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Che fosti in terra per noi crocifisso,
Son li giusti occhi tuoi rivolti altrove?
O è preparazion, che nell' abisso

Del tuo consiglio fai per alcun bene

In tutto dall'accorger nostro scisso?
Chè le terre d'Italia tutte piene
Son di tiranni; e un Marcel diventa

Ogni villan che parteggiando viene.
Fiorenza mia, ben puoi esser contenta

Di questa digression, che non ti tocca,
Mercè del popol tuo, che si argomenta.
Molti han giustizia in cor, ma tardi scocca,
Per non venir senza consiglio all'arco ;

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Ma il popol tuo l'ha in sommo della bocca. 132 Molti rifiutan lo comune incarco;

Ma il popol tuo sollecito risponde

Senza chiamare, e grida : Io mi sobbarco. 135 Or ti fa lieta, chè tu hai ben onde :

Tu ricca; tu con pace; tu con senno. S'io dico ver, l'effetto nol nasconde. Atene e Lacedemona, che fenno

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126. Bar.

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129. Nid. si, senza accento.

-

135. Ald. e

--

125. Nid. Ascisso. Bar. In tutto per corregger. tald. Che le città. 125. Antald. ed un Metel. Ciascun villan. grida: io mi sobbarco.

Le antiche leggi, e furon sì civili,

Fecero al viver bene un picciol cenno
Verso di te, che fai tanto sottili

Provvedimenti, che a mezzo Novembre
Non giunge quel che tu d'Ottobre fili.
Quante volte del tempo che rimembre,
Legge, moneta, e uficio, e costume
Hai tu mutato, e rinnovato membre ?
E se ben ti ricorda, e vedi lume,
Vedrai te simigliante a quella inferma,

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Che non può trovar posa in su le piume, 150 Ma con dar volta suo dolore scherma.

148. Ros. Nid. ri

146. Nid. Leggi, monete, offici, e costume. Bar. Legge, moneta, uficio, costume. Cr. e ufici, e costume. cordi. Antald. Ma se ben ti ricorda.- 149. Bar. simigliare.·

--

151. Ros. dar volte.

CANTO VII

Poscia che le accoglienze oneste e liete
Furo iterate tre e quattro volte,

Sordel si trasse, e disse: Voi chi siete?
Prima che a questo monte fosser volte
L'anime degne di salire a Dio,
Fur l'ossa mie per Ottavian sepolte :
Io son Virgilio; e per null'altro rio

Lo Ciel perdei, che per non aver Fè :
Così rispose allora il duca mio.

Qual è colui che cosa innanzi a sè

Subita vede, ond' ei si maraviglia,

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VARIANTI

1. Bar. Posciachè.— 4. Antald. Ros. Bar, anzi.—5. Pog. Anime degne.-10. Ald. innanzi se. 11. Ros. Nid. onde si maraviglia.

-

Che crede, e no, dicendo: Ell'è, non è ;
Tal parve quegli; e poi chinò le ciglia,
E umilmente ritornò ver lui,

E abbracciollo ove il minor s'appiglia.
O gloria dei Latin, disse, per cui

Mostrò ciò che potea la lingua nostra,

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pregio eterno del loco ond'io fui, Qual merito, o qual grazia mi ti mostra? S'io son d'udir le tue parole degno,

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Dimmi se vien d'Inferno, e di qual chiostra. 21 Per tutti i cerchi del dolente regno,

Rispose lui, son io di qua venuto :

Virtù del Ciel mi mosse, e con lei vegno.

Non

per far, ma per non fare ho perduto
Di veder l'alto Sol che tu desiri,
E che fu tardi da me conosciuto.
Loco è laggiù non tristo da martiri,
Ma di tenebre solo, ove i lamenti
Non suonan come guai, ma son sospiri.
Quivi sto io coi parvoli innocenti

Dai denti morsi della morte, avante

13. Là ove 'l minor. 19. Ros. e qual grazia.

Nid. o di qual.

27. Bar. Nid.

son io.

---

per me.

DANTE. 3.

26. Ros. A veder.

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21. Ald.

Antald. Il veder.

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Che fosser dalla umana colpa esenti.
Quivi sto io con quei che le tre sante

Virtù non si vestiro, e senza vizio
Conobber l'altre, e seguir tutte quante.

Ma se tu sai, è puoi, alcuno indizio

Da noi, perchè venir possiam più tosto Là dove il Purgatorio ha dritto inizio. Rispose: Loco certo non c'è posto: Licito m'è andar sù e intorno :

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Per quanto ir posso, a guida mi t'accosto. 42 Ma vedi già come dichina il giorno,

E andar su di notte non si puote:

Però è buon pensar di bel soggiorno.
Anime sono a destra qua remote:

Se mi consenti, io menerotti ad esse,
E non senza diletto ti fien note.

:

Com'è ciò ? fu riposto chi volesse
Salir di notte fora egli impedito

D'altrui? o non sarria, chè non potesse?

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35. Ros. Nid. dell' umana. -38. Ros. Di a noi perchè possiam 40. Ros. non c'è 'mposto. 41. Ald. su ed intorno.

renir.

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edd. merrò.

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47. Pog. Caet.

Ant. Le più tra le

- 48. Vat. e le più tra le edd. fier. — 49. Cr. Com' è

si. 51. Bar. D'altrui ? o pur saria ch' el non potesse? Ros. o

-

saria.

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