44. 46. 47. 49. 44. 45. 46. 47. 48. 49. 50. 51. Certo non si scotea sì forte Delo Poi cominciò da tutte parti un grido, Noi ci restammo immobili e sospesi Poi ripigliammo nostro cammin santo, Nulla ignoranza mai con tanta guerra Se la memoria mia in ciò non erra, Nè per me li potea cosa vedere. Così m' andava timido e pensoso. DELO. Virg. (III, 23). Asteria mutata in isola. NIDO. Ov. (Met., VI): Exiguam sedem pariturae terra negavit. Latona chiese un asilo all'isola errante: in lei partori; e per merito dell'ospizio, l'isola più non si scosse. OCCHI. OV. (Met., IV, 228): Mundi oculus, il sole. Nido e occhio metafore discordanti. GLORIA. Il salire d'un'anima è nuova gloria negli altissimi a Dio. SOSPESI. V. S. Padri: Stando tutti sospesi, e attenti alla sua dottrina. PASTOR. S. Luc., II: Pastores erant in regione eadem vigilantes... et timuerunt... cum Angelo multitudo militiae coelestis ... dicentium: Gloria. GUERRA. Sap., XIV: In magno viventes in scientiae bello. CANTO XXI. ARGOMENTO. S'abboccano con Stazio poeta. Questi dichiara come il tremare del monte non abbia le solite cause terrene, ma sia soprannaturale indizio d'un'anima liberata. Stazio conosce Virg.: tenera accoglienza, indicante e l'amore che aveva Dante a Virg. e la riverenza ch'e' teneva dovuta agl' ingegni. Il nome di poeta stima più durevole e più onorando di tutti. Questa è la più bella parte del canto, men pieno degli altri. Anco l'apparizione di Stazio è poetica molto. Le allusioni mitologiche abondano, perchè colloquio di pagani. La fine del canto rammenta il decimonono. Nota le terzine i alla 5; la 8, 13, 14; la 20 alla 23; la 32, 35, 36, 37, 45. I. La sete natural che mai non sazia Se non con l'acqua onde la femminetta NATURAL. Arist., Metaph.: Omnes homines natura scire desiderant. Questo passo è il cominciamento di più d'un trattato del secolo XIV. Ma la scienza umana non ci sazia, dice il P., se la grazia divina non vi si aggiunga. SAMARITANA. L' Ott. traduce il passo di Giov.: Una femmina venne di Sammaria per prendere acqua alla fontana, e Gesù le disse: Donna, dammi bere... La femmina disse: come mi chiedi tu bere, che se' Giudeo, e io Samaritana?.. Gesù le rispose, e disse: Se tu conoscessi il dono di Dio,e chi è colui che ti chiede bere, tu li domanderesti ch'elli ti desse acqua di vita. Ed infra la femmina disse: Signore, dammi quest' acqua, ch' io non abbia sete, e che non mi sia mestiere venir più qua a cavare acqua, ec. S. Aug.: Qui biberit de fluvio Paradisi, restat ut in eo sitis hujus mundi extincta sit. E nel Conv.: Siccome dice il filosofo nel principio della prima filosofia, tutti gli uomini naturalmente desiderano di sapere. La ragione di che puote essere, che ciascuna cosa da providenzia di propria natura impinta, è inclinabile alla sua perfezione: onde, acciocchè la scienza è l'ultima perfezione della nostr'anima, nella quale sta la nostra ultima felicità, tutti al suo desiderio siamo soggetti... Coloro che sanno, porgono della loro buona ricchezza alli veri poveri; e sono quasi fonte vivo della cui acqua si refrigera la natural sete che di sopra è nominata. Altrove: È naturale desiderio dell'uomo di volere saper le cose occulte. Monarch.: Aquam nostri ingenii ad tantum poculum 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Mi travagliava; e pungémi la fretta Ed ecco, sì come ne scrive Luca Ci apparve un'ombra. E dietro a noi venia, Dicendo: frati miei, Dio vi dea pace. Come? diss' egli (e parte andavam forte), haurientes. Per l'acqua della Samaritana i teologi intendono la grazia divina; Dante, la verità: prima ed ultima grazia. 3. Duo. Giacomo e Giovanni che andavano in Gerosolima (s. Luc., XXIV; s. Marc., XVI). 4. 5. 6. 7. 9. OMBRA. Stazio, citato più volte da Dante nelle sue prose. VOLGEMMO. Reg. (I, 24): Clamavit post tergum Saul, dicens: Domine, mi rex. Et respexit Saul post se. CONCILIO. Così lo chiama (Par., XXVI, 40). Psalm. (I, 6): Concilium justo· CORTE. Giudicante. Come altrove. rum. PARTE. Intanto. Inf. (XXIX, 6): Parte sen gía (ed io retro gli andava) Lo duca. Degni. Virg.: Nec deus hunc mensa, dea nec dignata cubili est. LEI. Per quella comune in Toscana. Andreini: Che signori noi siam, che lor son servi. Molti esempi n'ha lo stil comico. TRATTA. Filato il pennecchio. Il qual s' impone alla rocca, e poi, perchè stia, lo si stringe intorno ed aggira; che dice compilare. - 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. Però ch' al nostro modo non adocchia. Quei cominciò: cosa non è che sanza Della montagna, o che sia fuor d'usanza. Nuvole spesse non paion nè rade, GOLA. La più alta parte del ventre della terra, il più ampio giro di tutti. SCUOLA. C. XVIII: Quanto ragion qui vede, Dir ti poss' io ... MOLLI? Bagnati dal mare. DIE. Bocc.: Oh quanto cotal domanda diede per lo mio desio! — Digiuna. C. XV: Io son d'esser contento più digiuno. RELIGIONE. Virg.: Relligio... loci. LIBERO (c. XXVIII). Virg.: Nubes excussit olympus. SE. Cagione del tremare son l'anime che il cielo riceve in sè, venendo da sè, di lor libero moto. Ovvero, che il cielo riceve in sè, spontaneo; non come materia che sorga dal basso. Ott.: La cagione di ciò che paia lassù essere moto, non è ... da strano in strano, ma da se in se; perocchè il cielo la cosa sua, e non strana in sè riceve; l'anima dal cielo discende, mandata e creata da Dio; e il cielo in se la riceve, ritornante a colui che la creò. PIOGGIA. Dal ciel della luna al centro della terra son quattro regioni, al dire di Pietro. Calda, fredda, fredda e calda, il sen della terra. La pioggia scende dalla regione calda e fredda, la grandine dalla fredda. NEVE. Omero, Od.: Non neve ne verno forte, nè mai pioggia, ma sempre d'un zefiro dolce spirante l'aure dall' Oceano mandate. SCALETTA (C. IX, 26). RADE. La nube rada è vapore acqueo, dice Pietro. FIGLIA. OV.: Thaumantias Iris. LA. Nel vostro mondo si vede or da questa parte or da quella, sempre opposta al sole. Ivi l'Ottimo cita Aristotele e Beda. 18. 20. 22: 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24. 25. 26. Secco vapor non surge più avante Trema forse più giù poco od assai; Tremaci quando alcuna anima monda Della mondizia il sol voler fa prova, Prima vuol ben; ma non lascia 'l talento, Ed io che son giaciuto a questa doglia Però sentisti 'l tremoto, e li pii SECCO, Arist. (1. II, De Met. ) distingue l'umido vapore dal secco: dall' umido la pioggia, la neve, la grandine, la rugiada, la brina: dal secco, il vento: vento, se il vapore è sottile; se più forte, tremuoto. Così credevano. Inf., I: La porta di san Pietro. SECONDA. Tien dietro (c. XVI). PIETRO. VUOL. Vorrebbe salire; ma contro sua voglia è da Dio condannata a volere la pena. Il desiderio dell' espiazione combatte col desiderio del gaudio: come in vita peccando il desiderio del male combatte con l'amore del bene. E siccome il male vinse di là, di qua vince il dolore. C. XXIII: Che quella voglia all'albero ci mena Che menò Cristo lieto a dire Eli. 23. PIU'. Dal 96 circa che Stazio mori (Fabr., B. lat.) al 1300 scorsero milleduecent'anni. Stette tra i prodighi cinquecento, tra gli accidiosi quattrocento e più: il resto ne' cerchi di sotto (c. XXII, 31). — SOGLIA. Virg.: Limen olympi. INVII. Nel Gloria è il motto: Qui tollis peccata mundi, miserere nobis. PRODE. Per pro, nelle V. S. Padri, ed altrove. Conv. (1, 6): Bestie alle quali la ragione fa poco prode. 24. 25. |