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Come tu di', non v'è mestier lusinga :

Bastiti ben, che per lei mi richiegge.

Va dunque, e fa che tu costui ricinga

D'un giunco schietto, e che gli lavi il viso,
Si ch'ogni sucidume quindi stinga ;
Chè non si converria, l'occhio sorpriso

D'alcuna nebbia andar davanti al primo
Ministro, ch'è di quei di Paradiso.
Questa isoletta intorno a imo a imo

Laggiù colà, dove la batte l'onda,

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Porta de' giunchi sovra il molle limo.
Null' altra pianta, che facesse fronda,
O indurasse, vi puote aver vita,
Però che alle percosse non seconda.
Poscia non sia di qua vostra reddita :
Lo Sol vi mostrerà, che surge omai:

Prendete il monte a più lieve salita.

Così spari e io su mi levai

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Senza parlare, e tutto mi ritrassi

Al duca mio, e gli occhi a lui drizzai.

Ei cominciò : Figliuol, segui i miei passi :

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93. Cr. Basti si ben. Bar. Basti si che per lei tu mi richiegge. —

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98. Ros. Nid. dinanzi. 101. Vat. dov' ella batte l'onda. 102. Bar. de' vinchj.

104. Nid. O che 'ndurasse. 107. Ros.

-

ormai. — 108. Ald. Pigliate. Nid. Prender.-— 112. Vat. Ros. Ei

Volgianci indietro, che di qua dichina
Questa pianura a' suoi termini bassi.
L'alba vinceva l'ora mattutina,

Che fuggia innanzi, sì che di lontano
Conobbi il tremolar della marina.
Noi andavam per lo solingo piano,

Com'uom che torna alla smarrita strada,
Che infino ad essa gli pare ire in vano.
Quando noi fummo dove la rugiada
Pugna col Sole, e per essere in parte,
Ove adorezza, poco si dirada,
Ambo le mani in su l'erbetta sparte

Soavemente il mio Maestro pose;

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Ond'io, che fui accorto di sua arte,

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Porsi ver lui le guance lagrimose :
Quivi mi fece tutto discoverto

Quel color, che l'Inferno mi nascose.
Venimmo poi in sul lito deserto,

Che mai non vide navicar sue acque

Uom che di ritornar sia poscia esperto.

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cominciò : Seguisci li miei passi. — 113. Ros. Volgete. — 115. Nid. L'alba vincea già l'ora.— 119. Cr. Ros. Nid. perduta.— 120. Ros.

gire.

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128. Ros. Bar. discoperto. 152. Ros. Nid. Bar. Uomo

che di tornar sia poscia sperto.

Quivi mi cinse, sì come altrui piacque :

O maraviglia! che qual egli scelse L'umile pianta, cotal si rinacque Subitamente là onde la svelse.

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CANTO II

Già era il Sole all'orizzonte giunto,
Lo cui meridian cerchio coverchia
Gerusalem col suo più alto punto :
E la notte, che opposita a lui cerchia,
Uscia di Gange fuor con le bilance,
Che le caggion di man, quando soverchia;
Sì che le bianche e le vermiglie guance,
Là dov' io era, della bella Aurora

Per troppa etade divenivan rance.
Noi eravam lungh'esso il mare ancora,

Come gente, che pensa suo cammino,

VARIANTI.

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2. Bar. coperchia. 5. Ald. di Gange già. 11. Nid. Bar. Ros. a suo cammino. Pog. il suo cammino. Ald. Vat. aspetta suo

cammino.

Che va col core, e col corpo dimora ;
Ed ecco, qual suol presso del mattino,
Per li grossi vapor Marte rosseggia
Giù nel Ponente sovra il suol marino ;
Cotal m'apparve, s'io ancor lo veggia,
Un lume per lo mar venir sì ratto,
Che il mover suo nessun volar pareggia,
Dal qual, com'io un poco ebbi ritratto

L'occhio per dimandar lo duca mio,
Rividil più lucente e maggior fatto.
Poi d'ogni parte ad esso m'appario
Un non sapea che bianco, e di sotto
A
poco a poco un altro a lui n'uscio.
Lo mio Maestro ancor non fece motto,

Mentre che i primi bianchi

aperser

Allor che ben conobbe il galeotto,

Gridò: Fa, fa, che le ginocchia cali.

Ecco l'Angel di Dio : piega le mani :
Omai vedrai di sì fatti uficiali.

Vedi che sdegna gli argomenti umani,

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l'ali :

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13. Ros. Cr. sorpreso dal mattino. Ald. Nid. Bar. sul presso del mattino. 16. Cr. mi parve. 19. Ald. Ros. Del qual. 22. Ros. Nid. Bar. Poi d'ogni lato.-25. Cr. biancheggiar di sotto. 25. Ros. non facea.-26. Ros. Bar. apparver ali.— 30. Ros.

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