Sayfadaki görseller
PDF
ePub

45.

46.

47.

48.

49.

50.

E come vespa che ritragge l' ago,
A sè traendo la coda maligna,
Trasse del fondo, e gissen vago vago.
Quel che rimase, come di gramigna
Vivace terra, della piuma offerta
(Forse con intenzion casta e benigna),
Si ricoperse; e funne ricoperta

E l'una e l'altra rota e 'l temo in tanto
Che più tiene un sospir la bocca aperta.
Trasformato così 'l dificio santo,

Mise fuor teste per le parti sue,

Tre sovra 'l temo, e una in ciascun canto.
Le prime eran cornute come bue;
Ma le quattro un sol corno avean per fronte.
Simile mostro in vista mai non fue.

Sicura, quasi rocca in alto monte,

45.

46.

48.

drago rosso, che ha sette teste e dieci corna: e la coda sua traeva la terza parte delle stelle del cielo, e misele in terra. Dopo i doni profani, vien la ferita del diavolo; dopo la ferita, il carro si copre della piuma maligna. Altri nel drago vede Maometto, altri Fozio: non parmi.

AGO. In senso simile l' ha il Machiavelli.

CASTA. Virtuosa. Inf., XIV: Sotto 'l cui rege fu già 'l mondo casto. E anco per contrapposto alla meretrice.

TESTE. Dalla ricchezza i peccati. Ezech., I: Rota una.... habens quatuor facies. El aspectus rotarum, et opus earum quasi visio maris. TRE. Sette peccati mortali: i bicorni sono l'avarizia, la superbia, l'invidia, che feriscono doppiamente. Iacopo della Lana dice, la superbia, l'invidia, l'ira; il Costa, superbia, ira, avarizia. Ma nell'Inf., VI, dice Dante: Superbia, invidia ed avarizia sono Le tre faville ch'hanno i cuori accesi. E chiama (Inf., XV) i Fiorentini gente avara, invidiosa, e superba. L'invidia, dic' egli co' Padri, stimolò la superbia di Lucifero (Par., IX), e dal superbo ed invidioso Lucifero dice fondata Firenze, della quale esciva il maledetto danaro che ha fatto lupo il pastore: e all'avarizia nel I dell'Inf. e'dà istigatrice l'invidia, la qual dipartì dall'Inf. la lupa. Perchè l' avaro è invido, e l'invido è una sorta d'avaro, è un superbo vigliacco. Si noti come quelle sette teste che nel XIX dell'Inf. son sacramenti, qui diventan peccati: quel ch'era bestia nell' Inf., qui è prima carro, poi bestia; la donna quivi siede sull'acque, qui sul carro come rocca sul monte. Ott.: Tre (teste) sopra il temone ... significano li tre principali vizii che più offendono l'anima, e però sono in sulla principale parte del carro. E però dice, che ciascuna avea due corna, che sono sei; a denotare, che sono contro a' sei comandamenti: e l'altre quattro significano li altri quattro peccati mortali, che sono circa li beni corporali, lussuria, gola, avarizia, ed accidia. E però dice, che ciascuno avea uno solo corno per testa; a denotare che sono contro a' quattro comandamenti della legge.

50.

51.

52.

sua ...

Seder sovr' esso una puttana sciolta
M' apparve con le ciglia intorno pronte.
E come perchè non li fosse tolta,
Vidi di costa a lei dritto un gigante:
E baciavansi insieme alcuna volta.

Ma perchè l'occhio cupido e vagante
A me rivolse, quel feroce drudo

La flagellò dal capo insin le piante.

PUTTANA. I pastori malvagi ed avari. Le ricchezze chiama nel Convivio false meretrici. Apoc. La gran meretrice colla quale fornicarono i re della terra, e s'innebriarono coloro che abitan la terra del vino della prostituzione ....... E vidi una donna sedente sopra una bestia di rosso colore, avente sette capi e dieci corna... E la femmina che tu vedesti è la grande città, la quale ha il regno sopra i re della terra... Babilonia la grande, fatta imitazione di demonii, e guardiana d'ogni immondo spirito, e ď ogni sozzo uccello ed odibile. Jer., II: Filii ... Mempheos et Thaphnes constupraverunt te usque ad verticem. .; III: Fornicata es cum amatoribus multis... Frons mulieris meretricis facta est tibi, noluisti erubescere; V: Saturavi eos, et moechati sunt, et in domo meretricis luxuriabantur. Ricorre frequente nella Bibbia questa imagine. Ezech., XVI: Et ecce tempus tuum, tempus amantium... Et habens fiduciam in pulchritudine tua, fornicata es in nomine tuo... Et sumens de vestimentis tuis, fecisti tibi excelsa hinc inde consuta: et fornicata es super eis... Et post omnes abominationes tuas, et fornicationes, non es recordata dierum adolescentiae tuae, quando eras nuda ... Et fornicata es cum filiis Aegypti vicinis tuis magnarum carnium... Ecce ego extendam manum meam super te... et dabo te in animas odientium te... Fabricasti lupanar tuum in capite omnis viae,et excelsum tuum fecisti in omni platea... Propterea, meretrix, audi verbum Domini... Dabo te in manus eorum...et denudabunt te vestimentis tuis, et auferent vasa decoris tui; XXIII: Fornicatae sunt in Aegypto... ibi subacta sunt ubera earum... Insanivit in amatores suos, in Assyrios propinquantes... juvenes cupidinis, universos equites... In omnibus, in quos insanivit, in immunditiis eorum polluta est... Propterea tradidi eam in manus amatorum suorum... Ipsi discooperuerunt ignominiam ejus........ Insanivit super eos concupiscentia oculorum suorum... Et recessit anima mea ab ea... Adulteratae sunt, et sanguis in manibus earum, et cum idolis suis fornicatae sunt... Attrita est in adulteriis... Et ingressi sunt ad eam quasi ad mulierem meretricem.

51.

52.

GIGANTE. Re di Francia: voleva governar Bonifazio; ricusante intera servitù. E voleva in vece d'Arrigo VII essere re de' Romani. L'Ott. intende pel drudo, Bonifazio stesso, non legittimo sposo, secondo l'opinione di molti (Dio sa il vero)... Il quale l'amava per li guadagni che traeva della sua fornicazione. CUPIDO. La donna dal cupido sguardo rammenta la lupa di tutte brame; e l'occhio vagante, la bestia senza pace; e il mostro, lei della cui vista esciva pau- . ra; e il vizio in forma di bestia, l'imbestiarsi del carro. - FLAGELLÒ. Martirio di Bonifazio. L'Ottimo intende che il drudo Bonifazio per avere la Chiesa guardato a Dante, la strascinasse lontano, geloso ch'ell' avesse guardato ad un uom buono. Ma l'interpretazione comune è più ovvia.

53.

53.

54.

Poi di sospetto pieno e d' ira crudo
Disciolse 'l mostro, e trassel per la selva,
Tanto che sol di lei mi fece scudo

Alla puttana e alla nova belva.

DISCIOLSE. Dall'albero ornato di nuova fronda. TRASSEL. La corte romana sotto Clemente V, nel 1305 trascinata oltremonte. Is., LVII: Propter iniquitatem avaritiae ejus iratus sum, et percussi eum, abscondi a te faciem meam, et indignatus sum: et abiit vagus in via cordis sui.

[blocks in formation]

Beatrice annunzia l'avvento di chi libererà la Chiesa e l'Italia dal giogo de re tristi e de'vizii tiranni. Giungono ad Eunoè: Stazio e Dante ne beono: ond' e' si sente rinnovellato.

Si noti varietà nel Purgatorio più grande che nell' Inferno e nel Paradiso: il regno tra la materia sozza e lo spirito, inarrivabile con parole, è più degnamente descritto dall' uomo in cui lo spirito e la materia si congiunsero con tempre si forti. La prima ira dall'esilio, mitigata in questi anni da vicina speranza, meglio lo dispone a dipingere la speranza delle anime dolenti ed elette. Si guardi varietà mirabile tra il I canto e il XXXIII, il II e il XXXII, il III e il XXX, e così 'l resto.

Nota le terzine 1, 2, 3; la 5 alla 15; la 18, 20, 23; la 26 alla 31; la 34, 35, 38, 39, 44, 45, 48.

1.

1.

2.

Deus, venerunt gentes, alternando

Or tre or quattro dolce salmodía,
Le donne incominciaro lagrimando.
E Beatrice sospirosa e pia

DEUS. Applica allo stato della Chiesa le querele del salmo sui mali del popolo eletto, e alla traslazione della sede in Francia. Pietro: Vera prophetica praesentis status ecclesiae. TRE. Le tre a destra, a manca le quattro. Ps.: Deus, venerunt gentes in haereditatem tuam, posuerunt Jerusalem in pomorum custodiam. Posuerunt morticina servorum tuorum, escas volatilibus coeli: carnes Sanctorum tuorum bestiis terrae. Effuderunt sanguinem eorum tamquam aquam in circuitu Jerusalem: et non erat, qui sepeliret. Facti sumus opprobrium vicinis nostris : subsannatio, et illusio his, qui in circuitu nostro sunt. Usquequo, Domine, irasceris in finem: accendetur velut ignis zelus tuus? Effunde iram tuam in gentes, quae te non noverunt: et in regna, quae nomen tuum non invocaverunt. Quia comederunt Jacob, et locum ejus desolaverunt... Adjuva nos, Deus salutaris noster........ et libera Ne forte dicant in gentibus: ubi est Deus eorum? Nè solamente religioso ma politico senso avevano queste parole nel pensiero di Dante, nel quale continovo si cantavano simili irate querele.

nos...

3.

4.

5.

11.

12.

3.

4.

5.

6.

7.

8.

9.

10.

11.

12.

Quelle ascoltava sì fatta che poco
Più alla croce si cambiò Maria.

Ma poichè l' altre vergini diêr loco
A lei di dir, levata dritta in piè
Rispose colorata come fuoco:

Modicum, et non videbitis me;
Et iterum, sorelle mie dilette,
Modicum, et vos videbitis me.

Poi le si mise innanzi tutte e sette:
E dopo sè, solo accennando, mosse
Me e la donna e 'l savio che ristette.

Così sen giva: e non credo che fosse
Lo decimo suo passo in terra posto
Quando con gli occhi gli occhi mi percosse;
E con tranquillo aspetto: vien' più tosto,
Mi disse, tanto che s' io parlo teco,
Ad ascoltarmi tu sie ben disposto.

Sì com' io fui, com' io doveva, seco,
Dissemi: frate, perchè non t' attenti
A dimandare omai, venendo meco?

Come a color che troppo reverenti
Dinanzi a' suo' maggior parlando sono,
Che non traggon la voce viva a' denti,
Avvenne a me, che senza intero suono
Incominciai: madonna, mia bisogna
Voi conoscete, e ciò ch' ad essa è buono.
Ed ella a me: da tema e da vergogna
Voglio che tu omai ti disviluppe,

Sì che non parli più com' uom che sogna.
Sappi che 'l vaso che il serpente ruppe

Fuoco. D'amore.

...

MODICUM. JO., XVI: Modicum, et non videbitis me, et iterum modicum, et videbitis me. Amen dico vobis: quia plorabitis, et flebitis vos, mundus... gaudebit: vos autem contristabimini, sed tristitia vestra vertetur in gaudium. Parole di C. agli Apostoli, annunzianti la sua resurrezione e la loro. Dante spera tra breve il ritorno della sede in Italia, e dell'onore perduto; e che la scienza divina ravvierà gli spiriti erranti.

SAVIO. Stazio (XXX, 17).

DISVILUPPE. Inf., II: Da questa tema tu ti solve.

VASO (c. XXXII, 45). La Chiesa rotta ne' membri suoi da mondane cupidità:

« ÖncekiDevam »