiritus Sancti pauperes, ne aliorum excellentiam probare videantur, sermonibus eorum interesse refugiunt. Et hoc factum est in anno a nativitate Domini nostri Jesu Christi millesimo trecentesimo vigesimo, in die Solis, quem præfatus noster Salvator per gloriosam suam nativitatem, ac per admirabilem suam resurrectionem nobis innuit venerandum; qui quidem dies fuit septimus a Januariis Idibus, et decimus tertius ante Kalendas Februarias.

DANTE.

per questo è necessario che lo imiti in tutte le cose. Vediamo il fuoco imitare la circolazione del cielo, e tuttavia non lo imita nel non muoversi rettamente, nè nel non avere il contrario alla sua qualità e perciò la ragione non procede. E ciò basti quanto agli argomenti. Così dunque si determina la disputa ed il trattato della forma e del sito de' due elementi, siccome fu proposto in principio.

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§ XXIV. Questa filosofica discettazione fu determinata, dominando lo invitto Signore Cane Grande della Scala per l' Impero sacrosanto Romano, da me Dante Alighieri, minimo tra i filosofi, nella inclita città di Verona, nel tempietto di Sant' Elena, alla presenza di tutto il clero veronese, eccetto certuni, i quali ardenti di troppo amore di se, non ammettono gli altrui postulati, e per virtù di umiltà poveri di Spirito Santo, per non sembrar d' approvare l'eccellenza degli altri, ricusano d' intervenire ai sermoni loro. - E ciò fu fatto nell' anno dalla natività del Signor nostro Gesù Cristo millesimo trecenvigesimo, in giorno di Domenica, che il prefato nostro Salvatore per la gloriosa sua nascita e per la maravigliosa sua risurrezione c' impose di venerare; il qual giorno fu pure il settimo delle Idi di Gennajo, e decimoterzo avanti le Calende di Febbraio.

2.

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FINE DEL SECONDO VOLUME

DELLE

OPERE MINORI DI DANTE ALIGHIERI.

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In qual tempo fu scritto da Dante il Trattato della Monarchia, nota del professor Carlo Witte. . .

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Proemio di Marsilio Ficino Fiorentino, sopra la Monarchia di Dante,

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Notizie Preliminari sulla Questione dell' Acqua e della Terra.
La Questione dell' Acqua e della Terra. .

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