Canti di Giacomo LeopardiF. Le Monnier, 1860 - 128 sayfa |
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Sayfa 11
... Conforto a nostra sventurata gente , Fra l'itale ruine Gl'itali pregi a celebrare intente . Ecco voglioso anch'io Ad onorar nostra dolente madre Porto quel che mi lice , E mesco all'opra vostra il canto mio , Sedendo u'vostro ferro i ...
... Conforto a nostra sventurata gente , Fra l'itale ruine Gl'itali pregi a celebrare intente . Ecco voglioso anch'io Ad onorar nostra dolente madre Porto quel che mi lice , E mesco all'opra vostra il canto mio , Sedendo u'vostro ferro i ...
Sayfa 12
... conforto Lo spietato dolor che la stracciava Ammollir ne fu dato in parte alcuna . Ahi non il sangue nostro e non la vita Avesti , o cara ; e morto Io non son per la tua cruda fortuna . Qui l'ira al cor , qui la pietade abbonda : ( 1 ) ...
... conforto Lo spietato dolor che la stracciava Ammollir ne fu dato in parte alcuna . Ahi non il sangue nostro e non la vita Avesti , o cara ; e morto Io non son per la tua cruda fortuna . Qui l'ira al cor , qui la pietade abbonda : ( 1 ) ...
Sayfa 13
... conforto nessuno Avrete in questa o nell'età futura . In seno al vostro smisurato affanno Posate , o di costei veraci figli , Al cui supremo danno Il vostro solo è tal che s'assomigli , Di voi già non si lagna La patria vostra , SOPRA ...
... conforto nessuno Avrete in questa o nell'età futura . In seno al vostro smisurato affanno Posate , o di costei veraci figli , Al cui supremo danno Il vostro solo è tal che s'assomigli , Di voi già non si lagna La patria vostra , SOPRA ...
Sayfa 18
... conforto perì de'nostri affanni . Nascevi ai dolci sogni intanto , e il primo Sole splendeati in vista , Cantor vago dell'arme e degli amori , Che in età della nostra assai men trista Empiêr la vita di felici errori : Nova speme d ...
... conforto perì de'nostri affanni . Nascevi ai dolci sogni intanto , e il primo Sole splendeati in vista , Cantor vago dell'arme e degli amori , Che in età della nostra assai men trista Empiêr la vita di felici errori : Nova speme d ...
Sayfa 55
... conforto ai nostri affanni ; E teco la mortal vita saria Simile a quella che nel cielo india . Per le valli , ove suoną Del faticoso agricoltore il canto , Ed io seggo e mi lagno Del giovanile error che m'abbandona ; E per li poggi , ov ...
... conforto ai nostri affanni ; E teco la mortal vita saria Simile a quella che nel cielo india . Per le valli , ove suoną Del faticoso agricoltore il canto , Ed io seggo e mi lagno Del giovanile error che m'abbandona ; E per li poggi , ov ...
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Sayfa 41 - Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il...
Sayfa 41 - Io solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo,* Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo; e intanto il guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno. Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 67 - Opre de' servi. E che pensieri immensi, Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano mar, quei monti azzurri Che di qua scopro, e che varcare un giorno Io mi pensava, arcani mondi, arcana Felicità fingendo al viver mio!
Sayfa 108 - Libertà vai sognando, e servo a un tempo Vuoi di novo il pensiero, Sol per cui risorgemmo Della barbarie in parte, e per cui solo Si cresce in civiltà, che sola in meglio Guida i pubblici fati. Così ti spiacque il vero Dell'aspra sorte e del depresso loco Che natura ci die. Per questo il tergo Vigliaccamente rivolgesti al lume Che il fe...
Sayfa 42 - SERA DEL DÌ DI FESTA Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 48 - Da presso né da lunge odi né vedi. Tien quelle rive altissima quiete; Ond'io quasi me stesso e il mondo obblio Sedendo immoto; e già mi par che sciolte Giaccian le membra mie, né spirto o senso Più le commova, e lor quiete antica Co' silenzi del loco si confonda.
Sayfa 78 - Già tutta l'aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre giù da' colli e da' tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla da segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto romore: e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo.
Sayfa 6 - Perché, perché? dov'è la forza antica, Dove l'armi e il valore e la costanza? Chi ti discinse il brando? Chi ti tradì? qual arte o qual fatica O qual tanta possanza Valse a spogliarti il manto e l'auree bende? Come cadesti o quando Da tanta altezza in così basso loco? Nessun pugna per te? non ti difende Nessun de
Sayfa 72 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 5 - Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella. Chi di te parla o scrive, Che, rimembrando il tuo passato vanto, Non dica: già fu grande, or non è