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103. Intendi Filippo Nasello figliuolo di San Lodovico Re di Francia.

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NASO MASCHIO. Colui dal maschio naso. Purg. VII, 113. V. Carlol, Re di Puglia.

NASSIDIO, soldato nell'esercito di Catone in Affrica. Costui, se crediamo a Lucano nel 9. Della Farsaglia, punto da una serpe velenosissima, si gonfiò in maniera, che venne a scoppiare, mandando fuori le interiora. In. XXV, 95.

Nastro, per continuazione di raggio, figuratamente. Par. XV, 122.

Nasuto, ben fornito di naso. Purg. VII, 124.

NATAN, Profeta, il quale per comandamento di Dio riprese Davide dell'adulterio da lui commesso colla moglie d'Uria. Par. XII, 156.

Nato, per figliuolo, alla maniera de' Latini. In. IV, 59, X, 111. Par. XXII, 142. E per uccellino di nido. Par. XXIII, 2.

Nato, per natio. In. XXII, 48.

NATO DI NAVARRA. Io fui del regno di Navarra nato. In. XXII, 48. V. Giampolo,

NAVARRA, provincia confinante colla Spagna, e divisa dalla Francia col mezzo de' monti Pirenei; oggi posseduta da’ Franzesi, In. XXII, 48. Par. XIX, 143,

NAVARRESE, di Navarra. Įn. XXII, 121.

Navicare, navigare. In. XXI, 9. Purg. I, 131.

NAZZARETTE, città di Galilea, dove seguì l'incarnazione del Verbo Divino. Par. IX, 137.

Ne, particella riempitiva, o enclitica, come dicevano i Greci, Per le vene vane; cioè va, o, ne va, Purg. XXV, 42. E così in altri luoghi. V. Il Varchi nell' Ercolano, a carte 193.

Nebuloso, coverto di nebbia, caliginoso. Lat. nebulosus. Iņ. IV, 10.

Necesse, per necessità. Par. XIII, 98, 99. Per necessario. Par. III, 77. È voce Latina.

Necessità fa esser veloce la Fortuna; dipendendo anche gli accidenti che pajono a noi fortuiti, dalla indeclinabile providenza di Dio. In. VII, 89. M. Tullio nelle sue Quistioni Accademiche a M. Varrone, scrive che gli antichi Filosofanti chiamavano qualche volta Dio col nome di Necessità : Quam (vim, idest Deum) interdum Necessitatem appellant, quia nihil aliter esse possit, atque ab ea constitutum sit : inter quasi fatalem, et immutabilem continuationem ordinis sempiterni,

Necessitato, per necessario, ingiunto di necessità, cioè, con obbligo indispensabile. Par. V, 49.

Ned, scrivesi in vece di nè, particella negativa, quande sèguita vocale. Purg. IV, 102.

Ne' Dei, cioè, fra gli Dei. Purg. XV, 98.

NEGRI, O Neri, fazione di Toscana a' tempi di Dante. In. XXIV, 143.

Neente, niente. Par. IV, 74.

Nè fiamma non m'assale, Questa doppia negativa maggiormente niega. Così Virgilio nell' Egloga. 5. Nulla neque amnem Gustavit quadrupes, nec graminis attigit herbam. In. II, 93.

Negghienza, pigrizia, trascuraggine, oziosità. Purg. IV, 105,
Negligere, trascurare. Purg, VII, 92. E voce Latina.

NEGO, mettersi al nego, disporsi a negare. Purg, XVII, 60.
Ne la, per nella; in rima. Purg. XVII, 55,

NELLA, moglie di M. Forese, Fiorentino, donna molto pia. Purg, XXIII, 87. V. Forese.

Nella Chiesa co' Santi, e in taverna co'ghiottoni, maniera di proverbio, che dinota, doversi l' uomo savio accomodare a'luoghi, a' tempi, e alle circostanze. In. XXII, 14.

Nella Madre, cioè, nell'utero materno. Par. XXXII, 68.
Ne lo, per nello; in rima. Par. II, 13.

NEMBROTTE, O NEMBROTTO, personaggio notissimo per la Sacra Scrittura, uomo di superbi pensieri, il quale cominciò a fabbricare la torre di Babelle, con animo di giungere sino alle stelle; ma Dio confondendo i linguaggi de'lavoratori, deluse il suo pazzo disegno. In. XXXI, 77. Purg. XII, 34. Par. XXVI, 126.

Neque nubent, e non si ammoglieranno. Detto di Gesù Cristo nel Vangelo di S. Matteo al capo XXII. Vers. 50. Per dare ad intendere, che in Paradiso non vi saranno più nè mariti, nè mogli. Purg. XIX, 157.

Nequizia, malvagità. Par. IV. 69. XV, 142. Per desiderio ingiusto, e discordante dalla divina volontà. Par. VI, 123.

Nerbo, nervo, o vigore. In. XXI, 36.

Nerbo del viso, vigore, e forza degli occhi. In. IX, 73.

NERLI, famiglia nobile Fiorentina uno de' suoi consorti, ma senza nome, viene accennato. Par. XV, 115.

Nervi mal protesi, per parte del corpo vergognosa, male usata. In. XV, 114. Così Orazio nell' Oda 12. degli Epodi:

Cujus in indomito constantior inguine nervus,
Quam nova collibus arbor inhæret.

Nescio, per ignorante, che non sa. Lat. nescius. Par. XXVI, 74. NESSO Centauro, ucciso da Ercole con una freccia, perchè avendosegli offerto di trasportare sulle sue groppe Dejanira, moglie di lui, di là dal fiume Eveno, quando fu giunto all' altra riva, la volle sforzare, In. XII, 67, 98. XIII, 1.

NETTUNO, dio del mare, figliuolo di Saturno, e di Cibele. In. XXVIII, 83. Ammira l'ombra della nave Argo, che prima d'ogni altra solcò il mare. Par. XXXIII, 96.

Nicchiarsi, dolersi, e rammaricarsi con voce sommessa, alla guisa che fanno le donne, quando cominciano a sentire i dolori del parto. In. XVIII, 103.

NICCOLA III. Sommo Pontefice, della famiglia Orsina di Roma, posto da Dante fra' símoniaci : ma altri tengono che fosse degno Pontefice. In. XIX, 31. e segg.

NICCOLAO SANTO, Vescovo di Bari, che sovvenne con tre borse d'oro a tre fanciulle da marito, dotate di somma bellezza, altrettanto povere, e perciò poste in pericolo di vendere l'onestà loro. Purg. XX, 52.

NICCOLO SALIMBENI, ricchissimo giovane Sanese ma scialacquatore fuor di misura, il quale fu il primo a condire fagiani con garofani, ed altra maniera di spezierie. In. XXIX, 127. V. lo Stricca. NICOSIA, città principale dell' Isola di Cipri coll'accento acuto sulla penultima. Par. XIX, 146.

Nidio, nido. In. XV, 78.

Nido, per luogo proprio d'anima beata. Par. XVIII, 111.
Nido di Leda, per lo segno de' Gemini. Par. XXVII, 98. V. Leda.
NIDO, fare il nido, per alloggiare. Purg. XX, 131.

NIDO, Forse è nato Chi l'uno e l'altro caccerà di nido. Purg. XI, 98. * Dante accenna sè medesimo e ch' ei forse avanzerà la gloria de' due poeti italiani suoi predecessori. *

NIEGO, far niego, per negare. In. XXVI, 67. Purg. XXV, 35. V. Nego.

NIENTE, di levarsi era niente, cioè, in vano tentavano di levarsi. In. XXII, 143.

Nigri, per negri; in rima. Purg. XXXIII, 110. È voce La

tina.

NILO, fiume grossissimo d'Egitto che nasce nell' Etiopia, e si scarica per sette foci nel Mediterraneo. In. XXXIV, 43. Purg. XXIV, 64. Par. V1, 66. Le fonti del Nilo presso gli antichi erano incognite. Qui s'accenna la guerra Alessandrina di Giulio Cesare.

NINFE, propriamente furon dette le dee presidenti all'acque; che NAJADI e NEREIDI ancora si chiamarono; le prime abitatrici de' fiumi, le seconde del mare; ma per figura Catacresi ebbero questo nome altresì le Oreadi, cioè le dee de' monti; e le Napee, o dee delle valli; e finalmente le Driadi, e le Amadriadi, dee delle Selve, e degli Alberi. Purg. XXIX, 4. XXXI, 106.

NINFE chiama Dante le virtù Teologali e Cardinali. Purg. XXXII, 98.

NINFE ETERNE chiama Dante le stelle. Par. XXIII, 26.

NINO, Re degli Assirj, marito di Semiramide. In. V, 59. V. Semiramis.

NINO DELLA CASA DE VISCONTI DI PISA, uomo gentile, e molto robusto di corpo; giudice del giudicato di Gallura in Sardegna. Purg. VIII, 53, 109.

NIOBE, figliuola di Tantalo, e moglie d'Anfione Re di Tebe. Costei ebbe di suo marito sette figliuoli maschi, e sette femmine; per la qual cosa oltre misura insuperbita, non voleva che le genti sacrificassero a Latona madre d'Apollo, e di Diana, ma piuttosto a lei. Sdegnati perciò que' Numi, gli uccisero colle saette i figliuoli, Apollo i maschi, e Diana le femmine; e lei piangente convertirono in sasso. Purg. XII, 37.

NIPOTE. I veggio tuo nipote. Purg. XIV, 38. V. Fulcieri da Calboli.

Niso, giovane Trojano, amico d'Eurialo. In. I, 118. Vedi Virgilio nel 9. dell' Eneide.

Nitido, netto, purgato. Lat. nitidus. Par. III, 11.

No', noi. Purg. V, 32.

NOARESI, O NOVARESI, popoli di Novara città dello stato di Milano. In. XXVIII, 59. V. Dolcino.

NOCERA, città dell' Umbria, soggetta a' Perugini, a' tempi del Poeta, e da loro molto aggravata. Par. XI, 48.

Nobilità, nobiltà. Par. VII, 78. Lat. nobilitas.

Nobilitate, nobiltate. In. II, 9.

Nocchio, nodo. In. XIII, 84.

Noce, per quella parte della balestra, dove s'appicca la corda, quando si carica. Par. II, 24.

Nodo, per difficoltà. Purg. XXIV, 55. Par. XXVIII, 38. Per misterio, o visione misteriosa. Purg. XXIX, 134. Per la macchina del mondo. Par. XXXIII, 91.

Noè, Patriarca, che rinchiuso nell' Arca da lui fabbricata, con altri sette della sua famiglia, scampò dall' universale diluvio. In. IV, 56. Pose Dio un patto col Patriarca Noè, che quando gli uomini vedessero, apparir nelle nuvole l'Arco baleno, potrebbero, assicurarsi che il diluvio universale non ritornerebbe mai più. Par. XII, 17.

Nojare, annojare, rincrescere, dispiacere, dar molestia, e s'adopra col terzo e col quarto caso. In. XXIII, 15. Purg. IX, 87. Par. IX, 35, 98. XIV, 18.

Nol vi dice, non vel dice. Par. XIV, 10. Temendo no 'l mio dir gli fusse grave, cioè, che 'l mio dire grave non gli fosse. In. III, 80. XVII, 76.

NOLI, terra del Genovese, posta in una valle. Par. IV, 25.

Nomare, nominare. In. V, 71. XXV, 42. XXX, 101. Purg. XI, 55. XXI, 91. XXIV, 26. Par. XVIII, 55. XXVIII, 132.

Nomato, nominato. In. XXIII, 105. XXXII, 65. Par. VI, 46. VII, 133.

NOME, Col nome che più dura, e più onora, cioè, col titolo di Poeta. Purg. XXI, 85.

NOME PORTATO PRIMA. Quel che su vi portai prima lo nome di colui, ec. Par. XXII, 40. V. S. Benedetto.

Nominanza, nome, fama. In. IV, 76. Purg. XI, 115.
Nominare a dito, cioè, additandor In. V, 68.

Non, particella soprabbondante. In. XXX, 24.

Non altri il ti giura, cioè, niuno tel giura. Par. XXIV, 105. Non buono, per cattivo. In. XXI, 99. Così Catullo Carm. XI. Pauca nuntiate meæ puellæ Non bona dicta.

Non puote esser senza gustare, cioè, non può non gustare; è forza che gusti. Par. X, 5.

Non credi tu me teco? cioè, me esser, teco? Purg. III, 24.

DANTE. 4.

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Non decimas, quæ sunt pauperum Dei, non le decime, che sono de' poveri di Dio. Par. XII,

93.

Non guardasti in là, si fu partito, cioè appena guardasti in là, ch' ei si parti. In. XXIX, 30.

Non n' usciresti, pria saresti lasso, sottintendi, che. Par. IV, 95.

Non potèm ad essa, sottintendi, arrivare. Purg. XI, 8.

Non saria, che non potesse, cioè, potrebbe. Purg. VII, 51.

Non si est dare primum motum esse; cioè, non dimandò a Dio Salomone, se convegna concedersi, o darsi, che ci sia il primo molo, o pure se i movimenti procedano da una serie d'infinite cagioni. Par. XIII, 100.

Non possa, in forza di nome, cioè, difetto di potere, Purg. V, 56.

NORMANDIA, provincia di Francia, occupata da' discendenti d'Ugo Ciapetta. Purg. XX, 66.

NORVEGGIA, provincia e Reame settentrionale. Suo Re biasimato. Par. XIX, 159.

Nosco, in compagnia nostra, dal Latino nobiscum. Purg. XXII, 106.

Nostra Donna, cioè, Nostra Signora; per la Beata Vergine. Par. XXI, 123.

Nostra labbia, per aspetto, o figura umana. In XXV, 21.

Nostrale, domestico, all' usanza del nostro paese. In. XXII, 9. Nota, per accento, suono, voce, grido. In. V, 25. XXXII, 56. Per ricordo scritto. In. XX, 104, XXXII, 93.

NOTAJO. Purg. XXIV, 56. V. Iacopo da Lentino.

Notare, per accennare, significare. Purg. VI, 95. Per cantare secondo le note musicali. Purg. XXX, 92.

Note, per macchie. Purg. XI, 34. Per parole, o rime. In. XVI, 127.

Note, verbo, per noti; in rima. In. XI, 101. Par. XIII, 105. Noti di fama, cioè, per fama. Par. XVII, 158.

Notricare, nutrire. Purg. XVI, 78.

Notte ultima, per la fine del Mondo. Par. VII, 112.
Novella, per ragionamento. In. XXV, 38.

Novellamente, per a' giorni nostri o negli ultimi tempi. Purg. XX, 51.

Noverca, madrigna. È voce Latina. Par. XVI, 59. Qui figuratamente, contraria, avversa, come sogliono essere le madrigne ai figliastri.

Novissimo, per ultimo, alla maniera de' Latini. Purg. XXX, 15.
Novizia, per isposa. Par. XXV, 105.

Nozze, per l'eterna beatitudine. Par. XXX, 155.
Nube, nuvola. Lat. nubes. Par. XII, 10.

Nube di mortalità, cioè, impedimento che il corpo mortale cagiona all'anima immortale. Par. XXXIII, 31.

Nuca, la spinal midolla, ch'è come un processo del cervello, secondo i professori di Notomia. In. XXXII, 129.

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