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III. Che il poeta si fosse innamorato in Primavera, mentre era vacuo d'affetti, risulta implicitamente dal rappresentar che fa la sua donna, intesa a sollazzi campestri:

Quand' ella ha in testa una ghirlanda d'erba,

Trae dalla mente nostra ogni altra donna,
Perchè si mischia il crespo giallo e 'l verde
Si bel, ch'amor vi viene a stare all'ombra.

[Risulterebbe esplicitamente dalle sestine spurie

I' aveva duro il cuor, com' una pietra,
Quando vidi costei, cruda com' erba
Nel tempo dolce, che fiorisce i colli;
Ed ora è molto umil verso ogni donna,
Sol per amor di lei, che mi fa ombra

Più nobil, che non fe mai foglia verde.

Ne risulterebbe pure, che, trascurando ogni altra cura, si trattenesse in campagna, mentre gli altri tornavano dalla villeggiatura, reso indifferente alle stagioni dalla presenza di lei:

Che tempo freddo, caldo, secco e verde,

Mi tien giulivo: tal grazia m' impetra

Il gran diletto, ch' ho di starle all'ombra.

Che il poeta avesse ammirata la sua donna ne' balli campestri:

Deh quanto bel fu vederla sull'erba

Gire alla danza vie me' ch' altra donna,

Danzando un giorno per piani e per colli.

Che le altre s' adornassero co' fiori ed ella adornasse la campagna

Io posso dire, ch' ella adorna l'erba,
La qual, per adornarsi, ogni altra donna
Si pon con fiori e con foglietta verde;
Perchè risplende si la sua dolce ombra,
Che se n'allegran valli, piani e colli

E ne dona virtù, son certo, in pietra.

Nelle sestine spurie è pure nuovamente ricordata la ghirlanda ed il viver presso alla donna:

Cosi m'appaga Amor, ch' io vivo all'ombra
D'aver gioia e piacer di questa donna,

Che in testa messa s' ha ghirlanda d'erba.

Quasi che le ghirlande si tenessero sul capo a permanenza! E come il poeta l'avesse vista folleggiare, pazzeggiare con le compagne :

Gran nobiltà mi par vedere all'ombra
Di belle donne, ch' han puliti colli,
E l'una all' altra va gittando l'erba,
Essendovi colei, per cui son verde

E fermo nel suo Amor, come in mur pietra,
O più che mai non fu null' altro in donna].

IV. Che, profittando della libertà della villeggiatura, il poeta avesse osato richieder d'amore questa sua donna, per la quale dimenticava ogni altra (anche la supposta Beatrice) risulta da questa strofa della sestina indubbia:

Io l'ho veduta già vestita a verde

Si fatta, ch' ella avrebbe messo in pietra
L'amor, ch' io porto pure alla sua ombra.

Oltre il senso più ovvio, è possibile, che voglia anche dire: la beltå della mia donna avrebbe potuto rinnovare il caso di Narciso, innamo randola dell'immagine sua stessa (mettendo nella Pietra l'amore, che Dante portava anche all' ombra di lei).

Ond' io l'ho chiesta in un bel prato d'erba
Innamorata, com' anco fu donna,

E chiuso intorno d'altissimi colli.

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Questo luogo è difficiletto, per via di quell'innamorata. Il Fraticelli, molto ingenuamente, avverte, che si « riferisce alla donna, non all' erba. > -Grazie! Il Witte, che leggeva chiusa invece di chiuso, nota: — « Will » mann innamorata auf die Geliebte beziehen, so erscheint nicht allein » die letzte Zeile sehr gezwungen, sondern es widerspricht auch der In» halt der nächsten Strophe einem solchen Beiwort entschieden. Auf erba » bezogen, ist aber innamorata ein nicht minder ungewöhnliches und selt> sames Adjectiv. >> E traduce:

Ich warb um sie auf einer Flur voll Kräuter,
So lieblich, wie nur je ein schönes Mädchen,

Und rings umschlossen von erhabnen Hügeln.

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Ricorda la Crusca registrare innamorato nel senso di amoroso, amabile. Il Giuliani rimedia così: << Ond' io, per averla veduta cosi leg» giadramente vestita a verde, la dimandai venisse meco in un bel prato » d'erba, E chiuso intorno d'altissimi colli; ma a ciò fui mosso dal» desiderio, ch'ella fosse innamorata, siccome fu, quando era donna e non » dura pietra qual mi si mostra al presente. » Il buon Giuliani non s'è accorto del senso osceno di quel chiesta: ma donde prend' egli, che la Pietra fosse prima innamorata di Dante e poi gli diventasse rigida? Pessima trovo la versione del Lyell.

Hence I addressed her in a grassy mead,
Her then enamoured, like a lady still

And closed around by loftiest alpine bills.

— « E tu, mi si dirà, tu che dici? » — Mah! Io non saprei rimediare, se non modificando alquanto il testo. E porrei una virgola dopo erba; e leggerei cosi il penultimo verso della strofa: Innamorato, come unqua fu donna, riferendo l' innamorato al poeta, oppure Innamorata, come unqua fu donna, che verrebbe a dire: « La chiesi come mai non fu chiesta donna innamorata, » con più ressa, con più ardore, che altra mai non suscitasse.» — Dò le ipotesi per quel, che valgono: è un brutto emendare senza conforto d'autorità di testi. [Dell'abito verde della donna si riparla nelle sestine spurie: e presuppone bellezza grande, chè quel colore è pericoloso e fa scomparire agevolmente.

Amor mi mena tal fiata all'ombra

Di donne, ch'hanno bellissimi colli
E bianchi, più che fior di nessun' erba,

Ed havven' una, ch'è vestita a verde,
Che mi stà in cor, come virtude in pietra,
E 'ntra l'altre mi par più bella donna.]

V. Questa donna, che il Poeta chiama nuova, non so se solo perchè pargoletta, perchè di picciol tempo, oppure anche perchè recentemente maritata, o perchè stranamente pudica contro l'uso femminile, non gli dava retta, per chiedere ch' egli facesse.

questa nuova donna

Si sta gelata, come neve all' ombra;
Chè non la muove, se non come pietra,
Il dolce tempo, che riscalda i colli

E che gli fa tornar di bianco in verde,
Perchè li copre di fioretti e d'erbe.

Onde spesso disperava :

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ritorneranno i fiumi a' colli,
Prima, che questo legno molle e verde.
S'infiammi, come suol far bella donna,
Di me, che mi torrei dormir su pietra
Tutto il mio tempo e gir pascendo l' erba,
Sol per vedere de' suoi panni l'ombra.

Si noti l'equivoco osceno in quel: mi torrei dormir su Pietra | tutto il mio tempo; che risponde ai sensi espressi, come vedremo, in un'altra canzone: S io avessi le bionde trecce prese..... | Pigliandole anzi terza | Con esse passerei vespro e le squille. Altri legge: dormire in pietra; altri tutti i miei giorni: torna al medesimo! Il Giuliani non ci dice il senso allegorico di questo dormir su Pietra. Il Witte pare non abbia avvertiio l'oscenità, traducendo gerne schlief' ich auf hartem Steine. Dura pietra? oh no! era una Pietra invece molto soffice! Ned il Lyell la fa sentire nel suo 1 would consent to sleep through all my days | A silent rock.

Replicatamente si lagna Dante della insensibilità della donna, che andava sempre crescendo, che nol compativa, nol soccorreva e nol temeva:

Cosi nel mio parlar voglio esser aspro,
Com'è negli atti questa bella pietra;
La quale ognora impetra

Maggior durezza e più natura cruda
E veste sua persona d'un diaspro
Tal, che per lui e perch'ella s'arretra,
Non esce di faretra

Saetta, che giammai la colga ignuda.
..... Cotanto del mio mal par che si prezzi
Quanto legno di mar, che non leva onda.

E rivolto ad Amore dice Dante:

Amor, tu vedi ben, che questa donna
La tua virtù non cura in alcun tempo,
Che suol dell' altre belle farsi donne.

Erra il Fraticelli riferendo il che suole, a tempo; va riferito a virtù. E se s'avesse a riferire a tempo, tempo non varrebbe qui stagione, anzi momento, occasione. Anche il Lyell traduce: La tua virtù non cura in atcun tempo con slights | Thy influence in all seasons of the year; ed amenissimamente poi riferisce il terzo verso alla donna ! She who e'er ladies fair is wont to rule! Ma benone! Cosi pure il Von-Lüdemann.

E poi s'accorse, ch' ell' era mia donna,
Per lo tuo raggio, che al volto mi luce,
D'ogni crudelità si fece donna.

Sicchè non par, ch' ell' abbia cuor di donna
Ma di qual fiera l'ha d'amor più freddo.
Chè, per lo tempo caldo e per lo freddo,
Mi fa sembianti pur com' una donna,
Che fosse fatta d'una bella pietra,

Per man di quel, che me' intagliasse in pietra.

Il Lyell punteggia altrimenti, attaccando i due primi versi di questo squarcio allo squarcio precedente e mettendo un punto fermo dopo luce; ed interpreta quell' e poi, come se significasse e dopo e non già e poichè, come davvero è. Anche il Von-Lüdemann traduce quel poi con un seit.

In lei s' accoglie d'ogni belta luce:
Così di tutta crudeltade il freddo
Le corre al core, ove non va tua luce.
Perchè negli occhi sì bella mi luce
Quando la miro, ch'io la veggio in pietra,
O in altra parte, ov'io volga mia luce.
Dagli occhi suoi mi vien la dolce luce,
Che mi fa non caler d'ogni altra donna.
Cosi foss' ella più pietosa donna
Vêr me, che chiamo di notte e di luce
Solo per lei servire e luogo e tempo,
Nè per altro desio viver gran tempo.

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