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SONETTO XIII.

Risposta di esse donne.

Se' tu colui, ch' hai trattato sovente
Di nostra donna, sol parlando a nui?
Tu risomigli alla voce ben lui;
Ma la figura ne par d'altra gente.

Deh perchè piangi tu sì coralmente,
Che fai di te pietà venire altrui?
Vedestù pianger lei; che tu non pui
Punto celar la dolorosa mente?

Lascia piangere a noi, e triste andare (E fa peccato, chi mai ne conforta), Che nel suo pianto l'udimmo parlare.

Ella ha nel viso la pietà sì scorta, Che qual l'avesse voluta mirare, Saria dinanzi a lei caduta morta !.

1 Questo Sonetto ha quattro parti, secondochè quattro modi di parlare ebbero in loro le donne, per cui rispondo. La seconda comincia: Deh perchè piangi. La terza : Lascia piangere. La quarta: Ella ha nel viso. (DANT. V. N.)

CANZONE II.

L'ORRIBILE VISIONE.

Donna pietosa, e di novella etate,
Adorna assai di gentilezze umane,
Era là ov'io chiamava spesso morte:
Veggendo gli occhi miei pien di pietate,
Ed ascoltando le parole vane,
Si mosse con paura a pianger forte:
E l'altre donne, che si furo accorte
Di me, per quella che meco piangia,
Fecer lei partir via,

Ed appressarsi per farmi sentire.
Qual dicea: non dormire;

E qual dicea: perchè sì ti sconforte?
Allor lasciai la nuova fantasia,
Chiamando il nome della donna mia.

Era la voce mia sì dolorosa,

E rotta sì dall' angoscia del pianto, Ch'io solo intesi il nome nel mio core:

E con tutta la vista vergognosa,

Ch'era nel viso mio giunta cotanto,
Mi fece verso lor volgere Amore.
Egli era tale, a veder mio colore,
Che facea ragionar di morte altrui :
Deh confortiam costui

(Pregava l'una l'altra umilemente),
E dicevan sovente:

Che vedestù, che tu non hai valore?
E quando un poco confortato fui,
Io dissi: Donne, dicerollo a vui.

Mentre io pensava la mia frail vita;
E vedea 'l suo durar, come è leggero;
Piansemi Amor nel cor, dove dimora.
Perchè l'anima mia fu sì smarrita,
Che sospirando dicea nel pensiero :
Ben converrà, che la mia donna mora.
Io presi tanto smarrimento allora,
Ch' io chiusi gli occhi vilmente gravati;
E furon si smagati '

Gli spirti miei, che ciascun giva errando:
E poscia immaginando,

Di conoscenza e di verità fora,

Visi di donne m' apparver crucciati,

Che mi dicien : se' morto, o pur morrati.

1 Smagati, costernati: smago, spavento: smagare, perdersi d'animo. Voci antiquate.

Po' vidi cose dubitose molto

Nel vano immaginare, ov'io entrai;
Ed esser mi parea, non so in qual loco;
E veder donne andar per via disciolte,
Qual lacrimando, e qual traendo guai;
Che di tristizia saettavan foco.

Poi mi

parve vedere арросо арросо Turbar lo Sole, ed apparir la Stella, E pianger egli ed ella:

Cader gli augelli, volando
E la terra tremare :.

per

l'a're;

E uom m'apparve scolorito e fioco,
Dicendomi : che fai? non sai novella?
Morta è la donna tua, ch' era sì bella.

Levava gli occhi miei bagnati in pianti :
E vedea, che parean pioggia di manna
Gli Angeli, che tornavan suso in cielo:
Ed una nuvoletta avean davanti,
Dopo la qual gridavan tutti: Osanna;
E s'altro avesser detto, a voi dirielo.
Allor diceva Amor : più non ti celo :
Vieni a veder nostra donna, che giace.
L'immaginar fallace

Mi condusse a veder mia donna morta.
E quando l'avea scorta,

Vedea, che donne la covrian d'un velo;

Ed avea seco una umiltà verace,

Che

parea, che dicesse: io sono in pace.

Io diveniva nel dolor sì umile,
Veggendo in lei tanta umiltà formata,
Ch'io dicea: Morte, assai dolce ti tegno:
Tu dei omai esser cosa gentile,
Poichè tu se' nella mia donna stata;

E dei aver pietate, e non disdegno.
Vedi, che si desideroso vegno

D'esser de' tuoi, ch'io ti somiglio in fede:
Vieni, che 'l cor ti chiede.

Poi mi partia, consumato ogni duolo:
E quando io era solo,

Dicea, guardando verso l'alto regno:
Beato, anima bella, chi ti vede!

Voi mi chiamaste allor, vostra merzede 1.

1 Questa Canzone ha due parti. Nella prima dico, parlando a indefinita persona, com'io fui levato in una vana fantasia da certe donne e come promisi loro di dirla. Nella seconda dico, com' io dissi loro. La seconda comincia: Mentr' io pensava. La seconda parte si divide in due. Nella prima dico quello, che certe donne, e che una sola dissero, e fecero per la mia fantasia, quanto è, dinanzi che io fossi tornato in verace cognizione. Nella seconda dico quello, che queste donne mi dissero poichè io lasciai questo farneticare; e comincia questa parte: Era la voce mia.

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