37. 38. 39. 40. 41. 42. Pria che Beatrice discendesse al mondo Disser: fa che le viste non rispiarmi. Mille disiri più che fiamma caldi Come in lo specchio il sol, non altrimenti Pensa, lettor, s' io mi maravigliava 37. 38. là in fine. PRIA. Prima che la rivelazione venisse, le virtù naturali erano ancelle mandate a prepararle la via, tenevano il luogo delle virtù teologali. Sapient. (VII, 29): Est... haec speciosior sole, et super omnem disposi tionem stellarum, luci comparata invenitur prior. Nato G. C., le dette virtù condussero gli uomini dall' idolatria a contemplare i nuovi misteri. Intendi ancora che le quattro virtù veramente furono ancelle alla vera Beatrice, amata da Dante. TRE. Teologali, a destra del carro (XXIX, 41). MENARMI. Gli atti di virtù menano alla cognizione della verità rivelata. VOLTA. Guardava al grifone (t. 27). 39. RISPIARMI. Aguzza l'ingegno e l'affetto. 41. 42. SMERALDI. Plin.: Nullius coloris adspectus jucundior est. Disse sopra: Giocondo lume. O perchè gli occhi di lei erano d'un azzurro chiaro. Ott.: Li uccelli grifoni li materiali smeraldi guatano. Ismeraldo ...rende immagine a modo di specchio. — ARMI. Dante (Rime): Lo fin piacer di quell' adorno viso Compose il dardo che gli occhi lanciaro Dentro dello mio cor. Altrove: Degli occhi suoi Escono spirti d'amore infiammati Che foran gli occhi a quel che allor gli guati E passan sì che 'l cor ciascun ritrova, SPECCHIO. Sap. (VII, 26): Speculum sine macula Dei majestatis, et imago bonitatis illius. ALTRI. G. C. è veduto dalla teologia, or Dio, or uomo e Dio. REGGIMENTI. Conv.: Gli atti, che reggimenti e portamenti soglion essere chiamati. Sap. (VII, 24): Omnibus ... mobilibus mobilior est sapientia. IDOLO. Negli occhi dov'era l'imagine di G. C. varie si facevano le forme di Tomo II. 32 43. 44. 45. 46. 47. 48. Mentre che piena di stupore e lieta Sè dimostrando del più alto tribo Volgi, Beatrice, volgi gli occhi santi, O isplendor di viva luce eterna, Che non paresse aver la mente ingombra lui; perchè vario per debolezza è l'umano ingegno: e non può tutta in uno sguardo comprender la verità di cosa nessuna; e perchè in G. C. si può considerare ora la divina ora l'umana natura. Ott.: Se noi ponemo uno specchio dal destro della cosa specchiata, l' idolo parrà in altro modo che chi lo ponesse dal sinistro. Idolo è detto da Edos forma. 43. ASSETA. Gregor. (Hom. XVI), de' beni dello spirito: Saturitas appetitum parit. 44. 45. 46. 47. 48. · DANZANDO. AcCARIBO. Grazia, TRIBO. Per tribù. L'usa l'Ott. più volte. Qui vale grado. compagnavano colla danza il loro angelico leggiadro canto. garbo. Da xapis, A Genova, dicon tuttora gaibo, e garibo per garbo; e da garibo garbo, come da carico carco. Bocc. (Amet., 43): Operato sia degno caribo (ringraziamento) A così alti effetti. Benvenuto spiega: canto. -- VOLGI. Tasso: Volgi, dicea, deh volgi, il cavaliero, A me quegli occhi onde beata bei. FEDELE (Inf., II). Fedele d'amore e di desiderio, se non d'opera. GRAZIA. Non aveva Dante alcun merito. BOCCA. Per viso, come os ai Latini. Poi, gli occhi e' li vedeva già: non restava che il viso. La seconda bellezza è la bocca, e dice nel Conv. che gli occhi e la bocca la natura massimamente adorna. - CELE. Ott.: Li integumenti e mistiche figure. Il velo è qui simbolico; e vale che l'uomo errante non vede la verità rivelata così chiaro come l'uomo pentito. ISPLENDOR. La sapienza da Salomone è detta (VII, 26): Candor ... lucis aeternae. E nel Conv., della sapienza divina: Essa è candore dell'eterna luce, specchio senza macchia della virtù di Dio.— CISTERNA. Pers.: Nec fonte labra prolui Caballino. PARESTI. Non è parola che arrivi alla bellezza delle cose divine. ARMONIZ 49. 49. Là dove armonizzando il ciel t' adombra, ZANDO. Conv.: L'armonia dell' occhio. CIEL. Gli Angeli del cielo t'adombravano in nuvole di fiori e di canti (XXX, 31): Notan sempre Dietro alle note degli eterni giri. Nel Conv. parla dell'armonia delle sfere, e per esse intende le scienze. Or Beatrice è la scienza divina; e tutte armonizzano intorno a lei. SOLVESTI? Virg.: Scindit se nubes, et in aethera purgat apertum. Si move il carro e la santa schiera a man destra. Vengono ad un albero altissimo, ignudo: il grifone lega all' albero il carro; onde quello rinverde e s'infiora. Cantano: il P. s'addormenta: si desta: vede Beatrice seduta appiè dell'albero, e le sette donne co'candelabri in mano, intorno di lei. Scende un'aquila dall'albero al carro, e lo ferisce: viene una volpe, e Beatrice la fuga: riscende l'aquila, e dona al carro delle sue penne: esce un drago, e strappa del fondo del carro: le penne lo coprono : e caccia sette teste cornute: sopra vi siede una meretrice ́e un gigante. Nota le terzine 1, 2; la 4 alla 11; la 14; la 18 alla 23; la 26, 28, 30, 31; la 37, alla fine. 1. 3. I. 2. 3. 4. 5. Tanto eran gli occhi miei fissi e attenti A disbramarsi la decenne sete Che gli altri sensi m' eran tutti spenti. Ed essi quinci e quindi avén parete A sè traéli con l'antica rete. Quando per forza mi fu vôlto 'l viso Ma poichè al poco il viso riformossi DECENNE. Dal 1290 al 1300. DEE. Alla destra del carro stavano le tre virtù teologali, che lo avvertono di mirare le cose ch'ora verranno. La mente che troppo e fuor di tempo s'affisa nella rivelazione, ne rimane abbagliata. 6. Sensibile onde a forza mi rimossi) Vidi in sul braccio destro esser rivolto Col sole e con le sette fiamme al volto. 8. 9. 10. II. 12. 13. Che precedeva, tutta trapassonne La bella donna che mi trasse al varco Forse in tre voli tanto spazio prese Io senti' mormorare a tutti: Adamo! SENSIBILE. Per cosa visibile; modo scolastico. Arist. (Dell'An., II): Li sensi mortali ricevono grande lesione dal soperchio. DESTRO. Prima si move la rota del nuovo Testamento. - TORNARSI. Volgersi. C. XXVIII: Alla bella donna tornai 'l viso. SOLE. Il carro veniva sinora verso ponente. Dante camminò verso oriente (XXVII, 45): ora il carro si volge, e verso oriente s'indirizzano tutti. SEGNO. Per bandiera: in Virg. sovente. PRIA. Alla Chiesa precedono la legge e i profeti, sua milizia. LEGNO. Il timone piegasse il carro. ROTE (XXIX, 41). CROLLONNE. Con pace procedette la fede cristiana; e la pace è indizio di forza. DONNA (XXXI, 93). Matelda, la virtù attiva; Stazio, la filosofia naturale e morale. – MINORE. Il nuovo Testamento : la destra ruota. A destra volgevasi il carro, dunque la rotaia della destra doveva esser minore. ALTA. Virg., XII: Nemora alta. - CRESE. Per credette s'usa in Romagna e in Toscana (Gen., III). MORMORARE. Con dolore. PIANTA. Simbolo dell'obbedienza dovuta alla rivelata verità. Altri la intende per l'imp. romano, spettante di diritto, dice |