Sayfadaki görseller
PDF
ePub
[graphic][subsumed][subsumed][subsumed][ocr errors][subsumed][subsumed][ocr errors][subsumed][ocr errors][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][ocr errors][subsumed][subsumed][subsumed][ocr errors][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][ocr errors][subsumed][subsumed][subsumed][ocr errors][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed][subsumed]

General Gottschalk

AI SUOI ASSOCIATI

LA DIREZIONE

Ecco il nostro Propugnatore che entra prospero e franco nel quarto anno di sua vita. È ancor giovinetto, ma ciò nondimeno ha saputo guadagnarsi abbastanza la stima degli eruditi. Or, come che sia, il fatto val più che un milione di-promesse, perchè egli è più agevole assai il promettere, di quello che mantenere poi la data parola, donde nacque ragionevolmente il proverbio, che dal detto al fatto è un gran tratto. Noi dunque non ci perderemo nè in millanterie, nè in altre simili vanità a suo riguardo quel ch'egli proprio sia stato e quel che fia per essere tocca agli uomini sperti in codesti studii a giudicarne: ben potremo certificare i nostri signori associati, che se fummo capaci di governarlo sufficientemente per l'addietro e guadagnargli la loro fiducia, oggi possiamo altresì renderli sicuri, che non demeriteremo eziandio per l'avvenire, stante lo zelo nostro e la nostra attività. Per quanto da noi si stesse in ascolto, giammai non udimmo lagnanze che ci offendessero, e pochi furono gli associati, che, durante il triennio, si ritirarono; e que' pochi tosto da altri furono sostituiti. Vero è, che non manca chi biasima il costume che noi abbiamo di pubblicare antiche scritture, ma noi non gliene facciam colpa, sapendo bene,

che non tutti sono di un gusto e che non tutti la pensano a un modo. Noi vorremmo però che le ragioni in contrario fossero meglio espresse di quel che sono: forse allora potremmo ravvederci e provvedere all' error nostro. A cagion d'esempio; un professore, fra gli altri, disse, con ridevole equivoco, che non si debbono pubblicare testi antichi, perchè le voci nuove o son vive nell' uso o son disusate. Ma che Iddio lo benedica costui! or che ragionare è egli cotesto? Se le voci sono nuove, come possono esser vive nell' uso? Iddio gli conceda le buone calendi e miglior logica, e noi andiamo innanzi per la via nostra, lasciando lui e altri così fatti gracchiare a loro talento.

FRANCESCO ZAMBRINI

PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PER LA PUBBLICAZIONE

DEI TESTI DI LINGUA NELL'EMILIA

GIOVANNI GALVANI

Quelli che dissero avere i libri il loro fato o la loro stella, proclamarono una gran verità. Ne vediamo infatti taluni, anche tra i testi di lingua, stampati e ristampati con crescente diligenza ed amore, e taluni altri, certo di non minore bontà, negletti e tuttavia desiderosi di una edizione critica. E se tra questi sono al fermo da annoverare il Dittamondo dell' Uberti e il Ristorato del Canigiani, riesce poco concepibile come vi si debbano inchiudere i Reggimenti delle Donne di Messer Francesco da Barberino. Ella sa, Ch. Sig. Commendatore, quanto sia lindo e piacevole questo Galateo donnesco, e come, riferendosi a tempi abbastanza remoti dagli attuali, unisca alle attrattive del verso e della lingua, quelle delle usanze e de' costumi del medio-evo, sempre piene di vivo interesse per noi italiani. Con tutto ciò questa cara operetta si tenne come perduta, sinchè il benemerito Sig. Guglielmo Manzi, pubblicandola in Roma nel 1815 da un Codice Vaticano, la fece finalmente conoscere agli amatori dell'antica ed onesta nostra letteratura.

[ocr errors]

Quattordici anni dopo, cioè nel 1829, discorrendo io a lungo la Poetica de' Trovatori e confrontandola colla nostra, venutovi a parlare di quella forma, che essi dissero Insegnamento ed anche Conto, scriveva tra le altre. cose anche le seguenti « Vedutisi perciò i Trovatori pia>> ciuti allor che insegnavano, ebbero non pochi canti insegnativi, siccome vedremo, e come è questo che ab»biamo ora per le mani, e se li ritennero e coltivarono » con molto frutto. Furono presso loro codesti Insegna>> menti nella forma componimenti simili alla Epistole » vedute o Brevi che vogliam dire, rimati perciò a due » a due versi, rade volte a tre a tre, e più rade volte >> con versi frammezzativi ordinatamente di più lunghe » misure. E, si dirigevano questi ad una damigella, ed >> erano una istruzione del ben reggersi convenevole a » stato di damigella, dello abbigliarsi, acconciarsi, acco» gliere, intertenere, rispondere, amare, servire alla Dama » o Signora, far corte, sciorre partiti, liberarsi da in» chieste, tener modo di onestà e cortesia. Erano ad un » damigello, ogni cosa per contrario si dirigeva a farlo >>> piacente alle dame, allegro nelle corti, sufficente alle » opportunità, ajutante ne' tornei, valoroso e ridottato in battaglia. Si figurava dal poeta una caccia, un errare >> suo per un bosco, un diportarsi per una città, e quivi era incontrato da un giullare, che gli chiedeva del modo » dei diletti da usare, delle poesie e conti da appren» dere, del costume da mantenere; allora il trovatore lo >> traeva in disparte presso una fontana sotto il coperto » di verdi foglie, e gli facea un lungo insegnamento dei giuochi da sapersi, delle favole e romanzi da appren>> dere per citare a convenienza, delle poesie migliori da >> porsi nella memoria, delle altre allegrezze da corte e » da giullare, e lo mandava da sè più lieto e assennato; » e cosi va dicendo di molte simili maniere, come ve

>>

[ocr errors]
« ÖncekiDevam »