SONETTO XXII. Battaglia di pensieri pel nuovo amore. Gentil pensiero, che parla di vui, L'Anima dice al cor: chi è costui, Ei le risponde: o anima pensosa, E la sua vita, e tutto il suo valore, Mosse dagli occhi di quella pietosa, Che si turbava de' nostri martiri '. 1 Questo Sonetto ha tre parti. Nella prima comincio a dire a questa donna, come 'l mio desiderio si volge tutto verso lei. Nella seconda dico, come l'Anima, cioè la ragione, dice al cuore, cioè all'appetito. Nella terza dico, com' egli risponde. (DANT. V. N.) m SONETTO XXIII. La rimembranza di Beatrice combatte e vince il desiderio importuno di nuovo amore. Lasso! per forza di molti sospiri, Che nascon de' pensier che son nel core, E fatti son, che pajon due disiri Questi pensieri, e li sospir ch'i' gitto, Perocch' egli hanno in se, sì dolorosi, 1E spesso avvenia, che per lo lungo continuare del pianto, dintorno a loro si facea un colore purpureo; lo quale suole apalcuno martiro ch'altri riceva. parire par (DANT. V. N.) SONETTO XXIV. Ad alquanti pellegrini che andando a Roma, onde contemplare il Santo Volto, passavano per Firenze. Deh peregrini, che pensosi andate, Forse di cosa che non v' è presente '; Venite voi di sì lontana gente, Come alla vista voi ne dimostrate? Che non piangete, quando voi passate Se voi restate, per volere udire; Ella ha perduta la sua Beatrice: ? 1 Che essi forse pensano di loro amici lontani, li quali noi non conoscemo. (DANT. V. N.) SONETTO XXV. ESTASI. Oltre la spera che più larga gira, Quand' egli è giunto là ove 'l disira, Vedela tal, che quando il mi ridice, So io, ch' el parla di quella gentile; Perocchè spesso ricorda Beatrice, Sicch' io lo 'ntendo ben, donne mie care. Appresso a questo Sonetto apparve a me una mirabil vi sione, nella quale io vidi cose, che mi fecero proporre di non «dir più di questa benedetta, infino a tanto, che io non po tessi più degnamente trattar di lei; e di venire a ciò io studio 84 ་ " LE POESIE DELLA VITA NUOVA. quant' io posso, siccom' ella sa veracemente. Sicchè, se piacere sarà di colui, a cui tutte le cose vivono, che la mia vita per alquanti anni perseveri; spero di dire di lei quello, che mai << non fu detto d' alcuna : e poi piaccia a colui, ch'è Sire della «< cortesia, che la mia anima se ne possa gire a vedere la gloria << della sua donna, cioè di quella benedetta Beatrice, la quale gloriosamente mira nella faccia di colui, qui est per omnia «sæcula benedictus. » " E con queste parole annunziatrici della Divina Commedia, e che confermano quel ch' io dissi nella nota terza, pag. 54, termina il nostro Autore la Vita Nuova. |