PREAMBOLO ED ARGOMENTO. Dalla gentilezza di monsignor canonico Angelo Maria Bandini mi son finalmente venuti i componimenti poetici, che io sono per pubblicare, tratti dalla r. biblioteca laurenziana Plut. XXIX, cod. VIII, colle annotazioni latine d'anonimo contemporaneo. Si queste che l' egloghe, per non infastidir di troppo chi legge, darò ridotte alla ortografia moderna, ma serbando misura nella riduzione medesima. Al primo componimento ho posto il nome di carmen, perchè l'Autore stesso lo chiama così nel v. 28 dell' egloga sua, col qual titolo sarà pure allegato, dove sia di bisogno. Fino al v. 38 è stato stampato dal chiarissimo signor Lorenzo Mehus nel suo Ambrogio pag. CCCXX: e l' egloghe di Dante si leggono inter Carmina illustrium Poetarum (tomo I, pagina 116) Flor. 1718 in-8, ma qui parran nuove. Giovanni detto del Virgilio per eccellenza in lui creduta nell' imitar quel poeta, fu bolognese, com' egli accenna nell'egloga v. 3; e in quella pure da lui diretta al Mussato di Padova, v. 106; dov' egli, essendo in Bologna, finge d' andar in cerca d'una giovenca, vicis natalibus errans. Nella detta città tenne scuola con onorario dal pubblico, poi in Cesena, 1 Credo necessario avvertire che il Dionisi avea ridotte alla moderna le egloghe soltanto, lasciando le note dell' Anonimo conforme alla ortografia del codice, la quale volle serbare ad alcun servigio di critica. Ma poichè il vedersi stampato yta lia, egiptus, dampnati, ec., invece di Italia, Egyptus, damnati, a ben poco, e forse a nulla poteva servire, ho ridotto a buona ortografia pure le note, non alterando peraltro la natura de' vocaboli, quantunque talvolta rozzi. Quos strepit arguto temerarius anser (lori: Primiero il canto fievole, che il corvo DANTES ALAGERII JOANNI DE VIRGILIO. EGLOGA I. Vidimus in nigris albo1 patiente lituris Forte recensentes pastas de more capellas, 3 Tunc ego sub quercu, meus et Melibus eramus Vedemmo in ner su bianco foglio impressi Meco sciogliere il canto. E che vuol Mopso, 1 charta, s. quæ est alba. lituris, i. litteris Pierio, i. musico. modulamina. i. carmina. 21. numerantes capellas.i.scolares. 3 quidam ser Dinus Perini florent. 4i. simul scire. Tityre, o Dantes. Mopsus, magister Johannes. 5 i. dic, et est modi imperativi verbi edissero edisseris. 6 i. instabat. Stulte, quid insanis? inquam; tua cura capellæ 3 5 Rorans alveolus: qui, quas mons desuper edit, A stento il riso: Che vaneggi, o stolto? Tu ignori i paschi, i quai Menalo adombra 1. stilus bucolicus. Mænalus, mons Arcadia. 2 Vertex est capitis, vortex aquarum Bucolicum carmen quod hic pro Manalo monte intelligitur, dicitur celator Solis, i. veritatis, quia in littera pastoralia narrat, et in allegoria longe illis iversa intelligit. 3 modi loquendi. saligna, i. ex salice. alveolus, i. stilus humilis. 5 i. a bucolico stilo altiori Virgilii. 6 Nel MS. erat. Ma egli è quel rorans alveolus, che dell'acque, le quali nascono dalla cima del monte, si è fatto da sè la via, qua mitis eat, girando a spire all' intorno di quello. e cosi scendendo placidamente sino alle falde. 7 i. flexilia. 8 Testatur Isidorus triplicem esse di Gaudia, sic ut dulce melos1 armenta sequantur; 3 Dum satagunt alii causarum jura doceri, 5 Viscera plena ferens, et plenus adusque palatum, Gl'interni gaudii si, che il dolce canto visionem musica. Prima vocatur armoni- 2 Arcadia montes. 3 s. Musarum. quotannis, i. mullis, scolares. nemoris, s. Parnassi. perpalluit, assidue studendo. Quia quanto tempore alii student in legibus, tanto ipse Mopsus poeticis facultatibus insudavit. 5 i. poeticis. Vates dicitur a vi mentis. |