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Che gli avvien ciò, che gli dona salute;
E sì l'umilia, ch'ogni offesa oblia.
Ancor l'ha Dio per maggior grazia dato,
Che non può mal finir, chi l' ha parlato.

Dice di lei Amor: cosa mortale
Com' esser può sì adorna, e sì pura?
Poi la riguarda, e fra se stesso giura,
Che Dio ne 'ntende di far cosa nova:
Color di perla quasi in forma, quale
Conviene a donna aver, non fuor misura.

Ella è, quanto di ben può far natura;

Per esempio di lei beltà si

pruova:

Degli occhi suoi, comecch' ella gli mova,

Escono spirti d'Amore infiammati,

Che fieron gli occhi a qual, ch' allor gli guati,
E passan sì, che 'l cor ciascun ritrova.
Voi le vedete Amor pinto nel viso,
Là u' non puote alcun mirarla fiso.

Canzone, io so, che tu girai parlando
A donne assai, quando t'avrò avanzata:
Or t'ammonisco, perch'io t'ho allevata
Per figliuola d'Amor, giovane e piana;
Che dove giugni, tu dichi pregando:
Insegnatemi gir, ch'io son mandata
A quella, di cui lode io sono ornata:
E se non vuogli andar, siccome vana,

Ingegnati, se puoi, d'esser palese
Solo con donne, o con uomin cortese
Che ti merranno per la via tostana:
Tu troverai Amor con esso lei;
Raccomandami a lui, come tu dei 2.

1 Cortese invece di cortesi.

2 Questa Canzone ha tre parti principali. La prin proemio delle seguenti parole. La seconda è il tratt La terza è quasi una serviziale delle precedenti paro conda comincia: Angelo chiama. La terza : Canzone (DANT. V. N.

SONETTO X.

L'AMORE.

Amor, e 'l cor gentil sono una cosa;
Siccome il saggio in suo dittato pone:
E così esser l'un senza l'altro osa,
Com' alma razional sanza ragione.

Fagli natura, quand' è amorosa,
Amor per sire, e 'l cor per sua magione;
Dentro alla qual dormendo si riposa,
Talvolta роса, е e tal lunga stagione..

Biltate appare in saggia donna pui,
Che piace agli occhi, sicche dentro al core
Nasce un desio della cosa piacente:

E tanto dura talora in costui,
Che fa svegliar lo spirito d'Amore :

E simil face in donna uomo valente'.

1 Questo Sonetto si divide in due parti. Nella prima dico di lui (di Amore), inquanto è in potenzia. Nella seconda dico di lui, inquanto di potenzia si riduce in atto. La seconda comincia: Biltate appare. (DANT. V. N.)

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SONETTO XI.

Come per Beatrice si svegli e nasca questo

Negli occhi porta la mia donna Amor Perchè si fa gentil ciocch' ella mira: Ove ella passa, ogni uom ver lei si gira; E cui saluta, fa tremar lo core,

Sicchè bassando 'l viso tutto smuore, Ed ogni suo difetto allor sospira : Fugge dinanzi a lei superbia ed ira. Ajutatemi, donne, a farle onore '.

Ogni dolcezza, ogni pensiero umile Nasce nel core a chi parlar la sente; Onde è laudato chi prima la vide. :

Quel ch'ella par, quando un poco Non si può dicer, nè tener a mente; Sì è nuovo miracolo e gentile.

1

sorrid

Apostrofe bellissima, avendo riguardo alla canzone precede questi due sonetti.

SONETTO XII.

Alle donne fiorentine, che venivano dal visitare Beatrice addolorata per la morte di suo padre.

Voi, che portate la sembianza umile,
Con gli occhi bassi mostrando dolore,
Onde venite, che 'l vostro colore
Par divenuto di pietra simile?

Vedeste voi nostra donna gentile
Bagnar nel viso suo di pianto Amore?
Ditelmi, donne, che 'l mi dice il core,
Perch' io vi veggio andar sanza atto vile.

E se venite da tanta pietate, Piacciavi di restar qui meco alquanto: E checchè sia di lei, nol mi celate.

Io veggio gli occhi vostri, ch'hanno pianto : E veggiovi venir sì sfigurate,

Che 'l cor mi trema di vederne tanto 1.

1 Questo Sonetto si divide in due parti. Nella prima chiamo e domando queste donne, se vengono da lei, dicendo loro che io il credo, perocchè tornano quasi ingentilite. Nella seconda le priego, che mi dicano di lei. (DANT. V. N.)

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