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DELLA BASILICA

DI

S. FRANCESCO

IN SIENA

PER

V. LUSINI

SIENA

TIP. EDIT. S. BERNARDINO

1894

LOAN STACK

PROPRIETÀ LETTERARIA

Con permissione dell' Autorità Ecclesiastica

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è di dolcissima consolazione il veder ritornata al dovuto onore la chiesa no

strá di S. Francesco in tempi i quali non sono men bisognosi di medicina morale che quelli del Poverello d'Assisi. È necessità sentita, si può dire, generalmente, quella di far ricorrere per le vene della vita pubblica quell' umor sano e vitale che sgorgò dal cuor di Gesù, e il Santo d'Assisi, così acceso imitatore di lui seppe largamente spargere in mezzo alle genti. Nel nome di quest' Uomo, umile e grande, è tanta speranza di salute perchè opera sua è di quelle che son sempre feconde di bene, muovendo dalla fede e dalla carità di Gesù. Per questa sola forza che procede dalla fede e dalla carità cristiana, può ritornare a gagliarda vita la quatriduana morta che è la prosperità sociale.

ין

Ringraziamo dunque con tutto l'ardore dell'animo la divina Bontà la quale, a riparar questo tempio di

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orazione che tanto fu utile ai nostri maggiori, « visitò, per dirlo con S. Agostino, l'animo de' servi suoi, eccitò il loro affetto, apprestò gli aiuti ed ispirò non solo a' volenterosi il volere, ma diè mano agli sforzi della buona volontà, che riuscissero efficaci (S. August., Ex Serm., cc 1 vi de Tempore). »

Le diligenti ed instancabili cure della Deputazione, già eletta a questo scopo, hanno ottenuto in un corso d'anni non lungo il loro effetto, in mezzo a molte e non lievi difficoltà di tempi che il sentimento religioso soffre aspra guerra e le condizioni dei cittadini non son floride. Eppure il lavoro che da principio parve un audace disegno, oggi è giunto a un termine felicissimo. Di questo lavoro, e di chi lo ha aiutato darà contezza in un'accurata memoria il chiarissimo prof. can. Jader Bertini, segretario della Commissione promotrice de' restauri; egli che è stato l'infaticabile animatore dell' opera. Dal suo scritto si vedrà a

quanti cittadini d'ogni classe, a quanti estranei pure si deve gratitudine per averli avuti generosi sovventori nella bella impresa.

Affinchè però si venissero a conoscere i motivi ond'è reso degno di grande amore, sia rispetto alla religione sia rispetto all'arte, questo tempio, i signori Deputati vollero che ne fosse scritta una storia; e troppo fiduciosi di me, piacque a loro d'onorarmi di questo incarico. Non essendo valsi i miei tentativi per sottrarmene, m' ingegnai di mettermici di proposito, secondo le mie povere forze e il breve termine. del tempo che mi stimolava insieme con gl' impedimenti delle altre mie occupazioni. Ci sarebbe occorsa una penna di valore e non la mia debolissima, volendosi avere in argomento sì bello alcunchè di buono; ma, andate ormai le cose per questa via, spero che i buoni lettori vorranno guardare solamente a quello che di bello e di grande mostra la chiesa,

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