Il fuoco e la luce nella Divina commedia: saggio di studiM. Cellini, 1888 - 491 sayfa |
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... celeste , tutto contribuire a convertire in fatto il ridebo et subsannabo vos . È terribile la condanna dantesca : Mefistofele stesso lo disse : Privo or di tutto , Ove per me serbata Non avessi la fiamma ( 3 ) . Solo nel primo girone ...
... celeste , tutto contribuire a convertire in fatto il ridebo et subsannabo vos . È terribile la condanna dantesca : Mefistofele stesso lo disse : Privo or di tutto , Ove per me serbata Non avessi la fiamma ( 3 ) . Solo nel primo girone ...
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... celeste che lo appura e avviva di luce splendiente ( 5 ) . Non altrimenti si può intendere la poesia della fede di Dan- te ; di quella poesia che , sorta fra le fantasmagoric monasticbe e popolari del medio evo , seppe penetrare nel ...
... celeste che lo appura e avviva di luce splendiente ( 5 ) . Non altrimenti si può intendere la poesia della fede di Dan- te ; di quella poesia che , sorta fra le fantasmagoric monasticbe e popolari del medio evo , seppe penetrare nel ...
Sayfa 49
... celeste , non meno che il Purgatorio e l'Inferno stesso , dove la veduta eterna ( 2 ) lega eternamente all'odio l'amor della colpa . Per tal modo è ad un tempo spiegata e giustificata la sostituzione della voce veduta il vendetta , che ...
... celeste , non meno che il Purgatorio e l'Inferno stesso , dove la veduta eterna ( 2 ) lega eternamente all'odio l'amor della colpa . Per tal modo è ad un tempo spiegata e giustificata la sostituzione della voce veduta il vendetta , che ...
Sayfa 54
... celeste I commentatori , per lo più , lasciano inosservato questo passo ; a torto però . ( 4 ) Inf . Cant . XXIV , v . 70–71 . Gli occhi vivi , ancora viventi in carne , spiega bene il Velutello ; però che questi per vedere abbisognano ...
... celeste I commentatori , per lo più , lasciano inosservato questo passo ; a torto però . ( 4 ) Inf . Cant . XXIV , v . 70–71 . Gli occhi vivi , ancora viventi in carne , spiega bene il Velutello ; però che questi per vedere abbisognano ...
Sayfa 60
... celeste , poi che « proprietà del sole è , che l'occhio non può mira- re » ( 3 ) ; ond'è che , come dice il Lombardi « vieppiù la mia vera dottrina t'imbroglia la mente . » ( 4 ) Epperò , dal labbro stesso del- l'Angelo , quanto ...
... celeste , poi che « proprietà del sole è , che l'occhio non può mira- re » ( 3 ) ; ond'è che , come dice il Lombardi « vieppiù la mia vera dottrina t'imbroglia la mente . » ( 4 ) Epperò , dal labbro stesso del- l'Angelo , quanto ...
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Sayfa 234 - Così meco ragiono: e della stanza smisurata e superba, e dell'innumerabile famiglia; poi di tanto adoprar, di tanti moti d'ogni celeste, ogni terrena cosa, girando senza posa, per tornar sempre là donde son mosse; uso alcuno, alcun frutto indovinar non so.
Sayfa 220 - Queli' esser parte per diverse essenze, Da lui distinte e da lui contenute ; Gli altri giron per varie differenze Le distinzion, che dentro da sé hanno, Dispongono a lor fini e lor semenze. Questi organi del mondo così vanno, Come tu vedi omai, di grado in grado, Che di su prendono, e di sotto fanno. Riguarda bene a me, sì com' io vado Per questo loco al ver che tu disiri, Sì che poi sappi sol tener lo guado. Lo moto e la virtù dei santi giri, Come dal fabbro l...
Sayfa 147 - L'occhio lo sostenea lunga fiata; Cosi dentro una nuvola di fiori, Che dalle mani angeliche saliva E ricadeva giù dentro e di fuori, Sovra candido vel cinta d'oliva Donna m'apparve, sotto verde manto, Vestita di color di fiamma viva.
Sayfa 235 - Forse s'avess'io l'ale Da volar su le nubi, E noverar le stelle ad una ad una, O come il tuono errar di giogo in giogo, Più felice sarei, dolce mia greggia, Più felice sarei, candida luna.
Sayfa 101 - Frate, Lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui. Voi che vivete, ogni cagion recate Pur suso al cielo, sì come se tutto Movesse seco di necessitate. Se così fosse, in voi fora distrutto Libero arbitrio, e non fora giustizia, Per ben, letizia, e per male, aver lutto. Lo cielo i vostri movimenti inizia, Non dico tutti: ma, posto ch...
Sayfa 234 - ... e quando miro in cielo arder le stelle; dico fra me pensando: a che tante facelle? Che fa l'aria infinita, e quel profondo infinito seren? Che vuoi dir questa solitudine immensa? Ed io che sono?
Sayfa 330 - Ed io, che a' suoi consigli Tutto era pronto, ancora mi rendei Alla battaglia de' debili cigli. Come a raggio di Sol, che puro mei Per fratta nube, già prato di fiori Vider, coperti d'ombra, gli occhi miei ; Vid' io così più turbe di splendori Fulgorati di su da raggi ardenti, Senza veder principio di fulgori.
Sayfa 167 - Di tante cose quante io ho vedute , Dal tuo podere e dalla tua bontate Riconosco la grazia e la virtute. Tu m...
Sayfa 71 - Col viso ritornai per tutte quante le sette spere, e vidi questo globo tal, ch'io sorrisi del suo vii sembiante; e quel consiglio per migliore approbo che l'ha per meno; e chi ad altro pensa chiamar si puote veramente probo. Vidi la figlia di Latona incensa sanza quell'ombra che mi fu cagione per che già la credetti rara e densa. L'aspetto del tuo nato, Iperione, quivi sostenni, e vidi com si move circa e vicino a lui, Maia e Dione.
Sayfa 233 - Pur tu , solinga , eterna peregrina , Che sì pensosa sei , tu forse intendi Questo viver terreno , II patir nostro , il sospirar , che sia ; Che sia questo morir , questo supremo Scolorar del sembiante , E perir della terra , e venir meno Ad ogni usata , amante compagnia.