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del proponimento di non cadervi mai più; ciò è, come si vedrà, rispondente al carattere del trovatore e viene a tempo per ispiegare i frequenti accenni ad un fallo difficile a condannarsi, che troveremo nelle altre poesie.

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«A tal donna io m'era dato che non mi amò veramente >> mai, e tardi me ne sono avvisto dopo avere sofferto un » troppo lungo indugio. Ora seguirò il suo esempio, sarò >> amante di chi mi voglia, dispenserò dovunque i miei >> saluti e più leggero avrò il cuore. Educato alla sua » scuola, voglio essere villano per amor suo e vi assicuro >> che non troverete donnaiolo che più se ne intenda. >> Per me il contendere con lei è un gioco sicuro, dap>> poichè ne amo un'altra più bella e più buona, la quale » mi dona salute, aiuto e consolazione. - Questa mi ha > tanto onorato che oso chiederle di ricevermi nella sua > grazia e di non lasciarmi troppo aspettare perchè il ter>> mine lontano mi fa paura e l'avaro col differire non » paga. ... Donna, pensiamo ad ingannare i maldi>> centi, che Dio li reprima! quanto più di piacere si può >> toglier loro altrettanto si guadagna... Ringrazio » Dio che ancora io canto a dispetto di madonna Dolce» Sguardo e di colui col quale s'accompagna. » (1)

La confessione dell'errore cadeva a proposito e forse era stata calcolata, perchè non dovea essere lontano il 1148, anno in cui il figlio del suo padrone, Ebles III, sposò la vedova Margherita, e Bernardo, ch' era forse addentro nei progetti del giovane visconte, aspettavane con impazienza l'effettuazione.

Ecco dunque a Ventadorn il fuoco e l'esca vicini. L'innamorato ebbe agio di contemplare ad ogn' istante quegli occhi pieni di vita (2) che lo facevano tremare

(1) Ray. Lexique etc. Tom. I, p. 329.
(2) Ray. Choix etc. Tom. III, p. 56.

come la foglia al vento (1), quel corpo delicato dalle carni fresche e colorite che Dio aveva plasmato con le sue proprie mani (2) e Margherita, in cui egli con una canzone (3) avea cercato di ridestare l'amore per mezzo della gelosia, pare che finalmente abbia ceduto ai suoi dolcissimi versi ed alle più dolci insistenze. Per brevità non citerò la poesia che probabilmente uni gli amanti più strettamente di prima (4) e tradurrò invece qualche strofa di un'altra la quale mostra chiaramente che il trovatore sapeva camminar franco e spedito. Si noti peraltro, perchè la cosa non sembri da più che non sia, come la disciplina del cavaliere verso la dama fosse copiata da quella imposta al vassallo verso il signore e come gli usi, le cerimonie, i diritti e i doveri stabiliti dal sistema feudale fossero entrati anche nelle leggi della cavalleria (5); così, per esempio, quando la dama assumeva un cavaliere si faceva lo scambio di un anello d'oro e un sacerdote spesso benediceva l'unione, che in tal caso non si sarebbe potuta sciogliere senza che di nuovo intervenisse il ministro divino (6). E per corrispondenza, incombendo l'obbligo al vassallo d'aiutare il padrone quando si vestiva o si spogliava, il cavaliere ebbe questo compromettente privilegio, che per verità non pare troppo adatto a mantenere l'affetto dentro la cerchia dell' ideale cavalleresco, ma si piuttosto ad avviarlo su di una china pericolosa. La poesia di Bernardo infatti proverà che, almeno per lui, contemplare

(1) Ray. Choix etc. Tom. III, p. 44.

(2) Cfr. Nota su Bern. di Vent. canz. Lo temps vai e ven....

(3) Ray. Lexique etc. Tom. I, p. 333.

(4) Ray. Choix etc, Tom. III, p.

62.

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la sua donna quando si coricava, era molto più che non fosse un uso convenzionale: Honni soit qui mal y pense o chi m'incolpa di licenza perchè la riporto; io voglio non solo dare qui una notizia storica quanto è più possibile esatta sull' amore dei Provenzali, ma dimostrare ancora come in una letteratura che restò si può dir quasi bambina ed in tempi in cui un sentimento sincero, per quanto fosse carnale, raggiungeva un' idealità non comune, si sia giunti ad esprimere certe cose molto più potentemente e delicatamente che non facciano alcuni poeti moderni pronti sempre a contorcersi al contatto di due labbra ardenti, anche se pagate; e per concludere infine che l'arte così trattata rimane infeconda. Dice dunque Bernardo:

» mondo

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« Molto tempo è che non canto e che progredire »> non so, ma così son ora in gravi pensieri per trovar >> belle imagini a questa mia canzone che nè di piog» gia nè di vento mi accorgerei; sebbene fiori e foglie » non veda, pure son felice più che in primavera poichè » mi vuol bene colei ch' io desidero sopra ogn' altra al Tanto il corpo ha bianco, armonico >> e flessuoso che un più avvenente non fu visto mai; >> prezzo, valore, senno, bellezza ell' ha superiori a quanto » io dir ven possa. Cosa non è in lei a desiderare se >> non che tanto ardire ell' abbia da introdurmi una volta »> nella sua camera quando si spoglia e da cingermi col > suo braccio il collo. Se non mi riceve là dov' ella » giace così ch' io miri il suo bel corpo gentile, perchè > dunque mi avrebbe tolto dal niente? Ahime! come pel » desio mi struggo! La mia donna mi vuol dunque uc» cidere perchè l'amo o perchè ho verso lei peccato? > Ebbene faccia quello che vuole a sua scelta la mia >> donna che non mi lagno quantunque men dolga. > Tanto l'amo che non gliel posso dire; m'abbia ella » dunque riguardo, altro io non pensando che ad essere

...

...

» suo buon servitore.. e dacchè mi ha tanto arricchito > non sia nel momento stesso chi dona e chi toglie. » (1) Mancano invero argomenti diretti per istabilire fin dove giungesse l'intima relazione di Bernardo con Margherita, ma la storia della loro passione, le frasi del trovatore stesso da me adoperate nel raccontarla, il modo finalmente col quale si chiude ci autorizzano a spingere molto innanzi le nostre congetture. Infatti le imprudenze degli amanti, qualche spia o le chiacchiere degl' invidiosi cortigiani fecero aprire gli occhi al visconte e i due colpevoli da quel momento non si videro più. - Era legge prima in amore di non iscoprire a nessuno il nome della propria donna, e Bernardo mostra una cura speciale nell'occultarlo (2); più volte nelle sue poesie promette che nè amico, nè cugino, nè parente potrà mai carpirgli il suo segreto; ma il lungo tempo che durò l'intrigo (secondo che dice lo storico provenzale) sebbene da meno di due anni in Ventadorn, la malignità degli uomini e l'impossibilità di fare scomparir ogni traccia erano avversari contro cui non potea valere alcun' astuzia. Il geloso marito si assicura pertanto della moglie con solidi chiavistelli e con disdegnosa noncuranza priva Bernardo della sua benevolenza. Tuttavia dev'essere stato un bel guazzabuglio nel castello; in una poesia Bernardo parla di busse e raccomanda alla dama che, se il corpo è battuto, procuri che almeno il cuore non sia tocco (3). Conforto un po' lan

(1) Ray. Lexique etc. Tom. I, 332.

(2) Il Bischoff, Op. cit. cap. 3.o dimostra che i nomi finti (senhals) non servivano per norma a celare la persona amata, ma piuttosto a renderla nota. Per il n. poeta non sembra peraltro che fosse cosi, come si vede in molti passi.

(3) Ray. Choix etc. Tom. III, p. 67. Per quanto io consideri la mitezza del carattere di Bernardo, il suo rispetto verso il padrone, il ri

guido se vogliamo, ed io non so proprio come spiegarlo altro che supponendo in fondo all' anima del trovatore la contentezza di essersela cavata a cosi buon mercato. Infatti la pittura ch' egli fa delle bellezze occulte della sua donna, di quel corpo bianco più della neve appena caduta, quantunque s'affretti ad aggiungere che le non son altro che supposizioni (1), avrebbe autorizzato Ebles III a fare una vendetta sommaria come allora si costumava. Ma egli forse non credeva che i desideri espressi nelle canzoni da Bernardo avessero avuto il loro pieno soddisfacimento; poi gli ebbe forse riguardo per l'affetto che il padre ed egli stesso gli aveano portato e anche forse per la considerazione che da parte del poeta la colpa era attenuata in certo qual modo dalla fatalità del caso, poichè l'amore del trovatore verso Margherita datava da prima del suo matrimonio con la vedova. Che che sia, il fatto sta che Margherita subi tutto il rigore del Visconte e, sotto pretesto di parentela col defunto Ademaro, fu ripudiata il 1150 avendo generato soltanto una femmina detta Matebruna.

E qui, dal 1150 al 1152, non possiamo determinare quali sieno state le vicende di Bernardo; Ebles III si sposò con Adelaide di Montpellier e Margherita con Guglielmo Taglia-Ferro conte di Angoulème. Certo è che il trovatore, dopo di avere tentato invano un ravvicinamento, disse addio per sempre alla patria e alla dama coi bellissimi versi ch'io traduco al solito un po' liberamente per tentar

morso per l'offesa fattagli, la coscienza del suo basso stato e della sua impotenza non arrivo a spiegarmi altrimenti dal modo esposto qui sopra come il trovatore non abbia trovato una parola un po' calda che mostrasse almeno il desiderio di accorrere in soccorso della donna che soffriva per colpa sua.

(1) Cfr. Nota su Bern. di Vent. canz.: A tantas bonas chansos.

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