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Il canzoniere palatino non è mai stato interamente pubblicato; pochi saggi ne conobbero i vecchi eruditi, poichè da esso il Redi diede in luce solamente una poesia di messer Ranieri Samaritani, che comincia Comen Samaria nato for di fe (1) e alcuni pochi versi del re Enzo, di Siribuono giudice e di Arrigo Baldonasco (2). Il Palermo invece ne trasse e pubblicò, se bene con poca diligenza, quattordici poesie, delle quali daremo i principii secondo l'ordine che hanno nella stampa: Frankeza signoria senno riccore; Umile core fino e amoroso; Gioiosamente eo canto; Per fino amore vao si allegramente; Lo gran ualore e lo presio amoroso; Vostrargogliosa ciera; Euo euegno ne mi parto di loco; Damore nulla pensança sento; Seo son gioioso amante senza pare; A lo core me nato un dizio; In luntana contrada; Amor seo to gabbato; Angelica figura; Tu mi prendesti donna in tale punto (3), e la prima stanza della poesia Come lo pescie a nasso (4). Recentemente il sig. C. Giannini mise in luce di sul palatino 418 otto canzoni col nome del Guinizelli, le quali cominciano: Al core gentil ripara sempre amore; Madonna il fino amore ch' eo vi porto; Madonna dimostrare; Lo fin presio avançato; Donna lamor mi sforça; Contra lo meo volere; Con gran disio pesando lungamente; In quanto la natura (5), ma con

palat. f. 74 a.

(1) Bacco in Toscana ecc. ediz. cit. pag. 87-88 (2) Ivi pag. 93, 210 pal. f. 11 b, 36 b, 48 b. (3) Palermo, op. cit. II, 88, 89, 93, 95, 98, 100, 105, 106, 107, 109, 109-110, 110-111, 111-112, 113 palat. f. 7 b, 8 b, 17 a, 27 b, 20 b, 34 b, 77 b, 65 a, 65 a, 67 a, 67 a, 67 b, 67 b, 71 a. (4) Palermo, op. cit. II, 103 palat. f. 38 b.

(5) Otto canzoni di Guido Guinicelli secondo la lezione di un codice palatino di Firenze, Ferrara per Domenico Taddei e figli, 1876, pag. 9, 12, 16, 19, 22, 25, 28 palat. f. 13 a, 24 a, 25 a, 40 a, 40 b, 41, a, 42 a, 42 b.

frequenti infedeltà di lettura e rammodernando a capriccio l'ortografia del testo (1). Finalmente il prof. Caix, primo ad apprezzare e a determinare scientificamente la importanza del codice palatino, ne trasse e pubblicò la canzone di notar Giacomo, che comincia: Meravilliosa mente, riproducendo con diligenza la lezione e la grafia del manoscritto (2), e diede fuori la tavola di tutte le poesie che vi sono contenute (3).

A noi è sembrato che il pubblicare questo antico canzoniere nella sua integrità e nella sua più esatta forma diplomatica possa riuscire di utilità e di gradimento agli studiosi della nostra vecchia poesia; intorno alla quale, púr dopo il molto lavoro già fatto, resta ancora da fare moltissimo (4).

Firenze 20 Maggio 1881.

ADOLFO BARToli.
TOMMASO CASINI.

(1) Il medesimo sig. Giannini aveva già pubblicata la prima delle otto canzoni in un libretto stampato a Pisa, Nistri, 1862, e la settima in un altro opuscolo con data di Ferrara, 1876; sempre secondo la lezione del palat. 418. Cfr. Zambrini Le opere volgari a stampa dei secoli XIII e XIV, 4.a ediz., pag. 501-502.

(2) Caix, op. cit. pag. 35

pal. f. 23 b. (3) Caix, op. cit. pag. 265-269.

(4) Abbiamo riprodotto il nostro testo con fedeltà scrupolosa, solo sciogliendo i nessi e le abbreviature. Le parole che il copista mal raccolse in una sola o divise in più abbiam lasciate come sono nel manoscritto; le lettere e parole da noi incluse fra parentesi quadrate sono di scrittura più recente che non sia quella generale del codice, quelle incluse fra parentesi curve furono cancellate anticamente ma rimangono visibili, e finalmente le lettere e parole da noi stampate in corsivo sono nel codice sottosegnate con punti, per segno ch'esse devono togliersi. Altri schiarimenti abbiamo dati in brevi annotazioni, che gli studiosi non giudicheranno superflue.

C. 1 a. C. 1.

C. 2 a.

1.

O uera uertu uero amore tu solo: se donne uertu uertu: ebono noitu dacui solo onne bono for cui neente: non gia teco labore. ne damar grandeamaro: epiciol. dolce teco senbra tradolce: ne digran dolce dolce hon forte sente: tu dilege diuina enaturale edumana finale intentione mi sembri epropio fructo: etu sommo conducto: ke corpo edalma sani epasci ingioia: etu fastidio enoia donne maluasio ebono solo kei boni parer fai afelloni ke gamai non dimore intramaluasij: ne damaluasio abono: ke traifelloni rasono: omni amore odio: edonne pace guerra; unde non gia pocho erra: ki hon presia alcuno oue non se . ke uisia sensate siconta onne uirtute: ne alcuno asalute ne bene neente quanto pur eluole sadasti.

Ouero amore tu mi fai didio dangelo edomo: ein loco uno li lochi adonne bono: eloco esolo bensommo conpiuto: per ke lui conpiuto uistai: ke tanto ebono incatun loco quanto lui dici po (1).

2.

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Guictone dareço.

Riformare amore spera bon conforto: entra noi bella gioia: eper intralassare cor[uci]o enoia [per]kel [pro]uare el sauer mio non pera. misforçero ditrouar nouel sono . [che] no ne guare ancora. kio fui inauentura perder uita. per mia folle partita ke . ciascun giorno atendeua essere morto. allor(a) kemi fue porto. (il) uostro dolce saluto. ke ma dolçore renduto eritornato tucto instato

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A

bono.

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(1) Qui nel manoscritto la poesia s' interrompe, non si sa per quali ragioni; ed è poi ripresa e continuata a carta 54 a.

Nostro amor kebbe bon cumiciamento: meço efine milliore donna nekere . ke bona incumintiança indispiacere torna se [e] maluasio el finimento: elon(tastan)do due amiche persone ke loro edisconforto: diquanto eloro aporto: edasio edan casone di partire: edaltra parte gire: non pare coragio di perfecto amore: ke uile efello core: tosto baracta face: ma lo puro eluerace: alor monta eafini[na] suo ualore.

Fede sperança agiate amor meo: ke innamar uoi sempre crescho emegloro: cosi uol core elsenno eluoler puro: ke inobriança. omi mestesso edeo: euo mio deo siete inmia uita emorte: sio sono in terra oinmare: o inperigloso affare: uoi kiamo si comaltri chiama dio: inmantenente libero miueo: mia uita siete bene dolce amore poi solmipasco diuoi: emia uita anco siete: samor mi disdicete: un giorno inuita stare mi fora forte.

Ordonque dolce amor uiso me bene: ke bonconforto deporger franoi: cio ke possa onne bene sperar diuoi: euoi secondo ilparer meo dimene: acio kelualoroso core non simostri asofrire gioia epiacere: ma noia assai quando porta: oue uile core perde elconforta: eseo C. 2 b. inaquistare afanno ueglo: solo per poder meglo uostro seruisio fare: eauer si ke stare: ne potesse suffitiente inuostro amore.

Noia ecorrocto intralassar douemo: pensando quanto edolce edilectosa: sera (la) nostra amista: poi ke gioiosa parte dolce damor rasenbreremo: cusando lon pur disoffrir piacere non cognosce ke uale: ma sostenendo male: aben tornando indolçore: pur ke non sagla sauore: daltra parte amor uoi noi sacciate: parra dimia amistate: edio ke cio pensaua: diuoi gioir dottaua: kenon fero: se spero anke valere.

Ne[le] parti dareço onel distrecto: ke uoi dolce amor siate mando per cio codecto ui degiate allegrare: perke siete for pare: fra lefor [m]ose donne aretine: ke sicome piu fine: oro daltro metallo: son (del) (1) amor for fallo: piu fine daltre inciascun bene electo.

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Uttor sio ueglo odormo: dilei pensar non campo: kamore incor(e) mataccha. Etal uolere odormo: condisappare in campo: odi credere ataccha. E bon sapemi como: seo naquistasse como: ma ke diricto no: per ke non dico no: dilei seruir maidi: dica chiuol maidi.

Bono diricto somma: sennamar lei maduco delcor tucto edelalma. Perke diualor somma: eken piacere aduco: data amor dellalma. Ke piu mama ke se: cio dia sauer ke see: torna so preso magno: per lei onta ne magno: ke se benmama adoblo me locerto ke doblio.

Honche presio ama epro: piu ke legere inscola: amor ualeli pro: ke piu legero epo: ke passar sença scola: ke lo mondo adon pro . Sençamor ke dacore: ebisogno daprouar ualore: e forso: per che ciascun nen L forso: ke lebriga etrauagla: se ual non uarria gia.

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Amor gia per lagioia: ke diuegna no laudo: quanto per lotrauaglo ke perauer lagioia: ke tal sua par no laudo: uer keo uarrea trauaglo. Seo latenesse adasio: bene sempre amio asio bene sempre amio asio . poi tucte gioi loma: ualea non uale oma: terria lagran gioi uili: per ke tal gioi mal uile.

(1) Una glossa marginale a del cancellato sostituisce nel. ·

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