Canti di Giacomo LeopardiF. Le Monnier, 1860 - 128 sayfa |
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Sayfa 15
... Certo senza de'numi alto consiglio Non è ch'ove più lento E grave è il nostro disperato obblio , A percuoter ne rieda ogni momento Novo grido de'padri . Ancora è pio Dunque all'Italia il cielo ; anco si cura Di noi qualche immortale ...
... Certo senza de'numi alto consiglio Non è ch'ove più lento E grave è il nostro disperato obblio , A percuoter ne rieda ogni momento Novo grido de'padri . Ancora è pio Dunque all'Italia il cielo ; anco si cura Di noi qualche immortale ...
Sayfa 18
... certo e solo Veder che tutto è vano altro che il duolo . O Torquato , o Torquato , a noi l'eccelsa Tua mente allora , il pianto A te , non altro , preparava il cielo . Oh misero Torquato ! Il dolce canto Non valse a consolarti o a ...
... certo e solo Veder che tutto è vano altro che il duolo . O Torquato , o Torquato , a noi l'eccelsa Tua mente allora , il pianto A te , non altro , preparava il cielo . Oh misero Torquato ! Il dolce canto Non valse a consolarti o a ...
Sayfa 33
... affanni E di servaggio all'odiata soma Volenteroso il prode animo addisse . Fu certo , fu ( nè d'error vano o d'ombra L'aonio canto e della fama il grido 3 Pasce l ' avida plebe ) amica un tempo Al INNO AI PATRIARCHI 33.
... affanni E di servaggio all'odiata soma Volenteroso il prode animo addisse . Fu certo , fu ( nè d'error vano o d'ombra L'aonio canto e della fama il grido 3 Pasce l ' avida plebe ) amica un tempo Al INNO AI PATRIARCHI 33.
Sayfa 41
... Certo del tuo costume Non ti dorrai ; chè di natura è frutto Ogni vostra vaghezza . A me , se di vecchiezza La detestata soglia Evitar non impetro , ( 2 ) Minnermo , Bergle 5 + 5-8 Quando muti questi occhi all ' altrui core , E lor fia ...
... Certo del tuo costume Non ti dorrai ; chè di natura è frutto Ogni vostra vaghezza . A me , se di vecchiezza La detestata soglia Evitar non impetro , ( 2 ) Minnermo , Bergle 5 + 5-8 Quando muti questi occhi all ' altrui core , E lor fia ...
Sayfa 45
... Certo si renda com ' è tutta indarno L'umana speme . A desiar colei Che d'ogni affanno il tragge , ha poco andare L'egro mortal ; ma sconsolata arriva La morte ai giovanetti , e duro è il fato Di quella speme che sotterra è spenta ...
... Certo si renda com ' è tutta indarno L'umana speme . A desiar colei Che d'ogni affanno il tragge , ha poco andare L'egro mortal ; ma sconsolata arriva La morte ai giovanetti , e duro è il fato Di quella speme che sotterra è spenta ...
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Sayfa 41 - Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il...
Sayfa 41 - Io solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo,* Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo; e intanto il guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno. Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 67 - Opre de' servi. E che pensieri immensi, Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano mar, quei monti azzurri Che di qua scopro, e che varcare un giorno Io mi pensava, arcani mondi, arcana Felicità fingendo al viver mio!
Sayfa 108 - Libertà vai sognando, e servo a un tempo Vuoi di novo il pensiero, Sol per cui risorgemmo Della barbarie in parte, e per cui solo Si cresce in civiltà, che sola in meglio Guida i pubblici fati. Così ti spiacque il vero Dell'aspra sorte e del depresso loco Che natura ci die. Per questo il tergo Vigliaccamente rivolgesti al lume Che il fe...
Sayfa 42 - SERA DEL DÌ DI FESTA Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 48 - Da presso né da lunge odi né vedi. Tien quelle rive altissima quiete; Ond'io quasi me stesso e il mondo obblio Sedendo immoto; e già mi par che sciolte Giaccian le membra mie, né spirto o senso Più le commova, e lor quiete antica Co' silenzi del loco si confonda.
Sayfa 78 - Già tutta l'aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre giù da' colli e da' tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla da segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto romore: e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo.
Sayfa 6 - Perché, perché? dov'è la forza antica, Dove l'armi e il valore e la costanza? Chi ti discinse il brando? Chi ti tradì? qual arte o qual fatica O qual tanta possanza Valse a spogliarti il manto e l'auree bende? Come cadesti o quando Da tanta altezza in così basso loco? Nessun pugna per te? non ti difende Nessun de
Sayfa 72 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 5 - Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella. Chi di te parla o scrive, Che, rimembrando il tuo passato vanto, Non dica: già fu grande, or non è