ed i fanciulli; rosei tra l'ala nera ei le braccia al sole a i giuochi tendono e sorridono. Ahi tristi case dove tu innanzi a' vólti de' padri, pallida muta diva, spegni le vite nuove ! Ivi non più le stanze sonanti di risi e di festa o di bisbigli, come nidi d' augelli a maggio; ivi non più il rumore de gli anni lieti crescenti, non de gli amor le cure, non d' imeneo le danze : invecchian ivi ne l'ombra i superstiti, al rombo del tuo ritorno teso l'orecchio, o dea! ENTA fiocca la neve pe 'l cielo cinereo: gridi, LEN non d'erbaiola il grido o corrente rumor di carro, non d'amor la canzon ilare e di gioventù. De la torre di piazza roche per l'aere le ore gemon, come sospir d' un mondo lungi dal dì. Picchiano uccelli raminghi a' vetri appannati: gli amici spiriti reduci son, guardano e chiamano a me. In breve, o cari, in breve-tu càlmati, indomito cuoregiù al silenzio verrò, ne l'ombra riposerò. And little children 'neath her dark wings smiling, They will not know the passing years' gay story, T EDIOUSLY drifteth the snow through a sky grey as ashes; Not a sound, not a breath from the life of the city ariseth, Neither rattle of wheels on the road, nor a fruit-vendor's crying, Nor the gay tones of youth nor the rapturous singing of lovers. From the tower in the square the harsh voice of the hours, like lamenting Of worlds far from dawn, rends the air with a mournful complaining. Vagrant birds peck the frost-clouded window-panes; souls of departed Companions return, they are gazing upon me and calling. Wait a little while, loved ones-be still, dauntless heart-and I also Will seek the great silence and sleep in the valley of shadows! EI grande. Eterno co 'l sole l' iride tuoi colori consola gli uomini, Sde sorride natura a l'idea giovin perpetüa ne le tue forme. Al baleno di quei fantasimi ne l'alto guardavano le genti; e quei che Roma corse e l' Italia, chino a raccogliere dal tuo piede. Di': sotto il peso de' marmi austriaci, anima erri tra i paterni monti, qui dove il cielo te, fronte olimpia Sei grande. E pure là da quel povero viso di giovine disfidante. Che è che sfidi, divino giovane ? anima eroica, Pietro Calvi. www IGHTY thou art. Eternal as the sun MThy rainbow hues console the heart of men; Nature exulteth over the ideal Of youth perennial manifest by thee. The roseate lightnings of thy fantasies, And him, who harried Italy and Rome, O say, dost sleep, time-honoured 'neath a mole Here where the sky, aglow 'twixt snowy clouds, Mighty thou art. But a more potent voice O godly youth, who is it wouldst defy? 'Tis battle thou defiest, destiny The flood-tide of a thousand against one! Deh, fin che Piave pe' verdi baratri co' ruderi de le nere selve, che pini al vecchio San Marco diedero sì che di rosa nel cheto vespero sempre, deh, sempre suoni terribile o Calvi, il tuo nome; e balzando pallidi i giovini cerchin l' arme. Non te, Cadore, io canto su l' arcade avena che segua de l'aure e l'acque il murmure : te con l'eroico verso che segua il tuon de' fucili giù per le valli io celebro. Oh due di maggio, quando, saltato su 'l limite de la strada al confine austriaco, il capitano Calvi-fischiavan le palle d' intornobiondo, diritto, immobile, leva in punta a la spada, pur fiso al nemico mirando, il foglio e 'l patto d' Udine, e un fazzoletto rosso, segnale di guerra e sterminio, con la sinistra sventola ! |