Sayfadaki görseller
PDF
ePub

27.

28.

29.

30.

31.

32.

33.

34.

35.

Non è più tempo da gir sì sospeso.

Vedi colà un angel che s' appresta
Per venir verso noi: vedi che torna
Dal servigio del dì l'ancella sesta.

Di riverenza gli atti e 'l viso adorna,
Sì che i diletti lo 'nviarci 'nsuso.
Pensa che questo dì mai non raggiorna.
I' era ben del suo ammonir uso
Pur di non perder tempo; sì che 'n quella
Materia non potea parlarmi chiuso.

A noi venía la creatura bella
Bianco vestita, e nella faccia quale
Par tremolando mattutina stella.

Le braccia aperse, e indi aperse l'ale:
Disse: venite; qui son presso i gradi:
E agevolemente omai si sale.

A questo annunzio vengon molto radi.
O gente umana per volar su nata,
Perchè a poco vento così cadi?

Menocci ove la roccia era tagliata:
Quivi mi batteo l' ali per la fronte;
Poi mi promise sicura l'andata.

Come a man destra, per salire al monte

Dove siede la chiesa che soggioga

La ben guidata sopra Rubaconte,

Si rompe del montar l' ardita foga

[blocks in formation]

27.

28.

29.

30.

31.

32.

34.

ANGEL. Gli Angeli, dice Pietro, sono i giudizii della coscienza.

ANCELLA.

Ora. Era già mezzodì. Ov. (Met., II): Jungere equos Titan velocibus imperat Horis Jussa deae celeres peragunt. C. XXII: E già le quattro ancelle eran del giorno Rimase addietro.

...

ADORNA. Petr.: E di lacrime oneste il viso adorna altre volte. RAGGIORNA. Se ora non espii, non puoi più.

[ocr errors]

I. A lui. E' l'usa

TEMPO (c. III). Conv.: Tutte le nostre brighe, se bene venimo a cercare li loro principii, procedono quasi dal non conoscere l'uso del tempo. Sen.: Il tempo solo è nostro.

BIANCO. Ev.: Erat... aspectus ejus sicut fulgur, et vestimentum ejus sicut nix.
AGEVOLEMENTE. C. IX: Si l'agevolerò per la sua via.

RADI. Matth., XXII: Pauci ... electi.

CHIESA. Di s. Miniato a monte. GUIDATA. Firenze. Simile ironia nel VI.

- RUBACONTE. Ponte su Arno fabbricato da Rubaconte da Mandello milanese,

potestà di Firenze nel 1237 (Vill., III, 27). Ora Ponte alle Grazie.

35.

36.

37.

36.

37.

38.

39.

40.

41.

42.

Per le scalée che si fero ad etade
Ch' era sicuro 'l quaderno e la doga;
Così s' allenta la ripa che cade
Quivi ben ratta dall'altro girone :
Ma quinci e quindi l'alta pietra rade.
Noi volgend' ivi le nostre persone,
Beati pauperés spiritu voci

Cantaron sì che nol diría sermone.

Ahi quanto son diverse quelle foci
Dall' infernali! chè quivi per canti
S'entra; e laggiù per lamenti feroci.

Già montavam su per gli scaglion santi,
Ed esser mi parea troppo più lieve
Che per lo pian non mi parea davanti.

Ond' io: maestro, di', qual cosa greve
Levata s'è da me, che nulla quasi
Per me fatica andando si riceve?

Rispose: quando i P che son rimasi
Ancor nel volto tuo presso che stinti,
Saranno, come l' un, del tutto rasi;

Fien li tuo' piè dal buon voler sì vinti

QUADERNO. Dice l'Anon. che nel 1299, per molte baratterie fu deposto e carcerato M. Monfiorito da Caserta podestà di Firenze, e che M. Niccola Acciaiuoli, allora priore, col consenso di Baldo d'Aguglione (di cui nel XVI del Paradiso), mandò pel libro della camera del comune, e ne trasse un foglio dove toccavasi un fatto ingiusto del quale egli era complice. Il che fu confessato da M. Monfiorito; onde tutti e tre furono condannati. Ott.: Essendo un ser Durante de' Chermontesi doganiere e camerlingo della camera del sale del comune di Firenze, trasse una doga dello staio, applicando a sè tutto il sale ovvero pecunia che di detto avanzamento perveniva. Par. ( XVI, 105): Quei ch' arrossan per lo staio.

...

RADE. Qui la via è stretta, non come a s. Miniato. Virg., V: Înter navemque Gyae scopulosque sonantes Radit iter laevum interior

...

PAUPERES (Matth., V). La povertà dello spirito, intende Pietro, è contraria all'invidia: perchè coloro che nulla troppo desiderano, prendon cura del ben comune. Ambr., I (De serm. Dom. in mon.): Recte intelligentur pauperes spiritu, humiles. Voci. Angeliche o delle anime purganti.

[ocr errors]

LAMENTI (Inf., III, V).

38.

39.

PIAN (C. I, IX).

40.

41.

RICEVE? Inf., XX: Inganno ricevesse.

STINTI. Privi di colore o spenti. La superbia è fonte d'ogni peccato, e quella tolta, gli altri quasi sen vanno. E nel P. la superbia era vizio dominante, e lo dice (c. XI).

42.

43.

45.

43.

44.

45.

46.

Che non pur non fatica sentiranno
Ma fia diletto loro esser su pinti.

Allor fec' io come color che vanno
Con cosa in capo non da lor saputa,
Se non che i cenni altrui sospicciar fanno;
Perchè la mano ad accertar s' aiuta,
E cerca, e trova, e quell'ufficio adempie
Che non si può fornir per la veduta.
E con le dita della destra scempie
Trovai pur sei le lettere che 'ncise
Quel dalle chiavi a me sovra le tempie.
A che guardando il mio duca sorrise.

DILETTO (c. XXVI).

ALLOR. Bella similitudine, ma più lunga che in Dante non sogliano. Tutte belle le similitudini di questo canto.

QUEL (c. IX, 39).

[blocks in formation]

Nella seconda cornice gľ invidiosi stanno appoggiati al livido masso, coperti di vil cilicio, veggendosi l'un con l'altro, perchè sentano la necessità del mutuo sofferirsi; chiusi gli occhi da un filo di ferro, gli occhi accecati già dall'invidia. Voci passan per l'aria confortanti ad amare, e rammentano le dolci parole che Maria disse nelle nozze di Cana, e l'amore d'Oreste a Pilade, e il precetto evangelico d'amare il

nemico.

La mitologia s'intromette sempre al vero, perchè la mitologia è a Dante simbolo, o vestigio di storia. E tutti gli esempi celebri di qualunque natura sieno, fanno per lui, purchè celebri. Lo dice nel XVII del Paradiso.

Nota le terzine 3, 4, 6; la 9 alla 13; la 15, 16, 17, 20, 21; la 24 alla 27; la 30, 33, 34, 39, 41, 43, 45, 49, 51.

I.

2.

3.

1.

2.

3.

Noi

oi eravamo al sommo della scala
Ove secondamente si risega

Lo monte che, salendo, altrui dismala.
Ivi così una cornice lega

D' intorno il poggio, come la primaia;
Se non che arco suo più tosto piega.
Ombra non gli è, nè segno che si paia:

SECONDAMENTE (Conv., I, 8).

SALENDO. A salirlo. Virg.: Uritque videndo. Petr. (son. 6): Acerbo frutto che le piaghe altrui, Gustando, affligge ... DISMALA. Un antico: Dismala, cioè dísvizia. Dismalare per vincere la malattia, è nel L. Cur. mal.

[ocr errors]

LEGA. Per circonda. Così in Virg., vincire. PRIMAIA (C. X, 7). Il secondo ripiano circolare dev' essere minore del primo, se il monte si restringe salendo. Nell'Inferno i cerchi primi son più larghi che gli ultimi: e il simile nel Purgatorio, perchè i peccati più gravi sono più rari, e più rari gli uomini puri di vizio.

OMBRA. Altre imagini eran dunque a linee ombreggiate, altre a rilievo. GLI. Ivi. SEGNO. Forse e' figurava i bassirilievi del Purgatorio, come que' di

4.

5.

4.

5.

6.

7.

8.

9.

Par sì la ripa e par sì la via schietta
Con livido color della petraia.

Se qui per dimandar gente s' aspetta,
Ragionava il poeta, i' temo forse
Che troppo avrà d'indugio nostra eletta.
Poi fisamente al sole gli occhi porse;
Fece del destro lato al mover centro,
E la sinistra parte di sè torse.

O dolce lume a cui fidanza i' entro
Per lo novo cammin, tu ne conduci,
Dicea, come condur si vuol quinc' entro.
Tu scaldi'l mondo, tu sovr' esso luci:
S'altra cagione in contrario non pronta,
Esser den sempre li tuo' raggi duci.

Quanto di qua per un migliaio si conta,
Tanto di là eravam noi già iti
Con poco tempo, per la voglia pronta.
E verso noi volar furon sentiti,
Non però visti, spiriti, parlando
Alla mensa d'amor cortesi inviti.

Luca della Robbia, colorati. Sap. (XV, 4). Umbra picturae... effigies sculpta per varios colores.

SCHIETTA. Essendo gl'invidi ciechi, sentono, ma non han bisogno di vedere gli esempi del bene al lor male contrario.

ELETTA. Da

FORSE. Con la ragione prevede che gl'invidi non debbono come i superbi girare; perchè l'invidia ha astio dell' andare altrui, ma non va. qual parte s' ha a volgere. L'usa l' Ariosto (XIX, 92).

SOLE. Non avendo Dante provato l'invidia, Virgilio, ossia la ragione che lo conduce, si volge al sole perchè gli scorga il cammino, vale a dire la scienza speculativa. Jo., I: Lux vera, quae illuminat omnem hominem venientem in hunc mundum. Virg.: Aetherii spectans orientia solis Lumina. Il sole gli stava a destra, passato il mezzodi (c. XII, 27). — PORSE. Inf., XII: Con gli occhi in giù la testa sporgo. CENTRO. Volse dunque a destra; come sempre farà. Nell'Inferno sempre a sinistra. Nota questi modi varii co' quali dipinge l'atto dell'andare (Inf., I).

--

6.

DOLCE. Inf., X: Lo dolce lome. cammino.

ENTRO. Conv. (1. X): Entrare nel nuovo

7. PRONTA. Per spingere è nelle Rime, per sollecitare è nel Boccaccio. Se grazia soprannaturale non ci stimoli, la naturale ragione dev'essere nostra guida. Villani: Gli prontava più volontà che fermezza.

MIGLIAIO. Dissillabo, come nel Petr.: Pistoia.

8.

tempo.

9.

PER.. Perchè vogliosi d'avanzare.

CON. Altrove: Con picciol

SPIRITI. Forse angelici. Non si veggono, perchè gl' invidi già son ciechi. MENSA. Traslato familiare al P.

« ÖncekiDevam »