Canti di Giacomo LeopardiF. Le Monnier, 1860 - 128 sayfa |
Kitabın içinden
10 sonuçtan 1-5 arası sonuçlar
Sayfa 7
... forte Fu di poch'alme franche e generose ! Io credo che le piante e i sassi e l'onda E le montagne vostre al passeggiere Con indistinta voce Narrin siccome tutta quella sponda Coprir le invitte schiere De'corpi ch'alla Grecia eran ...
... forte Fu di poch'alme franche e generose ! Io credo che le piante e i sassi e l'onda E le montagne vostre al passeggiere Con indistinta voce Narrin siccome tutta quella sponda Coprir le invitte schiere De'corpi ch'alla Grecia eran ...
Sayfa 15
... forte a'nostri orecchi e sì frequente , Voce antica de'nostri , Muta si lunga etade ? e perchè tanti Risorgimenti ? In un balen feconde Venner le carte ; alla stagion presente I polverosi chiostri Serbaro occulti i generosi e santi ...
... forte a'nostri orecchi e sì frequente , Voce antica de'nostri , Muta si lunga etade ? e perchè tanti Risorgimenti ? In un balen feconde Venner le carte ; alla stagion presente I polverosi chiostri Serbaro occulti i generosi e santi ...
Sayfa 21
... forte adopra e pensa ; e quanto il giorno Col divo carro accerchia , a voi s ' inchina . Ragion di nostra etate Io chieggo a voi . La santa Fiamma di gioventù dunque si spegne Per vostra mano ? attenuata e franta Da voi nostra natura ...
... forte adopra e pensa ; e quanto il giorno Col divo carro accerchia , a voi s ' inchina . Ragion di nostra etate Io chieggo a voi . La santa Fiamma di gioventù dunque si spegne Per vostra mano ? attenuata e franta Da voi nostra natura ...
Sayfa 33
... forte E di tuo seme i generosi alunni Medita il petto mio . Dirò siccome Sedente , oscuro , in sul meriggio all'ombre Del riposato albergo , appo le molli Rive del gregge tuo nutrici e sedi Te de ' celesti peregrini occulte Beâr l ...
... forte E di tuo seme i generosi alunni Medita il petto mio . Dirò siccome Sedente , oscuro , in sul meriggio all'ombre Del riposato albergo , appo le molli Rive del gregge tuo nutrici e sedi Te de ' celesti peregrini occulte Beâr l ...
Sayfa 50
... forte Un sovrano timor . Così l ' avea Fatto schiavo e fanciullo il troppo amore . Ma rup pe alfin la morte il nodo antico Alla sua lingua . Poichè certi i segni Sentendo di quel dì che l ' uom discioglie , 50 CONSALVO.
... forte Un sovrano timor . Così l ' avea Fatto schiavo e fanciullo il troppo amore . Ma rup pe alfin la morte il nodo antico Alla sua lingua . Poichè certi i segni Sentendo di quel dì che l ' uom discioglie , 50 CONSALVO.
Diğer baskılar - Tümünü görüntüle
Sık kullanılan terimler ve kelime öbekleri
affanni affetto albergo allor alma amante amor anco ANGELO MAI antica appo apriche assai augelli beata bella beltà BRUTO MINORE campagna canto caro celeste ch'a chè chiome ciel conforto CONTE CARLO PEPOLI cotanto deserto desio diletti dolce dolci inganni dolor Elvira Erebo età etade eterno fanciullo fato favella felice festa fior flutto gente GIACOMO LEOPARDI giammai giorno giovanezza greggia guardo ignara ignuda immensa indarno infelice inganni ingegno italo nome labbro lieta luna lungo mente mira misero mondo mortal morte natura notte novo nubi obblio occhi omai opre ozio PASSERO SOLITARIO patria pensier petto piacer piagge pianto Pitea prole raggio rimembrar Saffo sangue sassi sconsolato selve sembianza sento sereno Simonide sogno solea solinga solitario sospirar sovra speme spento spirto stelle Strider stringe suol suon sventura Termopile terra torna tristo umana vago vano vecchiezza vede virtude viva viver volge volve zefiro
Popüler pasajlar
Sayfa 41 - Sempre caro mi fu quest'ermo colle, E questa siepe, che da tanta parte Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude. Ma sedendo e mirando, interminati Spazi di là da quella, e sovrumani Silenzi, e profondissima quiete 10 nel pensier mi fingo; ove per poco 11 cor non si spaura. E come il vento Odo stormir tra queste piante, io quello Infinito silenzio a questa voce Vo comparando: e mi sovvien l'eterno, E le morte stagioni, e la presente E viva, e il suon di lei. Così tra questa Immensità s'annega il...
Sayfa 41 - Io solitario in questa Rimota parte alla campagna uscendo,* Ogni diletto e gioco Indugio in altro tempo; e intanto il guardo Steso nell'aria aprica Mi fere il Sol che tra lontani monti, Dopo il giorno sereno. Cadendo si dilegua, e par che dica Che la beata gioventù vien meno.
Sayfa 67 - Opre de' servi. E che pensieri immensi, Che dolci sogni mi spirò la vista Di quel lontano mar, quei monti azzurri Che di qua scopro, e che varcare un giorno Io mi pensava, arcani mondi, arcana Felicità fingendo al viver mio!
Sayfa 108 - Libertà vai sognando, e servo a un tempo Vuoi di novo il pensiero, Sol per cui risorgemmo Della barbarie in parte, e per cui solo Si cresce in civiltà, che sola in meglio Guida i pubblici fati. Così ti spiacque il vero Dell'aspra sorte e del depresso loco Che natura ci die. Per questo il tergo Vigliaccamente rivolgesti al lume Che il fe...
Sayfa 42 - SERA DEL DÌ DI FESTA Dolce e chiara è la notte e senza vento, E queta sovra i tetti e in mezzo agli orti Posa la luna, e di lontan rivela Serena ogni montagna.
Sayfa 48 - Da presso né da lunge odi né vedi. Tien quelle rive altissima quiete; Ond'io quasi me stesso e il mondo obblio Sedendo immoto; e già mi par che sciolte Giaccian le membra mie, né spirto o senso Più le commova, e lor quiete antica Co' silenzi del loco si confonda.
Sayfa 78 - Già tutta l'aria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre giù da' colli e da' tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla da segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cor si riconforta. I fanciulli gridando su la piazzuola in frotta, e qua e là saltando, fanno un lieto romore: e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al dì del suo riposo.
Sayfa 6 - Perché, perché? dov'è la forza antica, Dove l'armi e il valore e la costanza? Chi ti discinse il brando? Chi ti tradì? qual arte o qual fatica O qual tanta possanza Valse a spogliarti il manto e l'auree bende? Come cadesti o quando Da tanta altezza in così basso loco? Nessun pugna per te? non ti difende Nessun de
Sayfa 72 - CHE fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai, silenziosa luna? Sorgi la sera, e vai, contemplando i deserti; indi ti posi. Ancor non sei tu paga di riandare i sempiterni calli? Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga di mirar queste valli?
Sayfa 5 - Se fosser gli occhi tuoi due fonti vive, Mai non potrebbe il pianto Adeguarsi al tuo danno ed allo scorno; Che fosti donna, or sei povera ancella. Chi di te parla o scrive, Che, rimembrando il tuo passato vanto, Non dica: già fu grande, or non è