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e pulita lor lingua; mentre si può rispondere, che per giustissimi motivi ha la S. Chiesa alle volte derogato alle suddette sue regole. E ben meritava un' Opera si laida in ciò che spetta alle materie; benchè altrettanto maravigliosa quanto alla purità della lingua, e alla sodezza della eloquenza; d'esser censurata, e spurgata: ma non dee perciò alcuno di proprio capriccio, e senza alcun fondamento troncar l'Opere degli antichi famosissimi e Cattolici Scrittori, pel gran rispetto e venerazione che si dee foro portare; scusando in esse qualche difetto, compensato da tante e si grandi virtù: e per non far vacillare la fede delle antiche scritture; da che ne verrebbero pessime conseguenze. Una tale opposizione, rassoda anzi e stabilisce maggiormente l'immunità di que' Componimenti; mentre tanto più era necessario (1) che si nominassero espressamente nell' Indice, se si fosse voluto proibirli, quanto che per le già addotte regole poteano con tutta ragione cre dersi esenti da ogni censura e divieto. La qual cosa essendosi affatto ommessa, evidentemente resta provato che non fu giammai intenzione della Chiesa che si levassero dal sito loro, e che ciò fu fatto solamente per

(1) Che si nominassero espressamente nell' Indice) L'Indi ce Romano de' Libri proibiti si è quello che promulga, fa note a ciascuno le proibizioni de' medesimi. Chi vuol però bene accertarsi se un' Opera sia concessa o nol sia, ricorre all' Indice, come alla pietra del paragone, ẹ quivi d'ogni suo dubbio riman chiarito.

ignoranza. * e per non essere state ben ponderate le parole era cai venne proibito il so praccitato libro, nel quale si trovano anche questi Sererti maliziosamente aggiunti ad altre cose di siml farina. Non lascerò di avvertire che dalla suddetta particolar proibizione rac crgliesi arest che in verun modo non debbono matarsi, o cancellarsi le Pistole Latine del nostro Autore, venendo solo proibiti: Al· cuni importanti kochi tradotti fuor delle Episicle Latine di M. Francesco Petrarca ec.

Io mi protesto che l' unico mio fine nel far imprimere detti Sonetti fu quello di dare agli studiosi il Petrarca intero, non istimando, per le ragioni apportate, che fosse illecito il darlo. Per altro io non tolsi mai, nè torró a difendere, e molto meno a lodare, il contenuto di tali componimenti; e se il Pocta ebbe forse nello scrivergli qualche sinistra e danna bile intenzione, io ancora con tutti i buoni, la biasimo, danno, e detesto; siccome io neppure appruovo la veemenza dell' amorosa passione ch' egli dimostra in tut to il restante del Canzoniere, ma solamente la eleganza dello stile, e la venustà delle maniere poetiche.

Non sarebbe fuor di proposito il tessere in questo luogo un esatto Catalogo di moltis sime particolari Sposizioni fatte da dotti uomini sopra molti Sonetti, e Canzoni del Pe

Vedi a carte 434.

trarca, collo stesso ordine (per quanto possibile fosse) con cui sono collocate nel Cauzoniere: ma perchè questo ricerca molto tempo, e perchè troppo crescerebbe il volume, mi rimetto a far ciò in un' altra edizione. + Per ora si è supplito di maniera il Catalogo delle Edizioni, ch' io sto per dire, che poco, anzi pochissimo avanzi da osservare in simil proposito. † Al fin qui detto si potrebbe aggiungere un giorno la notizia delle Traduzioni di tutto, o di alcune parti del Canzoniere fatte in varie lingue; acciocchè coll' ajuto di queste nostre edizioni qualche altra erudita persona avesse lumi sufficienti per farne una pienissima e grande, arricchendola di osservazioni e note di varj, collo scegliere giudiciosamente da tante generali e particolari Sposizioni del Canzoniere ciò che facesse più a proposito per illustrarne i luoghi oscuri e difficili.

Torquato Tasso nelle sue Lettere Poetiche a car. 85.

Nè mi piace l'opinione di coloro che non approvano i Trionfi per autentici; perchè i Trionfi furono fatti da lui (cioè dal Petrarca) nell' età più matura, ed approvati dal suo giudicio, come appare in una Epistola Latina; e se forse non sono così levati, come il Canzoniere, non si conveniva forse a Poema narrativo quella esquisitezza, e diligente levatura che si conviene al Lirico.

AVVISO

A' LETTORI

Come si trova nell Edizione del Comino.

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CAPITò alle nostre mani tempo fa un Codice

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MS. de Sonetti, e delle Canzoni solamente del Petrarca, in foglietto bislungo, di finissimi capretti, e di carattere eccellente, adorno di miniature, e dorature nelle lettere iniziali, per que' tempi, assai vaghe, e gentili, ma in più d'un luogo mancante; disgrazia notabile; essendo scritto accuratamenfedelmente, e, come si può conghietturare, non da un mercenario copista, ma da uno intelligente, e studioso del gran Poeta. In fine di esso si legge: Compido è l 1 libro de' Sonetti, e Canzone fatte per lo Laureato Poeta Messer Francesco Petrarca Fioren tino, adi ultimo Marzo del M. CCCC. XXXXINI. Nostra intenzione era di diligentemente collazionarlo coll' edizione Cominiana: ma non potemmo ciò fare, impediti dalle molte e va rie nostre occupazioni. Pure desiderando noi

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di trarre qualche utilità anche da questo MS. per comun piacere degli amatori della Toscana favella, abbiamo pregato a volersi assumere una tal fatica il molto gentile Signor Giovambatista Parisotti da Castelfranco, già noto alla Repubblica de' letterati per l'elegante e fedele sua Traduzione dell' Epitalamio di Catullo nelle Nozze di Peleo e di Teli, uscita poco fa dalla stamperia Cominiana col testo Latino, e corredata di erudite e utilissime annotazioni. Egli si mostrò prontissimo a compiacerci; fece diligentemente il confronto, e ci mandò le Varie Lezioni da esso raccolte, con qualche sua osservazione; dando a noi piena libertà di farne quell' uso che ci paresse più proprio. Onde avendo noi scelto le più degne di ri flessione, le doniamo al pubblico, protestandoci, che, se venivano prima che fosse impresso il Canzoniere, forse d'alcuna d'esse ci saremmo serviti nel Testo medesimo.

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