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Prima edizione, sola cui riconosca l'Autore fino a nuovo avviso suo o nostro.

GIFT OF

Harold Wheeler

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CANTO PRIMO.

ARGOMENTO.

Esce alla luce; rincontra Catone, che domanda ragione di lor cammino, e gli indirizza al monte dove lo spirito umano si purga. Virgilio lava al P. il viso tinto della fuliggine d'Inferno, e lo corona d'un raz mo di giunco. La prima soglia del Purgatorio contiene coloro che differirono penitenza, o per troppo compiacersi nelle cose temporali, o per inerzia; coloro che furon morti di morte violenta, e si pentirono all'ul

timo.

Già lo stile si fa più sereno: già le allusioni geografiche, astronomiche, più frequenti. Al moralista dà luogo il cittadino adirato.

Nota le terzine " 3, 4, 5, 7, 8, 9; la 11 alla 14; la 17 alla 24; la 26 alla 32; la 34; la 38 alla 41; le ultime due.

1.

2.

2.

er correr miglior acqua alza le vele
Omai la navicella del mio 'ngegno,
Che lascia dietro a sè mar sì crudele:
E canterò di quel secondo regno

ALZA. La contemplazione del male punito lo conduce all'espiazione: che il Ballanche (t. IV, p. 122) dice essere dogma altamente cristiano; l'espiazione lo condurrà fino alla gioia de' giusti. NAVICELLA. Nel Convivio la stessa figura: Lo tempo chiama e dimanda la mia nave uscire di porto: perchè, dirizzato l'arlimone della ragione all'óra del mio desiderio, entro in pelago con isperanza di dolce cammino, e di salutevole porto e laudabile. Virgil. (Geor., II, 41): Pelagoque volans da vela patenti. Quintilian.: Permittamus vela ventis, et oram solventibus bene precemur.

SECONDO. Altri poneva il Purgatorio sul Libano. Isidoro nell' opposto emisfero, appunto là dov'è il paradiso terrestre. Gregorio nelle Decretali, citato da Pietro di Dante: Haec vita, idest mundus, quasi intra coelum et infernum sita est... Ut valde bonorum animae ad coelum evolant, et valde malorum anima abyssum terrae descendunt, ita animae mediocriter bonorum locum medium tenent, qui dicitur et est locus Purgatorii.

Tomo II.

2

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3.

4.

5.

6.

7.

3.

4.

5.

Ove l' umano spirito si purga
E di salire al ciel diventa degno.
Ma qui la morta poesia risurga,
O sante Muse, poi che vostro sono,
E qui Calliopea alquanto surga

Seguitando 'l mio canto con quel suono
Di cui le Piche misere sentiro

Lo colpo, tal che disperâr perdono.
Dolce color d' oriental zaffiro,
Che. saccoglieva nel sereno aspetto
Dell aer puro infino al primo giro,
6. Agli occhi miei ricominciò diletto
Tosto 'ched i'usci' fuor dell' aura morta
Che m' avea contristati gli occhi e 'l petto.
Lo bel pianeta, ch' ad amar conforta,
Faceva tutto rider l'oriente,

7.

8.

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Velando i Pesci ch' erano in sua scorta.
I' mi volsi a man destra, e posi mente

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MORTA. Inf., VIII: Scritta morta. VOSTRO. Horat.: Vester, Camoenae, vester in arduos Tollor Sabinos. CALLIOPEA. Per Calliope, è in Virg. ed in altri. Virg.: Vos, o Calliope, precor, adspirate canenti. Sicelides Musae, paulo majora canamus. Più lieto, ben dice il Ginguené (Hist. litt. d'It., IX), e più sereno si fa in questa cantica lo stile, più fresche le imagini. Si paragoni quest'entrata al XXXII dell' Inferno.

PICHE. OV. (Met., V). Figlie di Pierio Macedone; perchè gareggiarono con le Muse, mutate in gazze: Huc venit: et tali committunt praelia voce: Desinite indoctum vana dulcedine vulgus Fallere: nobiscum, si qua est fiducia vobis, Thespiades certate Deae Musa refert: dedimus summam certaminis

...

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uni ... Calliope quaerulas praetentat pollice chordas Ibimus in poenas ; et, qua vocat ira, sequemur, Rident Emathides, spernuntque minacia verba... Dumque volunt plangi: per brachia mota levatae Aere pendebant' nemorum convicia picae. Nomina qui le Piche non solo per accennare alla forza vendicatrice del suo canto, ma e per pregare che nulla sia in quello di profano e ingiurioso ai veri Celesti.

ACCOGLIEVA. Altri avrebbe detto spandeva : ma nell' immensità il Nostro vede l'unità. GIRO. Della luna: Quel ciel ch' ha minor li cerchi sui (Inferno, II).

AURA. Virg. Superasque evadere ad auras. PETTO. Bocc.: Le miserie degl' infelici amori, raccontate, non che a voi donne, ma a me, hanno già contristati gli occhi e 'l petto.

CONFORTA. Conv. (I, 12): Confortare l'amore ch'io porto al... Albertano : Non è cosa che più conforti ad amare che la virtù. Petr.: Già fiammeggiava l'amorosa stella Per l'oriente. VELANDO. Di luce. Nel Paradiso più volte. PESCI. Segno innanzi all' Ariete. Doveva dunque tra poco sorgere il sole.

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