Savete giudicar vostra ragione.
Sonetto d' incerto. Pag. 264
Sonetto d'incerto. 277 Sonetto di Cino . . . 273
Se gli occhi miei saettasser quadrella.— Sonetto d'incerto. 292 Se 'l Dio d'amor venisse fra la gente. Se 'l viso mio alla terra si china. Se nel mio ben ciascun fosse leale. nio Pucci.
Sonetto, se Meuccio t' è mostrato.
Tornato è 'l sol, che la mia mente alberga. Sonetto
Volgete gli occhi a veder chi mi tira. · Sonetto d' incerto. 307
Un dì si venne a me Malinconia.
DE' POETICI COMPONIMENTI,
che sono stati finora pubblicati col nome di Dante Alighieri, e che si contengono nel presente volume.
A ciascun' alma presa e gentil core.
Ai fals ris! per que traitz avetz..
Ahi lasso! ch'io credea trovar pietate. Alessandro lasciò la signoria.
Al poco giorno, ed al gran cerchio d'ombra
Amor, che muovi tua virtù dal cielo Amor, che nella mente mi ragiona. Amor, dacchè convien pur ch' io mi doglia Amore e cor gentil sono una cosa. Amor mi mena tal fiata all'ombra. Amor, tu vedi ben che questa donna. Ave, templo di Dio sacrato e santo,
Ballata, io vo' che tu ritruovi Amore Ben dico certo che non fu riparo. Bernardo, io veggio che una donna viene. Bicci Novel, figliuol di non so cui.
Cavalcando l'altr' ier per un cammino Chi guarderà giammai senza paura. Chi nella pelle d'un monton fasciasse Chi udisse tossir la mal fatata. Ciò, che m'incontra nella mente, muore. Coll' altre donne mia vista gabbate. Color d'amore e di pietà sembianti. Così nel mio parlar voglio esser aspro.
Dacché ti piace, Amore, ch'io ritorni Dagli occhi belli di questa mia dama Dagli occhi della mia donna si muove. Da quella luce, che il suo corso gira. Deh nuvoletta, che in ombra d' Amore. Deh peregrini, che pensosi andate Deh ragioniamo un poco insieme, Amore. Di donne io vidi una gentile schiera. Doglia mi reca nello core ardire Donna pietosa e di novella etate Donne, ch'avete intelletto d'amore. Donne, io non so di che mi preghi Amore Due donne in cima della mente mia ..
E' m'incresce di me sì malamente. E' non è legno di sì forti nocchi . Era venuta nella mente mia.
Gentil pensiero, che parla di vui Giovene donna dentro al cor mi siede
Giovinetta gentil, poichè tu vede.
Gli occhi dolenti per pietà del core... Gran nobiltà mi par vedere all'ombra. Guido, vorrei, che tu e Lapo ed io.
In abito di saggia messaggiera. I'ho tutte le cose, ch'io non voglio Io maledico il dì ch'io vidi in prima. Io mi credea del tutto esser partito Io miro i crespi e gli biondi capegli . Io mi sentii svegliar dentro allo core. Io mi son pargoletta bella e nuova. Io non domando, Amore.
Io non pensava che lo cor giammai. Io sento si d'amor la gran possanza. Io son chiamata nuova ballatella. Io son sì vago della bella luce Io son venuto al punto della rota. Io sono stato con Amore insieme..
La bella stella, che il tempo misura La dispietata mente, che pur mira. L'alta speranza, che mi reca Amore. L'alta virtù che si ritrasse al cielo. L'amaro lagrimar, che voi faceste L'Amor, che mosse già l'eterno Padre. Lasso! per forza de' molti sospiri. Le dolci rime d'amor, ch' io solia. Lo fin piacer di quell' adorno viso.
Lo re, che merta i suoi servi a ristoro.
Lo vostro fermo dir, fino ed onrato.
L'uom che conosce è degno ch'aggia ardire.
Madonna, quel signor, che voi portate. Madonne mie, vedeste voi l'altr' ieri. Messer Brunetto, questa pulzelletta. Molti, volendo dir che fosse amore
Morte, poich' io non truovo a cui mi doglia. Morte villana, di pietà nemica.
Negli occhi porta la mia donna Amore. Nelle man vostre, o gentil donna mia. Non conoscendo, amico, vostro nomo.. Non spero che giammai per mia salute Non v'accorgete, donna, d'un che smuore. Nulla mi parrà mai più crudel cosa
O dolci rime, che parlando andate. Oimè lasso! quelle treccie bionde. Oltre la spera, che più larga gira O Madre di virtute, luce eterna. Omè, Comun, come conciar ti veggio Onde venite voi così pensose. O patria, degna di trïonfal fama Ora che 'l mondo s'adorna e si veste. O tu, che sprezzi la nona figura. O voi, che per la via d'Amor passate.
Parole mie, che per lo mondo siete. Perchè nel tempo rio
Per quella via che la bellezza corre Per una ghirlandetta
Per villania di villana persona. Piangete, amanti, poichè piange Amore. Poichè saziar non posso gli occhi miei. Poichè, sguardando, il cor feriste in tanto. Poich' io non trovo chi meco ragioni. . Poscia ch' Amor del tutto m'ha lasciato. Poscia ch'i' ho perduta ogni speranza Preziosa virtù, cui forte vibra
Qual che voi siate, amico, vostro manto. Quando il consiglio degli augei si tenne. Quando la notte abbraccia con fosc' ale. Quantunque volte (ahi lasso) mi rimembra Questa donna, ch'andar mi fa pensoso.
Savere e cortesia, ingegno ed arte...
Savete giudicar vostra ragione. . . Se gli occhi miei saettasser quadrella Se 'l bello aspetto non mi fosse tolto. Sel Dio d'amor venisse tra la gente. Se 'l viso mio alla terra si china. . Se nel mio ben ciascun fosse leale.
Se' tu colui, c' hai trattato sovente . .
Se vedi gli occhi miei di pianger vaghi. Si lungamente m'ha tenuto Amore. Sonetto, se Meuccio t'è mostrato. Spesse fïate venemi alla mente.
Tanto gentile e tanto onesta pare Togliete via le vostre porte omai.
Tornato è 'l Sol, che la mia mente alberga Tre donne intorno al cor mi son venute. Tu che stanzi lo colle ombroso e fresco. Tutti i miei pensier parlan d'Amore
Vede perfettamente ogni salute Venite a intender li sospiri miei. . Videro gli occhi miei quanta pietate. Voi, che, intendendo, il terzo ciel movete Voi, che portate la sembianza umile.. Voi che sapete ragionar d'amore... Voi, donne, che pietoso atto mostrate Volgete gli occhi a veder chi mi tira
Un dì si venne a me Malinconia.
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